MARIA AUSILIATRICE
DONNA MISERICORDIOSA
Alloggiare i pellegrini
L'Anno Santo della Misericordia diventa occasione propizia per riflettere su Maria Ausiliatrice quale Madre di misericordia: proprio perché misericordiosa ella si fa aiuto dell'uomo. Così è possibile parlare della Vergine in correlazione alle opere di misericordia, in una mirabile sintesi di gesti e parole concrete che il Vangelo ci ha tramandato, analizzando anche i loro significati simbolici e spirituali.
(composta da San Giovanni Bosco)
O Maria, Vergine potente,
Tu grande e illustre difesa della Chiesa,
Tu aiuto mirabile dei cristiani,
Tu terribile come esercito schierato a battaglia,
Tu, che hai distrutto da sola
tutti gli errori del mondo,
Tu, nelle angustie, nelle lotte, nelle necessità
difendici dal nemico
e nell'ora della morte
accoglici nei gaudii eterni.
AMEN
«Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
(Lc 1,31-33)
LA MADONNA OFFRE ALLOGGIO AI SUOI FIGLI
Maria si fa grembo per Dio venuto sulla terra, per quel Gesù che si è fatto "pellegrino", viandante che arriva da lontano, e che va verso un Oltre fino ad allora sconosciuto all'uomo, almeno nel suo significato pieno, totale, assoluto.
Gesù è un pellegrino che viene da Dio e a Dio ritorna. È un pellegrino che vuole invitare, trascinare, condurre in questo pellegrinaggio quelli che incontrerà sul suo cammino.
Per farlo ha bisogno dell'aiuto di una Donna, Maria - la Madre - che lo accoglie nella sua umanità e divinità, che diventa per lui primo tabernacolo, prima "casa" sulla terra.
Con l'Incarnazione, Cristo si mette in viaggio e trova dimora in Maria; questa sarà una casa che in realtà non l'ospiterà solamente per nove mesi, ma per sempre, per l'eternità, perché Maria sarà - è - madre per sempre. Lo è anche in senso spirituale, in quanto la sua maternità ai piedi della Croce diventa una maternità estesa a tutto il genere umano.
Pellegrini accolti da Maria per imparare ad accogliere
All'uomo di oggi questa madre continua a offrire una casa: «Maria ci genera e ci alleva» [1]. Dopo aver idealmente partorito l'uomo ai piedi della Croce, quando accettando Giovanni come figlio accetta tutto il genere umano da lui rappresentato, ella continua ad accogliere e riaccogliere i figli, accompagnandoli nel loro percorso spirituale, intercedendo per essi, specie nei momenti di allontanamento, e dimostrandosi madre sempre presente quando essi si riavvicinano.
Così facendo, Maria non solo aiuta l'uomo pellegrino offrendogli una casa, ma anche invitandolo a farsi casa per Dio e per i fratelli.
Ai piedi della Croce Maria ha preso Giovanni per figlio, ma anche Giovanni ha preso Maria per madre, l'ha presa nella sua casa. «La traduzione corretta dice: "la prese fra le sue cose care", tra tutte le sue cose proprie, come parte della sua identità. Non si tratta per Maria di ricevere protezione e ospitalità in casa dei discepoli: è lei che viene come ricchezza in deposito nelle case, come identità nella tua ricerca d'identità. Prendila tra le cose che ti dicono chi sei, lei è la tua definizione; prendila tra le cose più tue. Tu sei come Maria, persona annunciata; sei come Maria, casa di Dio; sei come lei, madre di Cristo e madre di infinito figli. Maria è tua madre perché dice e genera la tua identità di credente. Maria è donna di comunione. L'accoglienza di Maria si inserisce nell'accoglienza di Gesù. Accogliere Cristo e Maria sono in definitiva due atteggiamenti equivalenti» [2].
NOTE
[1] Papa Francesco, citato in don Roberto Carelli, Maria Madre della chiesa, Atti del Congresso di Maria Ausiliatrice, 2015.
[2] Ermes Ronchi, Le case di Maria, Paoline, 2010, pp. 122-123; 134-135.
Gesù è un pellegrino che viene da Dio e a Dio ritorna. È un pellegrino che vuole invitare, trascinare, condurre in questo pellegrinaggio quelli che incontrerà sul suo cammino.
Per farlo ha bisogno dell'aiuto di una Donna, Maria - la Madre - che lo accoglie nella sua umanità e divinità, che diventa per lui primo tabernacolo, prima "casa" sulla terra.
Con l'Incarnazione, Cristo si mette in viaggio e trova dimora in Maria; questa sarà una casa che in realtà non l'ospiterà solamente per nove mesi, ma per sempre, per l'eternità, perché Maria sarà - è - madre per sempre. Lo è anche in senso spirituale, in quanto la sua maternità ai piedi della Croce diventa una maternità estesa a tutto il genere umano.
Pellegrini accolti da Maria per imparare ad accogliere
All'uomo di oggi questa madre continua a offrire una casa: «Maria ci genera e ci alleva» [1]. Dopo aver idealmente partorito l'uomo ai piedi della Croce, quando accettando Giovanni come figlio accetta tutto il genere umano da lui rappresentato, ella continua ad accogliere e riaccogliere i figli, accompagnandoli nel loro percorso spirituale, intercedendo per essi, specie nei momenti di allontanamento, e dimostrandosi madre sempre presente quando essi si riavvicinano.
Così facendo, Maria non solo aiuta l'uomo pellegrino offrendogli una casa, ma anche invitandolo a farsi casa per Dio e per i fratelli.
Ai piedi della Croce Maria ha preso Giovanni per figlio, ma anche Giovanni ha preso Maria per madre, l'ha presa nella sua casa. «La traduzione corretta dice: "la prese fra le sue cose care", tra tutte le sue cose proprie, come parte della sua identità. Non si tratta per Maria di ricevere protezione e ospitalità in casa dei discepoli: è lei che viene come ricchezza in deposito nelle case, come identità nella tua ricerca d'identità. Prendila tra le cose che ti dicono chi sei, lei è la tua definizione; prendila tra le cose più tue. Tu sei come Maria, persona annunciata; sei come Maria, casa di Dio; sei come lei, madre di Cristo e madre di infinito figli. Maria è tua madre perché dice e genera la tua identità di credente. Maria è donna di comunione. L'accoglienza di Maria si inserisce nell'accoglienza di Gesù. Accogliere Cristo e Maria sono in definitiva due atteggiamenti equivalenti» [2].
NOTE
[1] Papa Francesco, citato in don Roberto Carelli, Maria Madre della chiesa, Atti del Congresso di Maria Ausiliatrice, 2015.
[2] Ermes Ronchi, Le case di Maria, Paoline, 2010, pp. 122-123; 134-135.
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