giovedì 30 gennaio 2014

SOLENNITA' DI DON BOSCO -un modello di santità!


 O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre 
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù Sacramentato, 
Maria Ausiliatrice 
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso.  AMEN!




Nella Strenna del 1981, dell'allora Rettor Maggiore don Egidio Viganò, c'è un passaggio molto interessante, che ci spinge a fare un salto di qualità nell'approfondimento della spiritualità di don Bosco.
La Strenna, intitolata "La vita interiore di don Bosco", veniva pubblicata nell'anno centenario della morte di Madre Mazzarello, la co-fondatrice, assieme al santo, del ramo consacrato femminile della Famiglia Salesiana.


Scriveva don Viganò :

"Maria Domenica aveva una ammirevole vita interiore già prima di conoscere don Bosco.
Ma la sua è divenuta vita interiore di Figlia di Maria Ausiliatrice, solo quando ha scoperto in don Bosco il suo santo, ossia il modello definitivo a cui nei piani di Dio era orientata la sua persona e secondo cui doveva crescere la sua vocazione fino a maturare nella corresponsabilità della fondazione dell'Istituto".

Prendere a modello don Bosco, in misura diversa per ciascuno di noi (in base a fattori diversi, come può essere l'appartenenza alla Famiglia Salesiana, la simpatia per il santo, un lavoro in campo educativo che richiede energie anche spirituali da impiegare) è allora un impegno "a tutto tondo".
E' trovare un modello "concretissimo" dal quale attingere per camminare sulla strada di santità.
E' imparare da lui che ha imitato Cristo, fino all'eroicità delle virtù.

Nelle Memorie Biografiche si legge questa testimonianza di don Rua:

“Ho vissuto al fianco di D. Bosco per trentasette anni, e quanto più penso al suo tenor di vita, agli esempi che ci ha lasciati, agli insegnamenti che ci ha dati, tanto più cresce in me per lui la stima e la venerazione, l'opinione di santità, in modo da poter dire che la sua vita fu tutta del Signore. 
Mi faceva più impressione osservare D. Bosco nelle sue azioni, anche più minute, che leggere e meditare qualsiasi libro divoto”.

Noi non possiamo "osservare don Bosco" nel suo fare quotidiano, ne vediamo però ...i frutti, che sono segni eloquenti di quel suo agire "da santo", di quel suo modo di essere e di operare tale da suscitare devozione e voglia di imitarlo in chi lo conobbe.
Ne rileggiamo la storia attraverso le Memorie Biografiche, le Memorie dell'Oratorio e molte testimonianze che lo hanno ad oggetto principale.

Di don Bosco ci resta la sua santità, che è stata scuola per gli altri: San Domenico Savio, il Beato Michele Rua, la beata Alexandrina da Costa, Santa Domenica Mazzarello....
Di don Bosco ci resta il patrimonio "semplice" di un binomio devozionale: Gesù Sacramentato e Maria Ausiliatrice. Un binomio che non passerà mai di moda!
Di don Bosco ci rimane la sua incrollabile fedeltà al Santo Padre, capo della Chiesa Cattolica...una fedeltà che oggi è quantomai necessaria!
Ci rimane la sua capacità di lavorare senza sosta per il bene delle anime, soprattutto dei giovani e sfruttando mezzi attuali in ogni epoca: il sano divertimento, le buone letture cattoliche, i mezzi di comunicazione.
Tutto finalizzato -nell'ottica della carità pastorale- alla salvezza eterna delle creature.

Prendere esempio da don Bosco è come sfogliare...un'enciclopedia.
Ce n'è per tutti i gusti: il santo educatore, il santo mistico (di quella mistica umile, nascosta, ma intensa!), il santo mariano, il santo eucaristico, il santo comunicatore, il santo ecumenico, il santo "ecclesiale".

Nell'augurarvi uina santa festa di don Bosco vi invito a fare questo "esperimento", un esercizio di ricerca: in quale dei suoi aspetti, don Bosco può essere per ciascuno di noi non un santo qualsiasi, ma "il" santo da imitare?
La risposta sarà diversa per ognuno,la misura variabile, ma di certo don Bosco non mancherà di offrirci -nella comunione dei santi- quello che è adatto, utile per la nostra santità, per la nostra vita, per il bene di quanti incontriamo ogni giorno.

AUGURI A TUTTI!

 

NOVENA A SAN GIOVANNI BOSCO. Nono giorno: Maria Ausiliatrice modello di vita interiore per don Bosco e per tutti noi




O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre 
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù Sacramentato, 
Maria Ausiliatrice 
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso.  AMEN!
 
