domenica 5 settembre 2010

Vocazione...

Vocazione: 
"azione di chiamare; movimento interiore, per il quale uno si sente chiamato ad operare il bene, ad una speciale maniera di vivere, a un'arte ..."


("Nessuno che mette mano all'aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio" Lc 9, 62)

Quando penso alla vocazione, al mio essere "chiamata" in senso ampio (ad essere cristiana, a realizzare un particolare progetto lavorativo o di vita etc etc), mi trovo a immaginarmi come un disegno schizzato a matita: il progettista è Dio, Lui mi ha pensata fin dall'eternità, e mi ha pensata come creatura destinata (se lo voglio!) alla santità!
Poi, in una fase precisa della  dimensione temporale -della storia-, mi ha creata come essere umano, storicamente presente.
Mi ha "immessa" nel mondo, avendo bene in mente cosa Lui vorrebbe che io facessi.

Dio sa, fin dal principio, quali sono le mie potenzialità e come posso al meglio svilupparle, non solo in grandi progetti, ma anche in quelle piccole cose di ogni giorno, che mi fanno vivere il momento presente rispondendo alla mia vocazione, al mio essere chiamata da Lui, ad essere "sale della terra".
In una parola: il Signore sa che, per me, c'è una strada precisa (composta di piccole strade che la formano), attraverso la quale posso arrivare alla santità in maniera più "rapida", più "completa".
Questa strada, Lui l'ha tratteggiata a matita, nel momento in cui mi ha fatto venire al mondo, mi ha concesso la possibilità (e i mezzi) per ascoltarLo e decidere se ripassare a penna (anzi, a marker indelebile!) i contorni di questo progetto che ha pensato per me, fin dall'eternità!
Non che non possa farmi santa anche attraverso percorsi diversi....ma, sicuramente, scegliere in maniera difforme dal volere di Dio, mi porterebbe a faticare di più, a cadere maggiormente, insomma, a "penare" di più per capire dove debba arrivare.

Per capirci meglio: è come se io, per raggiungere Milano, decidessi di non usare l'autostrada, ma di attraversare paesini e paesini, passando per strade di montagna, sentieri diroccati, vie e viuzze strette, in cui la macchina, a fatica riesce a entrare!

Un percorso difficile, più tortuoso, che alla fine mi porterebbe ugualmente alla meta, ma con maggiori difficoltà...perdendo inutilmente tanto tempo...

Non che anche "l'autostrada" non possa nascondere insidie: tamponamenti, code, lavori in corso...ma rimarrebbe pur sempre una strada più breve e più....lineare!

Questo discorso, è valido per tutti: il Signore ci chiama a percorrere l'autostrada della santità! 
Chiama sempre, in ogni tempo, ciascuno di noi.
Ci chiama prima di tutto all'Amore, custodendoci nel Suo pensiero senza tempo.
Ci chiama alla vita, quando ci cala nel mondo, facendoci nascere.
In questo momento si apre la fase della nostra "scelta": possiamo scegliere che tipo di figli essere, che tipo di compagni di classe, di amici; possiamo optare per un percorso di studi piuttosto che per un altro....e via dicendo, per ogni piccola o grande "opzione" della nostra esistenza umana.
Anche queste sono scelte "vocazionali", in senso ampio: devo scegliere, volta per volta, cosa mi porti ad attuare la volontà di Dio.

Il concetto di vocazione, spesso viene ristretto a quello esclusivo della vocazione religiosa, ma, sebbene quella si possa definire la "vocazione per eccellenza", il significato dell'essere vocati, chiamati a qualcosa, è ben più ampio e ci riguarda tutti.

Ricordarlo, comprenderlo, assimilarlo, significa poter rispondere con maggiore consapevolezza a questa chiamata, attuare in pieno un progetto di vita che ci calzi  a pennello, quello che ci conduca con maggiore frutto alla santità.

Mi viene in mente un episodio della vita di Don Bosco: il giovane Domenico Savio si trova davanti al sacerdote salesiano e fra i due, si svolge questo dialogo:

– Eh! Mi pare che ci sia buona stoffa.
– A che può servire questa stoffa?
– A fare un bell’abito da regalare al Signore.
– Dunque io sono la stoffa: lei ne sia il sarto; dunque mi prenda con sé e farà un  bell’abito per il Signore”.

