martedì 8 dicembre 2015

Spiritualità per il Giubileo /1


L'IMMACOLATA: UN GRANDE SEGNO DI MISERICORDIA
Marie-Dominique Philippe*



«Se vogliamo comprendere perché Dio, in definitiva, ha permesso il peccato originale, perché la colpa di Adamo ha una conseguenza sull'umanità, possiamo farlo solo se guardiamo il mistero dell'Immacolata Concezione.
Tale mistero, per il credente, elimina ogni possibile scandalo riguardo alla permissione di Dio verso i discendenti di Adamo ed Eva.
Possiamo comprendere pienamente la permissione di Dio - soprattutto in certi momenti in cui siamo turbati - solo se guardiamo al piano divino nella sua ampiezza.
Se Dio ha concesso il mistero del peccato originale, è per realizzare, in modo infinitamente più grande, il suo capolavoro. Infatti Dio si serve delle conseguenze del peccato in modo del tutto divino: a favore di una discendente di Adamo e di Eva - discendente come noi - realizza un gesto di misericordia che assume una dimensione del tutto nuova. E realizza questo gesto per la Santissima Vergine, creandola immacolata nella sua concezione.
Per Maria vi è una sola nascita, come sarebbe avvenuto in giustizia originale, ma vi è molto di più di questo, perché la nascita di Maria è una nascita "cristiana". La nostra seconda nascita, per noi, viene dopo la prima. In Maria la "seconda nascita" è l'unica: tutto in Maria viene ripreso nella grazia di Cristo. È per questo che rimane così vicina a noi, nella sua stessa purezza. Se il gesto di misericordia del Padre  - tale è il mistero dell'Immacolata Concezione - fosse stato per Maria semplicemente una ripresa del mistero della giustizia originale, non vi sarebbe niente in comune tra il mistero dell'Immacolata Concezione e la nostra grazia, poiché abbiamo perso la giustizia originale. Sappiamo che un tale stato è esistito, ma non ne abbiamo esperienza. Possiamo fare sogni magnifici su ciò che era il paradiso terrestre - l'uomo ne ha sempre fatto, d'altronde, perché ha grande desiderio di una felicità umana perfetta. Tutte le forme di messianismo sono desideri di ritorno al paradiso terrestre. Si tenta sempre di stabilire una felicità umana che sia perfettamente realizzata: lo sbocciare perfetto della nostra natura umana con lo sbocciare perfetto della nostra vita divina. Vorremmo sempre che lo sbocciare umano sia necessario allo sbocciare divino, e che lo sbocciare divino conduca necessariamente a uno sbocciare umano. Spesso abbiamo questi sogni incantevoli. Le canzoni del demonio sono costantemente su questo tema, facendoci credere che "è possibile perché è esistito...". È molto forte l'argomentazione del demonio! Siccome è esistito, è possibile. Sì, è possibile... ma non è più ciò che Dio vuole. Per un sogno, basta che "sia possibile", non occorre altro; è lo stesso per una seduzione. Di fatto, nello stato di giustizia originale c'era un'armonia perfetta tra le esigenze naturali e le esigenze divine; ogni esigenza naturale apportava una crescita soprannaturale; ogni sbocciare del cuore umano comportava un maggiore amore di Dio.
Se Maria, a motivo del gesto di misericordia del Padre del tutto speciale nei suoi riguardi, fosse stata reintrodotta nel paradiso terrestre, il mistero dell'Immacolata Concezione sarebbe stato molto distante da noi e Maria non potrebbe essere nostra madre in senso assoluto. Non lo potrebbe perché sarebbe in uno stato di grazia diverso dal nostro.
Il mistero dell'Immacolata Concezione è il mistero della grazia cristiana di cui viviamo, ma realizzato perfettamente, in pienezza. È una nuova misericordia del Padre. Non è un "recupero" o una "rabberciatura" riguardo al peccato; no, è una ripresa di tutte le cose attraverso e nel sangue di Gesù, attraverso i meriti di Cristo. È una misericordia piena, una  misericordia creatrice, che mostra che Gesù è capace di creare di nuovo, di riprendere tutto dall'inizio, in modo radicale.
