martedì 10 maggio 2011

NOVENA ALLA MADONNA DI FATIMA- Settimo giorno Spogliare il cuore da ciò che non è Dio

Preghiera di Benedetto XVI alla Madonna di Fatima 
(composta in occasione del viaggio a Fatima nel maggio 2010)

Signora Nostra 
e Madre di tutti gli uomini e le donne,
eccomi come un figlio
che viene a visitare sua Madre
e lo fa in compagnia 
di una moltitudine di fratelli e sorelle.

 Madre amabilissima,
tu conosci ciascuno per il suo nome,
con il suo volto e la sua storia,
e a tutti vuoi bene
con la benevolenza materna
che sgorga dal cuore stesso di Dio Amore.
Tutti affido e consacro a te,
Maria Santissima, 
Madre di Dio e nostra Madre.





Dal volume "La Madonna nella vita di Padre Pio":

"Prepariamoci con lo svuotare i nostri cuori di ciò che non è Dio, né sa di Dio, né porta a Dio.
E questa è la migliore accoglienza che possiamo fare a questa madre celeste.
Riservarci qualche cosa non è degno di un figlio dinanzi ad una Mamma che viene ad offrire tutta se stessa".

Nel Santo Vangelo Gesù ci ricorda che "ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, infanno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
(Mc 7, 20-23)

Se teniamo a mente questo passo evangelico, possiamo ben comprendere perché sia tanto importante purificare il cuore: esso è la sede dei sentimenti, dei moti primi (siano essi d'ira, di amore, di gioia o di tristezza) e solo imparando a "controllarli" e gestirli è possibile agire "senza mutare" quando mutano le nostre disposizioni d'animo, per essere "miti ed umili" come Nostro Signore.
Cominciando questo lavorio interiore sarà spontaneo anche il successivo: fuggire tutto quello che, dall'esterno, ci rendiamo conto non essere corrispondente alla purezza che desideriamo costruire in noi!
Solo un cuore "puro" può veramente donarsi a Dio e Gesù ci rivolge un invito specifico, che è quello contenuto nel primo comandamento: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente"(Mt 22,37)

E come possiamo veramente amare Dio con tutto il cuore, se in esso lasciamo spazio a intenzioni, sentimenti, desideri impuri, illeciti, malvagi?
Amare Dio con tutto il cuore significa abbracciare con amore la via tracciata da Gesù e smettere di offenderLo, come ci ricorda il messaggio di Fatima, nelle parole della Vergine Maria:

"Non offendete più nostro Signore che è già molto offeso" (Nostra Signora di Fatima, 13 ottobre 1917).

Suor Lucia, così scrive:
"Il precetto di amare Dio non è solo il primo dei comandamenti per la grandezza unica del destinatario a cui si rivolge, ma anche perché questo amore ci deve portare a compiere con fedeltà tutti gli altri precetti.
Il senso del Messaggio è nell'osservanza di questi comandamenti: Non offendete più Dio nostro Signore.
Tutti sappiamo che è con il peccato che offendiamo Dio, mancando a questo comandamento dell'amore che dobbiamo a lui, al prossimo e a noi stessi; si, a noi stessi, perché ci facciamo dei gravi danni, forse senza pensarci né rendercene conto.
Dobbiamo evitare il peccato, per non offendere Dio né perdere il diritto alla vita eterna: il peccato interrompe i nostri rapporti con Dio e avvelena nel cuore il posto che dobbiamo agli altri; diventiamo indegni dell'amicizia di Dio e di condividere la sua gloria.
L'amore è il laccio che deve stringere la nostra unione con Dio e con il prossimo, identificarci con il Cuore di Cristo, fonderci nel Cuore di Dio, in modo che la nostra volontà sia la sua, e la nostra unica aspirazione sia il possesso pieno del suo amore".

Chiediamo alla Vergine di Fatima che ci faccia rimanere saldi nel proposito di purificare sempre di più il nostro cuore, lei che fu la donna del "SI "continuo e libero!

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