lunedì 14 dicembre 2015

Spiritualità per il Giubileo /4


L'OSTINAZIONE DI UN DIO
VICINO ALL'UOMO
Dal Magistero di papa Francesco e Benedetto XVI


Nonostante la nostra indegnità, noi siamo i destinatari dell’infinita misericordia di Dio. Dio ci ama in un modo che potremmo dire “ostinato”, e ci avvolge della sua inesauribile tenerezza.
(Benedetto XVI, Omelia, 26 marzo 2006)
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Dio ci ha donato il suo Figlio per amore, per essere il Dio vicino, per farci sentire la sua presenza, per venirci incontro e portarci nel suo amore, in modo che tutta la vita sia animata da questo amore divino. Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e donare la vita. Dio non spadroneggia, ma ama senza misura. Non manifesta la sua onnipotenza nel castigo, ma nella misericordia e nel perdono.

(Benedetto XVI, Omelia, 4 novembre 2010)
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Condividiamo la gioia del Vangelo: Dio ci ama, ci ama tanto che ci ha donato il suo Figlio come nostro fratello, come luce nelle nostre tenebre. Il Signore ci ripete:«Non temete» (Lc 2,10). Come hanno detto gli angeli ai pastori: «Non temete». Non temete! Il nostro Padre è paziente, ci ama, ci dona Gesù per guidarci nel cammino verso la terra promessa. Egli è la luce che rischiara le tenebre. Egli è la misericordia: il nostro Padre ci perdona sempre. Egli è la nostra pace.
(Francesco, Omelia, 24 dicembre 2013)

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