domenica 1 maggio 2011

Dedicato a Papa Giovanni Paolo II....

(Il Beato Papa Giovanni Paolo II nella Chiesa romana di Santo Spirito in Sassia)


"La civiltà contemporanea fa di tutto per distogliere la coscienza umana dall’ineluttabile realtà del morire, tentando di indurre l’uomo a vivere come se la morte non esistesse. 
E ciò s’esprime praticamente nel tentativo di distogliere la coscienza dell’uomo da Dio : farlo vivere come se Dio non esistesse ! La realtà della morte però è evidente. Non è possibile farla tacere ; non è possibile dissipare la paura che ad essa è legata.
L’uomo teme la morte così come teme ciò che viene dopo la morte. 
Teme il giudizio e la punizione, e questo timore ha un valore salvifico : esso non va cancellato nell’uomo. Quando Cristo dice : “Non temere !”, vuol dare risposta a ciò che costituisce la fonte più profonda delle paure esistenziali dell’essere umano. Egli intende dire : Non temere il male, poiché nella mia risurrezione il bene si è dimostrato più potente del male. Il mio Vangelo è verità vittoriosa. La morte e la vita si sono affrontate sul Calvario in un mirabile duello e la vita ne è uscita vittoriosa : “Dux vitae mortuus regnat vivus !”, “Io ero morto, ma ora vivo per sempre” (Ap 1, 18)".

Nel 1995 Papa Giovanni Paolo II rivolse queste parole ai fedeli riuniti per la Messa da lui presieduta in Santo Spirito in Sassia: era il 23 aprile, Domenica in Albis, quella che poi sarebbe diventata nel 2000, la Domenica della Divina Misericordia.
Oggi festeggiamo appunto la Misericordia del Signore e per una coincidenza singolarissima, ricordiamo anche San Giuseppe lavoratore e prende avvio il mese mariano.
Dettagli che sembrano abbellire, come in un mosaico, questo giorno importante anche per la beatificazione di Papa Karol: lui che conobbe-come Giuseppe- la fatica del lavoro, lui che ebbe tanto amore per la Vergine Maria e che tanto si è impegnato per la diffusione del culto alla Misericordia Divina, quest'oggi verrà proclamato beato.
Quanto sono attuali, alla luce anche della sua personalissima storia di essere umano sofferente, le parole che pronunciò in occasione della sua omelia in Santo Spirito in Sassia: la realtà del dolore ci tocca tutti, in un modo o nell'altro e se è "umano" averne paura, la fede, la Misericordia del Signore, la speranza, ci invitano ricordare con maggior forza il messaggio pasquale.
RESURREXIT!
Cristo è risorto! E ci precede in Galilea!
Si, la Risurrezione attende anche noi, ci attende dopo una vita spesa per testimoniare l'Amore Misericordioso di un Dio che ci invita a perdonare "settanta volte sette", a non cercare la pagliuzza nell'occhio dell'altro, ma la trave nel nostro per eliminarla, ad amare il nostro prossimo come amiamo noi stessi.....
Anche Giovanni Paolo II viene a rammentarci questo: il pellegrinaggio terreno è faticoso, a volte ci chiede di percorrere tratti in salita per i quali non ci sentiamo pronti o che ci colgono di sorpresa, ma se sapremo fidarci di Gesù, affidandoci alla cura di San Giuseppe -Custode del Redentore (come ci rammenta anche il titolo di un'esortazione apostolica di Papa GPII), e alla Vergine Maria -Madre del Redentore-, potremo, alla fine, andare anche noi a ricevere il premio per il servo "buono e fedele" e godere eternamente della visione beatifica di Dio!

"Le parole che Gesù pronuncia dall'alto della croce significano che la maternità della sua genitrice trova una nuova continuazione nella chiesa e mediante la chiesa, simboleggiata e rappresentata da Giovanni.
In questo modo, colei che, come la piena di grazia, è stata introdotta nel mistero di Cristo per essere sua madre, cioè la santa genitrice di Dio, per il tramite della chiesa permane in quel mistero come la donna indicata dal libro della Genesi all'inizio e dall'Apocalisse al termine della storia della salvezza.
Secondo l'eterno disegno della provvidenza la maternità divina di Maria deve effondersi sulla chiesa, come indicano affermazioni della tradizione, per le quali la maternità di Maria verso la Chiesa è il riflesso e il prolungamento della sua maternità verso il Figlio di Dio".
(Redemptoris Mater- Giovanni Paolo II)

Affidiamoci a Maria Santissima, lei che è nostra Madre saprà guidarci sulle strade a volte tortuose del pellegrinaggio terreno. 
Diciamole anche noi, come fece Papa Giovanni Paolo II: TOTUS TUUS!
Diventiamo totalmente di Maria, secondo l'insegnamento del Montfort, il cui "Trattato della vera Devozione a Maria" il Pontefice rivelò di aver letto e riletto mentre lavorava in miniera, traendone poi le parole del suo famoso motto.
Che anche Papa Karol, dall'alto, ci aiuti a vivere con sempre maggiore impegno la nostra devozione a Maria Santissima, con sincero affetto e con la costanza per camminare sulla strada "esigente" del Vangelo!
BUONA DOMENICA A TUTTI!

2 commenti:

  1. Ebbene, devo ringraziarti per il meraviglioso articolo riguardo Lolek! Spero lo leggano in tanti! Un abbraccio

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  2. Carissima, un abbraccio a te, e che Papa Karol ci aiuti sempre nel cammino spirituale!

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