La misericordia usata dal Padre verso questa figlioletta, fin dalla sua concezione, è una misericordia "cristiana", simile a quella usata verso di noi dal Padre nel battesimo. Non è quindi qualcosa di lontano. È infinitamente vicino, è una realtà connaturale alla nostra grazia cristiana. Il linguaggio del Padre, compiendo questo gesto per Maria, non è estraneo al gesto fatto dal Padre per noi nel donarci la grazia di riabilitazione che è il battesimo.
Se non lo vediamo chiaramente, non vediamo neanche l'importanza del mistero dell'Immacolata Concezione nei nostri confronti; comprendiamo forse sul piano speculativo... può darsi! Anche speculativamente non comprendiamo questo mistero nella visione stessa di Dio, ma solo in modo lontano. Non dimentichiamo che il mistero dell'Immacolata Concezione ci è donato per illuminarci e deve essere una grandissima luce per noi. Il mistero dell'Immacolata Concezione è una grandissima luce perché ci fa capire un po' quello che è la misericordia del Padre, la misericordia preveniente che riprende tutto. Non si accontenta di riabilitare il figliol prodigo, va ben oltre: ferma il male; impedisce al male di toccare Maria. Assume tutto, avvolge tutto in Maria, Questa misericordia preveniente del Padre verso Maria è una misericordia creativa, in cui l'onnipotenza di Dio, in un modo del tutto nuovo, è interamente al servizio dell'amore. Nel mistero dell'Immacolata Concezione vediamo la separazione dal peccato. La misericordia ferma il contagio del male; impedisce al peccato di toccare, di offuscare il corpo e l'anima di Maria. Nella sua vita umana, nella sua anima umana e nel suo corpo umano, Maria non è mai stata offuscata dal peccato, a motivo di questo privilegio, di questa misericordia del Padre che avvolge tutto. Questa misericordia è paterna; è la sollecitudine straordinaria del Padre che ferma il contagio del peccato. È una misericordia infinitamente forte; è come la cittadella nella quale l'anima di Maria può nascere, nella quale il suo corpo può vivere. 
Se il mistero dell'Immacolata Concezione è prima di tutto la separazione dalla colpa, è allo stesso tempo un'armonia perfetta di tutta la natura umana. Tutta la bellezza di Maria procede da questo privilegio. Ella è la "tutta bella" (Ct 4,7); è l'armonia perfetta, è il Padre che rifà il suo capolavoro. L'uomo fa del capolavoro di Dio qualcosa di mostruoso: ha fermato la misericordia paterna, ha impedito al gesto del Padre di esprimersi in pienezza e, per questo, ha distrutto l'opera di Dio. Il Padre riprende tutto in un'armonia divina. Maria è veramente, perfettamente, l'immagine di Dio, nel senso più forte della parola. Occorre che sia perfettamente l'immagine di Dio perché una generazione deve uscire da lei. Occorre che sia veramente prima, la prima dei redenti. È per questo che tutto deve essere così armonioso in Maria. La misericordia del Padre stabilisce piena armonia tra tutte le sue facoltà. nella sua anima e nel suo corpo vi è solo la traccia della misericordia di Dio su di lei. Pensiamo alla parola della Scrittura che giustamente viene attribuita al mistero dell'Immacolata Concezione: nella sua anima e nel suo corpo "ella è come lo specchio che rispecchia lo splendore della sua origine" (cf. Sap 7,26). Tutto in Maria è assolutamente puro, tutto è avvolto di misericordia.
