lunedì 30 gennaio 2017

«Viveva come se vedesse l'Invisibile». Novena a don Bosco 2017/ 9

UNA VITA «A MOTORE SOPRANNATURALE»

 La Famiglia Salesiana quest'anno è invitata a riflettere sul tema «Maestro, dove abiti? Con te o senza te non è la stessa cosa». Tema affascinante per ogni cristiano, perché porta alla ribalta l'argomento della sequela di Cristo: l'essenza dell'essere cristiani. 
Don Bosco ha scoperto dove dimora Dio. 
E ha dimorato con Lui. 
Per tutta la vita, sotto le apparenze di un'esistenza, per i più... ordinariamente normale.



PREGHIERA A SAN GIOVANNI BOSCO

O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare
 Gesù Sacramentato,
Maria Ausiliatrice
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso. 

Amen.



«Santità nascosta e insieme manifesta; ecco un altro dei tanti paradossi della vita di don Bosco. Per temperamento e per deliberato spirito di umiltà, egli era portato a nascondere il suo mondo interiore, ad occultare il meglio di sé; ma la santità balenava nei suoi occhi, filtrava da tutta la sua persona, si poteva scorgere nell'insieme del suo comportamento. . Era vero quanto di don Bosco scriveva P. Albera: "Se lavorare sempre fino alla morte è il primo articolo del codice salesiano da lui [don Bosco] scritto più coll'esempio che colla penna, gettarsi in braccio a Dio e non allontanarsene mai più fu l'atto suo più perfetto". Era vero quanto affermava don Rua: "Quello che ho potuto continuamente scorgere fu la sua continua unione con Dio. [...] Io approfittavo molto di più ad osservare don Bosco, anche nelle più piccole azioni, che a leggere e meditare trattati di ascetica". Insisteva, a sua volta, il Card. Cagliero: "L'amore divino gli traspari- va dal volto, da tutta la persona e da tutte le parole che gli sgorgavano dal cuore quando parlava di Dio sul pulpito, in confessionale, nelle prediche e private conferenze. Lo udii ripetere migliaia di volte: Tutto per il Signore e la sua gloria!. Era sempre in continua unione con Dio". Da testimonianze siffatte, autorevoli ed attendibili, risultava, insomma, evidente che la spinta colossale che sembrava moltiplicare dal niente le sue opere benefiche saliva dalle profondità della sua vita interiore, dalla totale adesione alla volontà del Padre, a Cristo, al suo Spirito e alla Chiesa. Sgorgava, in forma via via più assoluta e trasparente, dalla sua eccezionale capacità di unione con Dio. "Una vita – si disse con immagine pittoresca di altri tempi – tutta a motore soprannaturale". La forza di esempio, di luce, di santità che, soprattutto negli ultimi dieci anni di vita, si sprigionava dalla sua persona era, a tratti, irresistibile. Per essersi incontrati, spesso solo fugacemente, con don Bosco, furono letteralmente lanciati sulla via della santità eroica – come si evince dalle loro biografie – salesiani come i venerabili Augusto Czartoryski, principe polacco, e Andrea Beltrami; i servi di Dio don Luigi Variara e Mons. Vincenzo Cimatti; i beati don Michele Rua, don Filippo Rinaldi e don Luigi Orione; il santo Mons. Luigi Versiglia, martire in Cina. Ma non sono gli unici esempi. La santità di don Bosco era veramente contagiosa» [1]. Don Bosco, l'uomo che sapeva dimorare con Dio, ha indicato anche agli altri, il luogo e i mezzi per l'incontro con Lui.

NOTE

[1] Pietro Brocardo, Don Bosco. Profondamente uomo profondamente santo, LAS, 2001, pp. 51-52. 

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