domenica 26 settembre 2010

Quinto giorno della novena a Santa Teresina. Soffrire in pace...

"Guardiamo la vita sotto la sua vera luce: è un istante tra due eternità...
Soffriamo in pace...
Confesso che questa parola 'pace' mi sembrava un pò forte, ma l'altro giorno, riflettendovi, ho scoperto il segreto del soffrire in pace.
Chi dice pace non dice gioia, o almeno gioia sentita.
Per soffrire in pace, basta volere davvero tutto quello che vuole Gesù".
(Lettera alla sorella Celina LT 87)


(Santa Teresa di Lisieux- Roma, Chiesa di Santa Teresa al Corso d'Italia)

Santa Teresina ci ha più volte indicato la via della "sofferenza" accettata e vissuta nell'amore, come la strada che ci conduce alla santità e ci permette di "partecipare" alla salvezza delle anime dei nostri fratelli più lontani da Dio.
E' però vero che vivere il dolore nell'accettazione e nella tranquillità non è semplice.
La nostra naturale disposizione d'animo, davanti alla sofferenza, è spesso quella della contrarietà, del desiderio di fuga...di ribellione.
Tuttavia, Gesù stesso, nel Vangelo, ci dice di prendere Lui come esempio, Lui che, umile e mite di cuore, afferma: "Il mio giogo è soave e il mio carico è leggero".
Sono parole difficili da comprendere subito, come anche Santa Teresina afferma, scrivendo di aver considerato, inizialmente, un pò forte la parola "pace" riferita alla sopportazione delle sofferenze.

Cosa, dunque, rende leggero il carico del dolore e soave il giogo?



E' proprio il nostro atto di....affidamento!
Noi, creature fragili, in primo  luogo, accettiamo la nostra debolezza, riconoscendo che non è semplice vivere gioiosamente il dolore.

In secondo luogo, ci affidiamo al Signore nel momento in cui, consapevoli della fragilità umana, ci consegniamo a Lui, accettando di fare il Suo volere, ben sapendo che anche dal male Dio può trarre un bene e che il dolore può essere il mezzo della nostra ed altrui salvezza.
Ci affidiamo anche nel momento in cui prendiamo coscienza dell'impossibilità di essere "felici" nel dolore....ma possiamo vivere in pace nella misura in cui sappiamo che quello che ci succede è volontà di Dio e, dunque, ci lasciamo "cullare" ugualmente dalle Sue mani, sicuri che non ci lascerà cadere, anche se a noi sembra di ...volare senza sostegno!.
Se saremo assolutamente convinti (anche solo con la forza di volontà, qualora non lo sentissimo sensibilmente), che siamo comunque in buone mani, non avremo paura di affrontare la sofferenza, gli apparenti dossi, le discese del nostro percorso di vita.
Il nostro atto di affidamento, capace di darci la pace nel soffrire, ci condurrà infatti in Cielo, in quella che Teresina amava definire la Patria.
Coraggio! Soffriamo in pace, pensando che dopo il dolore, ci attende la felicità immensa...per l'eternità!




O Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa, che nella tua breve esistenza sei stata esempio di angelica purezza, di forte amore e di generoso abbandono a Dio, volgi uno sguardo di compassione a noi che confidiamo in te.
 Fa' tuoi i nostri desideri, e rivolgi per noi una parola alla Vergine Maria di cui fosti figlia prediletta e "che ti sorrise sul mattino della vita". 
Dille che, come Madre di Dio e degli uomini, ci ottenga con la sua potente intercessione la grazia che tanto desideriamo, e che l'accompagni con una benedizione che ci fortifichi in vita, ci assista in morte e ci conduca alla beata eternità. 
Amen.


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