Il mistero della "maternità" è uno di quegli arcani avvenimenti di "vita" che più di altri fanno sperimentare la "paternità" di Dio.
Sì, la maternità è l'esperienza più "simile" all'essere "il Padre".
Qualcuno potrebbe obiettare che anche i padri sono...padri....: ma solo una madre vive in sè stessa la situazione più ancestrale di tutte, quella che ricorda il "generare" di Dio nei nostri confronti.
Una madre non solo dà una parte di sè stessa alla nuova creatura, ma racchiude, porta nel proprio grembo colui o colei che nasce.
La vita stessa.
Una madre accoglie nel proprio corpo un altro corpo e ne perpepisce ogni vibrazione vitale, in un'armonia di arpeggi che rimbalzano fino alle corde più intime dell'anima!
Una madre vive in simbiosi con il nuovo essere che ospita, che da lei riceve alimento, amore, calore.
Una madre, infine, dà alla luce il frutto del suo grembo, lo porta fuori da sè.
Il dono della maternità è qualcosa di "unico", di più completo ancora rispetto alla già grande paternità.
Un padre non potrà mai sentire "dal di dentro" un bambino che scalcia, si muove o che, semplicemente, "sta", riposa.
Un padre non proverà mai in via diretta l'esperienza di un bimbo protetto nella pancia di madre, per 24 ore al giorno, per nove mesi interi, minuto dopo minuto.
Un padre non avvertirà mai quel "distacco" di un bimbo che nasce, accompagnato -nella madre- dal desiderio di vedere la nuova creatura, di stringerla a sè, di contemplarla, ma con la consapevolezza del perdere quell' esperienza unica di una vita dentro la vita!
E' grande il mistero della maternità, ma così bello e carico di amore che Dio ha voluto condividerlo con tutti gli esseri viventi, capaci di "generare", ma in modo particolare, UNICO E PIENO con l'essere umano!
E' così grande che -paradossalmente- anche un uomo può provare delle "tenerezze materne" verso un figlio, quasi per percepire un po' di quella straordinarietà della maternità! I grandi santi hanno spesso amato così' i propri figli spirituali, con amore di padre e di madre.
E' immensa, straripante l'affettività che lega madre e figlio, oltre il cordone ombelicale che si stacca...così dilagante che Dio vuole viverla in empatia anche con chi non genera nella carne, ma solo nello spirito.
Penso a tante sante, che sono state "madri" spirituali, madri feconde, premurose, attente a generare buoni cristiani, buoni "figli di Dio".
Penso a molte consacrate, che vivono l'esperienza di questa maternità, a volte come in un crescendo, altre volte in modo dirompente, come la forza che spinge a "piegarsi" sulle creature che vengono loro affidate per proteggerle, farle crescere, amarle con cuore di mamma!
Una tenerezza ed una premura materna che possono abbracciare tutti: i più piccoli, i più grandi, i più avanzati nelle vie dello spirito e quelli ancora indietro...i genitori, gli amici, i conoscenti.
Maria è Madre e a noi tutti insegna proprio questo: essere Madri!
Amare come lei ha amato: amare Gesù come Figlio da custodire in noi, difendere dagli altri, far crescere nelle nostre vite;
amare i fratelli e le sorelle con quelle premure particolari che solo una mamma sa adoperare, prevenendone i bisogni;
amare anche i nemici con l'occhio materno di chi attende il ritorno del...figlio prodigo.
Come Dio, quel Dio che è...Padre e Madre!
"Noi
siamo oggetti da parte di Dio di un amore intramontabile.
Sappiamo: ha sempre
gli occhi aperti su di noi,
anche quando sembra ci sia notte.
E' papà; più
ancora è madre"
(Papa Giovanni Paolo I, Angelus 10 settembre 1978)
AUGURI DI BUON ANNO A TUTTI VOI!
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