Il "vieni e seguimi" è l'invito che Gesù rivolge ad ogni uomo, fin dal principio della sua esistenza.
La sequela, come ci ha ricordato il Vangelo di questa Domenica, ci ricorda quanto impegno presupponga il rispondere a questa prima chiamata, come anche il Santo Padre ha sottolineato nella sua omelia: "Gesù vede una grande folla che lo segue insieme ai suoi discepoli, e con tutti vuole essere chiaro: seguire Lui è impegnativo, non può dipendere da entusiasmi e opportunismi; dev’essere una decisione ponderata, presa dopo essersi domandati in coscienza: chi è Gesù per me? È veramente il Signore, occupa il primo posto, come il Sole intorno al quale ruotano tutti i pianeti"? 

Il Vangelo di oggi, ci mette in guardia dal "facile entusiasmo" della risposta alla chiamata: "Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".

E' verissimo, la chiamata del Signore, a cominciare da quella "generale" della sequela (generale perché riguarda tutta la nostra vita nella sua totalità), richiede, come dice il Papa, una profonda riflessione. 
Scoprire e seguire il Signore, impone di abbandonare ogni zavorra, come fecero gli apostoli, che lasciato barca e padri, si misero a seguire Gesù.
Seguire il Signore significa anche accantonare le ricchezze e caricarsi della propria croce, significa amare Dio al di sopra di tutto e tutti, anche dei nostri familiari.

All'apparenza, parrebbero parole dure, difficili, sconfortanti per noi esseri umani "deboli", ma se lasciamo che la Parola parli nel e al nostro cuore, ci accorgeremo che sarà più facile di quanto crediamo.
Se infatti è vero che sia "difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio", altrettanto vera è la risposta che Gesù offre ai discepoli, spaventati da questa frase: "Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio". (Lc 18, 24-27)

Prima di tutto: la scelta di rispondere "Si" al dono della fede, implica un lavoro spirituale e anche psicologico, umano, che ci faccia distaccare dagli eccessi, laddove l'eccesso potrebbe consistere in una ricerca smodata dei piaceri, delle cose materiali superflue e inutili, ma anche di affetti disordinati, di amicizie che non ci facciano migliorare, in cui non diamo nulla all'altro, ma pretendiamo di ricevere soltanto qualcosa....

Amare Dio più dei propri familiari, altro non significa che ricordarsi, giorno per giorno due cose:
1) che la legge del Signore va osservata sempre, anche quando questo comporti il non "assecondare" persone a noi care, ma anche che...
2)  amare Gesù vuol dire vederLo negli altri, a partire da quelli che abbiamo più vicini a noi, con i quali condividiamo le gioie e le fatiche di ogni giorno e quindi, anche quando questo comporti il dover fare il loro bene, mettendo da parte la nostra volontà, le nostre naturali inclinazioni!
Se provassimo ad effettuare l' "esercizio" di vedere Gesù al posto dei nostri genitori o figli, o sposi, nel momento in cui siamo tentati di agire con poca carità nei loro confronti, capiremmo bene cosa questo "invito" di Nostro Signore voglia dirci.

Vedere Gesù nell'altro ci consente il "superamento" di noi stessi e delle nostre debolezze, delle tentazioni di egoismo, di chiusura, di superficialità.

Nel momento in cui decidiamo consapevolmente di rispondere alla chiamata, alla sequela, ecco che comprendiamo anche questo: Gesù non ci abbandonerà mai.
"Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo", ci dice Gesù, in conclusione del Vangelo di Matteo.

Lui sarà garante della nostra "scelta", del nostro "SI": quando a noi mancheranno la forza, il coraggio, la perseveranza, basterà rivolgere lo sguardo a Lui, ricordandoci che, come alle nozze di Cana, tramutò l'acqua in vino, così, se Gli chiederemo aiuto, saprà trasformare le nostre fragilità, in forza, per continuare a rispondere sempre, costantemente, generosamente, il nostro "SI". 

Buona Domenica a tutti

1 commento:

  1. Vi prego di farmi il grande favore di aggiungere il nostro weblog umile dall'Irlanda alla vostra lista. www.catholicheritage.blogspot.com

    Grazie

    Convocatore
    Associazione San Conleth d'Eredità Cattolica

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