La Strenna 2014 del Rettor Maggiore don Pascual Chavez è un invito ad “attingere all’esperienza spirituale di don
Bosco”, in accordo anche al tema dell’ultimo anno di preparazione al
bicentenario della nascita del Santo dei giovani.
Scoprire la spiritualità di don Bosco è addentrarsi nella sua “vita
interiore”.
Comprendere, a partire da questa sua ricchezza, il perché don Bosco è
stato santo, suscitatore di vocazioni e capace di attirare, ancora oggi,
giovani e non alla scuola del suo carisma.
Il fine di questo viaggio nella vita interiore di Giovanni Bosco è "camminare nella santità secondo la specifica vocazione" di ogni membro della Famiglia Salesiana, nei suoi vari gruppi.
Chiunque può tuttavia trovare degli spunti interessanti per progredire nelle vita di fede, speranza e carità: ammiratori di don Bosco, persone impegnate con i giovani in vari settori, buoni cristiani che vogliano approfondire il tema dell'unione con Dio.
Con questo spirito, offro ai lettori e agli amici del blog una novena che ho pensato come sintesi di vari testi: la Strenna di quest'anno, quella del 1981 -dell'allora Rettore don E.Viganò (intitolata "La vita interiore di don Bosco") e alcuni scritti del santo.
Buona preghiera a tutti!
O San Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù,
che tanto lavorasti per la salvezza delle anime,
sii nostra guida nel cercare il bene delle anime nostre
e la salvezza dei prossimo;
aiutaci a vincere le passioni e il rispetto umano;
insegnaci ad amare Gesù Sacramentato,
Maria Ausiliatrice
e il Papa;
e implora da Dio per noi una buona morte,
affinché possiamo raggiungerti in Paradiso. AMEN!
PRIMO GIORNO: PERCHE’ DON BOSCO SI E’ FATTO SANTO
Mi piace pensare alla vita interiore (cristianamente intesa) come ad una realtà profonda che ci permette di vivere in noi un pezzetto di Cielo.
Stare con Dio, vederLo in tutto e tutti, agire spinti da questa comunione con Lui.
"La civiltà che emerge è caratterizzata dal pericolo di massificazione e di plagio" -scriveva don Egidio Viganò nella sua strenna del 1981- e "la vita interiore è una specie di contestazione, fatta non con le insolenze e il pugno alzato, ma con la interiorità e l'indipendenza di chi si inginocchia.
Invece di dipendere dall'opinione più di moda, noi preferiamo lo sforzo di approfondimento di ogni realtà.
La vita interiore cerca ciò che di Dio nel nostro cuore".
Lo sbocco della vita interiore è uno: l'unione con Dio che sarà perfetta solo in Paradiso.
In poche parole si potrebbe sintetizzare come IL CAMMINO VERSO LA SANTITA'.
I santi diventano dunque per noi modello di vita interiore; attraverso il loro carisma, la loro spiritualità, ci offrono delle linee-guida per camminare seguendo la loro scia, pur negli apporti personali e unici nella strada di santificazione personale.
I santi ci dicono anche come "santificarsi per santificare".
L'esperienza di "santificazione" in don Bosco, viene sintetizzata, nella Strenna 2014, riportando una testimonianza di don Orione:
"Disse Don Orione ai suoi chierici nel 1934, l’anno della
canonizzazione di Don Bosco:
«Ora vi dirò la ragione, il
motivo, la causa per cui Don Bosco si è fatto santo.
Don Bosco si è fatto santo perché
nutrì la sua vita di Dio, perché nutrì la vita nostra di Dio.
Alla sua scuola imparai che quel
santo non ci riempiva la testa di sciocchezze, o di altro, ma ci nutriva di
Dio, e nutriva se stesso di Dio, dello spirito di Dio.
Come la madre nutre se stessa
per poi nutrire il proprio figliuolo, così Don Bosco nutrì se stesso di Dio,
per nutrire di Dio anche noi.
Per questo, quelli che conobbero
il Santo, e che ebbero la grazia insigne di crescere vicino a lui, di sentire
la sua parola, di avvicinarlo, di vivere in qualche modo la vita del santo,
riportarono da quel contatto qualche cosa che non è terreno, che non è umano;
qualche cosa che nutriva la sua vita di santo.
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