 
 
NONO GIORNO: MARIA AUSILIATRICE MODELLO DI VITA INTERIORE PER DON BOSCO E PER TUTTI NOI



 Dire don Bosco...è dire Maria Ausiliatrice.
"Un duo inscindibile", come furono definiti da un sacerdote salesiano.
Così legati, che l'Ausiliatrice divenne...."La Madonna di don Bosco".
Tanto si potrebbe dire su questa loro connessione...ma lascio parlare don Egidio Viganò, con alcuni spunti tratti dalla sua Strenna del 1981:


“Un altro mezzo importante per promuovere la vita interiore” secondo la spiritualità di don Bosco “è il rilancio della devozione all’Ausiliatrice.
Sono due le ragioni principali.
Innanzitutto perché, oggettivamente, Maria è risuscitata e vive insieme a Cristo Signore per intervenire nella storia della salvezza.
La devozione mariana ci mette in contatto con una persona che è viva e maternamente attiva negli impegni” del nostro apostolato.
La famiglia salesiana “è frutto di un intervento chiarissimo di Maria, e sperimenta continuamente la sua presenza materna.
In secondo luogo, Maria è nostro modello.
E’ la contemplativa più grande dei secoli: la sua vita interiore è proprio tipica per tutti.
Ed è anche la più semplice.
Senza libri, senza meccanismi cerebrali, ma con la più fine intuizione del cuore.
E’ vero che studiando si impara anche a nutrire la vita interiore, perché bisogna saper muovere l’intelligenza e la volontà con i dati che ci aiutano a leggere la realtà.

Però Maria è finissima nel percepire l’intervento di Dio nell’esistenza perché Le è toccato di sperimentarlo personalmente, proprio nella sua caratteristica femminile più profonda, per singolare privilegio di vergine, di sposa e di madre.
Maria, dunque, ci aiuta nella vita interiore ed è modello della più sublime fede, speranza e carità.
Il cantico del Magnificat è lo specchio più fedele della sua attraente interiorità”.

mercoledì 29 gennaio 2014

NOVENA A SAN GIOVANNI BOSCO. Ottavo giorno: centralità dell'Eucaristia nella spiritualità di don Bosco e di ogni cristiano.






O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre 
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù Sacramentato, 
Maria Ausiliatrice 
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso.  AMEN!

 








OTTAVO GIORNO: CENTRALITA’ DELL’EUCARISTIA NELLA SPIRITUALITA’ DI DON BOSCO E DI OGNI CRISTIANO



Ai tempi di don Bosco, l'accesso alla Comunione non era quotidiano per tutti, così come siamo abituati a vedere/fare ai nostri giorni.
In questo senso, il santo è stato un precorritore dei tempi nell'incitare i fedeli, e i suoi ragazzi in particolar modo, alla Comunione frequente, anzi, come diceva spesso, "se possibile, quotidiana".
L'insistenza di don Bosco su questa "ancora di salvezza" (non va dimenticato che Gesù Eucaristia è uno dei pilastri della spiritualità salesiana, come già si evince dal "Sogno delle due colonne") è ovviamente e strettamente legata ad altri importanti elementi per la vita spirituale: accostarsi al Sacramento per eccellenza vuol dire vivere una vita di Grazia e fare ricorso al Sacramento della Confessione.

Ma ascoltiamo il pensiero di don Bosco e riflettiamo su quanto ci dice!




Dagli scritti di don Bosco:

Comprendi, o cristiano, che cosa vuol dire fare la Santa Comunione?
Vuol dire accostarsi alla mensa degli angeli per ricevere il corpo, il sangue, l’anima e la divinità di nostro Signore Gesù Cristo.
Gesù, avendo istituito questo Sacramento per il bene delle anime nostro desidera che noi vi ci accostiamo spesso.
I cristiani dei primi tempi andavano ogni giorno ad ascoltare la parola di Dio ed ogni giorno di accostavano alla Santa Comunione.
In questo Sacramento i martiri trovavano la loro fortezza, le vergini il loro fervore, i santi il loro coraggio.

E noi con quale frequenza ci accostiamo a questo cibo celeste?
Sant’Agostino dice così: se ogni giorno domandiamo a Dio il pane corporale, perché non procureremo, anche di cibarci ogni giorno del pane spirituale con la Santa Comunione?
Qualcuno dirà: io sono troppo peccatore.
Se tu sei peccatore, procura di metterti in grazia col Sacramento della confessione e poi accostati alla Santa Comunione e ne avrai grande aiuto.
Un altro dirà: mi comunico di rado per avere maggior fervore. E’ questo un inganno. Le cose che si fanno di rado, per lo più si fanno male.
Essendo frequenti i tuoi bisogni, frequente deve essere il soccorso per la tua anima.
Coraggio dunque, o cristiano, se tu vuoi fare un’azione, la più gloriosa a Dio, la più gradevole a tutti i santi del cielo, la più efficace per vincere le tentazioni, la più sicura a farti perseverare nel bene, questa è certamente la Santa Comunione”.