Diciamo anche che il mistero dell'Immacolata Concezione implica la pienezza d'amore, la pienezza di grazia. Non basta che in Maria si rispecchi l'immagine del Padre. Occorre che Maria sia il ricettacolo perfetto di questa pienezza di grazia, della dote regale che il Padre elargisce a questa fanciulla, per farne la sua figlia prediletta.  Dio pone la sua compiacenza in questa nuova creatura per mezzo di un gesto di misericordia totalmente libero. Il Padre l'ha scelta prima di tutte le altre, elegit eam et praeelegit eam (come dice la liturgia). Non basta dire elegit, perché all'interno della misericordia vi è una qualità in questa stessa prevenienza e una gratuità unica: non solo il Padre ha fermato il male, non solo ha voluto che Maria sia tutta bella, ma ha voluto ancora che la sua anima risplenda per una qualità di amore, per una qualità di grazia uniche; per una pienezza di grazia che, secondo certi teologi, è maggiore della grazia dei più grandi santi giunti alla loro vetta. Occorre che, fin dall'inizio, il seme di grazia che il Padre dona gratuitamente a Maria nella sua misericordia sia una grazia di un'intensità, di una qualità maggiore di quella di tutti gli altri santi. Tale gesto di misericordia preveniente ci fa capire la gratuità, la "gelosia" dell'amore del Padre verso questa fanciulla. Comprendiamo allora la permissione divina del peccato originale. Nel pensiero del Padre tutto quanto è accaduto prima è permesso per la vittoria piena della sua misericordia sul peccato, per la vittoria totale, radicale, grazia alla quale non vi è più in Maria la benché minima traccia del peccato originale; in lei vi è solo la figura dell'adorabile misericordia del Padre. Nel mistero dell'Immacolata Concezione vi è qualcosa di più bello ancora di quello che vi era nello stato di giustizia originale, perché vi è già un orientamento profondo e unico: tutto diventa una chiamata verso il mistero di Cristo.
Concretamente, il gesto di misericordia preveniente del Padre si realizza in modo molto nascosto. Questo sembra straordinario a noi che ne parliamo apertamente, poiché questo mistero è ora una verità ufficiale nella Chiesa, una verità di fede. Il gesto del Padre nel paradiso terrestre nei confronti di Adamo e di Eva si compie dinanzi al monto intero; Adamo è stato creato con questa dimensione, in questa pienezza, di fronte a tutti gli angeli. Gli angeli sono rimasti in ammirazione dinanzi al gesto del Creatore che di un po' di fango faceva la sua immagine; e per la creazione di Eva è stato necessario che l'uomo stesso cooperasse al capolavoro di Dio. Guardiamo il modo con cui Dio ha ripreso tutto in Maria: il gesto di misericordia preveniente del Padre si realizza in modo del tutto nascosto, nelle viscere della nostra umanità, nelle viscere della madre di Maria. Nessun testimone. Gli angeli hanno conosciuto il mistero del'Immacolata Concezione nel momento in cui si è realizzato? Hanno potuto vederne gli effetti, vedere che questa fanciulla era tutta pura, che non era come le altre. Ma hanno visto il mistero in tutte le sue ramificazioni? Hanno visto che in quel gesto di misericordia preveniente, l'umanità viene ripresa? Nella sua stessa radice vi è qualcosa di nuovo che si realizza per mezzo del gesto del Padre. Per quanto riguarda gli uomini, nessuno lo sa. Dio non ha avvisato i genitori di Maria. Sua madre forse diceva tra sé: "Ho dato alla luce una fanciulla assolutamente deliziosa", ma la credeva come gli altri bambini... Il mistero era riservato a Dio. Dio ha nascosto questo mistero di misericordia preveniente, questo gesto così straordinariamente paterno, questa sollecitudine unica per questa fanciulla. Fin dal momento della sua concezione tutta la Santissima Trinità ha abitato nella sua anima, ma sulla terra viene ignorata: il mistero è totalmente nascosto. Ci è voluto molto tempo prima che fosse proclamato come "un grande segno nel cielo" (cf Ap 12,1), un grande segno della misericordia del Padre per gli uomini, come un segno della ripresa di tutte le cose nel mistero dell'Immacolata Concezione».


* Marie-Dominique Philippe, Tre misteri di misericordia. Immacolata Concezione, Presentazione, Annunciazione, Città Nuova, 2010, pp. 33-40

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