BICENTENARIO DELLA NASCITA DI DON BOSCO: la spiritualità di don Bosco. Mamma Margherita -seconda parte
Qui trovate la prima parte.
Continuiamo a scandagliare le "Memorie" dell'oratorio salesiano, per tratteggiare altri aspetti della spiritualità di don Bosco direttamente "derivati" dalla figura di mamma Margherita.
SPIRITUALITA' E "APOSTOLATO" MARIANO:
Che mamma Margherita fosse "mariana" quanto il Figlio lo dimostra il sogno dei nove anni, già citato nella prima parte, una spiritualità che la contadina dei Becchi coltivava anche attraverso la preghiera dell'Angelus, recitato canonicamente tre volte al giorno.
Ma c'è un particolare molto interessante che reperiamo nelle "Memorie": è la sera prima della partenza di don Bosco per il seminario e mamma Margherita rivolge queste parole al figlio: "Se diventerai sacerdote, diffondi attorno a te l'amore alla Madonna".
E' un "programma"e possiamo dire senza dubbi, che Giovanni Bosco lo ha preso alla lettera e lo ha realizzato mirabilmente. Maria Ausiliatrce e don Bosco sono un "duo inscindibile"! Così come tanti giovani oratoriani, sulla scia della salesianità hanno fatto di Maria la loro "Madre e Maestra". La "Compagnia dell'Immacolata", uno dei primi ...circoli giovanili nell'oratorio del giovane sacerdote "Giò Bosco" ne è uno dei tanti esempi citabili.
FIDUCIA....CIECA NELLA VOLONTA' DI DIO:
E' il 1846. Anno di svolta nella vita di mamma Margherita....ma anche di don Bosco. E' il momento in cui comincia veramente la vita salesiana "insieme" per madre e figlio.
Don Bosco invita la madre a seguirlo a Valdocco, per occuparsi con lui dei suoi ragazzi edavere qualcuno di fiducia in un ambiente poco consono alla vita di un prete e dei suoi fanciulli. A mamma Margherita viene proposto un cambiamento non indifferente: lasciare la sua casa, la sua campagna, gli altri suoi affetti. Caricarsi del lavoro con un numero imprecisato di ragazzi, non sempre tutti "facili" da gestire.
La risposta è tutta improntata alla fiducia e all'abbandono al Volere Divino: "Se credi che questa sia la volontà del Signore, sono pronta a venire".
Quante volte potremmo idealmente mettere in bocca allo stesso don Bosco queste parole! La sua vita fu un continuo andare da un posto all'altro: dalla prima sacrestia in cui con Bartolomeo Garelli nacque l'oratorio, al capannone Pinardi, per non parlare delle tante e tante fondazioni che lo condussero a peregrinare in Italia ed Europa, fino agli ultimi, estenuanti viaggi a Roma per la fondazione dell'Opera del Sacro Cuore!
LA SCELTA DELLA POVERTA' A BENEFICIO DEI RAGAZZI:
A Valdocco la vita non è agiata e sono molte le cose che occorrono ai ragazzi. Mamma Margherita decide allora di "riconvertire" il suo corredo da sposa ("fino allora custodito gelosamente", ci dice don Bosco nelle "Memorie") per farne "pianete, tovaglie d'altare, indumenti per la celebrazione della Messa".
Furono venduti anche gli unici oggetti preziosi che possedeva, per comprare "oggetti necessari alla Chiesa". Il motto di Mamma Margherita, in quelle circostanze, fu "Guai al mondo -se ci sente forestieri- senza niente".
Conosciamo lo stile sobrio di don Bosco ed è ovvio pensare che abbia appreso ad essere moderato e "povero" in tutto anche dalla sua cara mamma. Vi invito a leggere -o rileggere- la storia della "veste talare" che fu pubblicata -ricorrendo ad uno stile narrativo particolarmente brioso- nella rubrica "le cose di don Bosco" del B.S. e che è reperibile anche sul sito di Torino-Valdocco.
(continua...)
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