venerdì 23 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: nono giorno - Maria, aiuto della Chiesa Trionfante -




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;



Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!







NONOO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DELLA CHIESA TRIONFANTE"


"Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, 
con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle" 
(Ap 12,1)
"Nel Cielo, Maria comanda agli angeli e ai beati.
Come ricompensa della sua profonda umiltà, Dio le ha dato il potere e l'incarico di riempire di santi i troni lasciati vuoti dalla superbia degli angeli ribelli". 
(San Luigi Grignon de Montfort) 




Il Cielo potrebbe essere immaginato come una schiera immensa di santi e di angeli che, oltre ad onorare e glorificare Dio, sono perennemente attivi per portare all'Onnipotente le richieste degli uomini, legate tanto alla salvezza eterna, quanto ai bisogni materiali delle creature.
Maria, come Regina del Cielo, è Colei che gode di un potere di intercessione maggiore, specialmente per ciò che concerne le grazie della salute dell'anima.
C'è un collegamento stretto tra la dignità mariana di Regina della Terra e quella di Regina del Cielo: la posizione della Vergine tra i santi - posizione di assoluto ed incondizionato privilegio superiore a quello di ogni altra creatura - la rende così vicina a Cristo che le suppliche da noi rivolte ai santi, sono da queste portate a Maria, che a sua volta le porta a Cristo, intercedendo per noi presso di Lui. 
Tutte le grazie passano per Maria, come ci insegnano i santi che di lei hanno scritto. 
E così pure, se così potessimo dire, il ruolo di Maria verso la terra, l'elargizione dei benefici materiali e spirituali predisposti da Dio, passa attraverso i santi per mezzo di Maria, in vista del suo ruolo regale a fianco di Cristo Re e Signore del Cielo e della Terra.

Pensare al Paradiso è come pensare ad una grande reggia in cui la Regina tutto dispone secondo i desideri del Re e nel fare questo ricorre ai tanti santi che sono altrettanto impegnati nella salvezza degli uomini.
Pensare al Paradiso è come pensare ad un palazzo regale in cui le richieste dei sudditi giungono al Sovrano attraverso la più potente delle mediatrici: Maria, Madre del Signore.

A conclusione di questa novena, non si può non riandare col pensiero a don Bosco, che disse:
"Chi confida in Maria non sarà mai deluso".
"In Maria ho riposto tutta la mia fiducia. La Madonna non lascia mai le cose a metà".

E riferendosi alla congregazione salesiana: "E' Maria che ha fatto tutto".




"Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero".

(Prv 31,20)

giovedì 22 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: ottavo giorno - Maria, aiuto della Chiesa purgante -






PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE

COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!










OTTAVO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DELLA CHIESA PURGANTE"


"Troppo felici sono i divoti di questa pietosissima Madre, 
poiché non solo in questa terra sono da lei soccorsi, 
ma anche nel purgatorio son dalla sua protezione assistiti e consolati. 
Anzi essendo quelle anime più bisognose di sollievo, 
mentre ivi son più tormentate, 
né possono aiutarsi da loro stesse, 
molto più ivi questa Madre di misericordia s'impiega in soccorrerle. 
Dice S. Bernardino da Siena che
 in quella carcere d'anime spose di Gesù Cristo, 
Maria ha un certo dominio e plenipotenza,
 così per sollevarle come anche per liberarle da quelle pene"
(S. Alfonso Maria de Liguori, Le glorie di Maria) 
 "Io sono Madre anche di tutti coloro che si trovano in Purgatorio, perché tutte le pene, che sono dovute per purgarsi dai loro peccati, in ogni ora, per le mie preghiere, sono in un qualche modo mitigate. Così piace a Dio, e in certo modo sono diminuite loro le pene dovute per stretto rigore di giustizia"
(La Vergine Maria a Santa Brigida) 

 
La funzione materna di Maria "aiuto" dei suoi figli, si dipana nell'accompagnare la Chiesa non solo nel pellegrinaggio terreno dei suoi membri, ma anche nel percorso delle anime in Purgatorio.
E' in questo "luogo" di purificazione che - in un certo senso - parafrasando S.Paolo, le anime gemono e soffrono "le doglie del parto" (cfr Rm 8,22), aspettando di essere completamente purificate per rimanere definitivamente al cospetto di Dio, nel Paradiso.
Maria, proprio perché è Madre, conosce i dolori e le difficoltà di un parto, e assiste, con premura continua, le anime sofferenti del Purgatorio.
Maria, proprio perché è Madre di Misericordia, offre la sua consolazione alle anime purganti.
La pietà popolare ha trovato vari modi per esprimere questo particolare ruolo di "aiuto" della Vergine, che è stata poi avallata anche da apparizioni private della Madre di Dio ad alcuni santi (basti citare, una per tutte, la devozione alla Madonna del Carmelo come liberatrice delle anime del Purgatorio).

Don Alfredo Morselli, in un articolo pubblicato un anno fa sul blog Messainlatino, aggiungeva un ulteriore motivo per meglio inquadrare il ruolo di Maria ausiliatrice della Chiesa purgante:
"la Madonna è consolatrice di coloro che piangono i loro defunti: spesso quando un nostro caro muore pensiamo soprattutto a noi stessi, ripiegati sul nostro dolore; ma appena il dolore si attenua, subito pensiamo: “Dove si trova il nostro caro?”
Allora la Madonna, che inizialmente ha lenito il dolore per la perdita della persona amata, ora ci dice: “Coraggio, come mi sono presa cura del mio figlio morto deponendolo con amore nel sepolcro, così mi prendo cura di tutti i miei figli, anche di quelli che sono in Purgatorio.

A volte, quando si parla di gravi sciagure o di guerre, si parla di “morti e dispersi”, riservando quest’ultimo termine a coloro di cui non si ritrova il cadavere: ma per la Madonna non esiste nessun disperso, nessuno che Lei non trovi fin da subito dopo la morte, nessuno che non venga da Lei aiutato, qualora sia in Purgatorio".
Maria è aiuto potente delle anime del purgatorio anche perchè la sua maternità la lega indissolubilmente al Figlio.
Scrive S.Alfonso M. de' Liguori; ne "Le glorie di Maria":
"Fin da quando Maria viveva su questa terra, il suo unico pensiero, dopo la gloria di Dio, era di aiutare i miseri e fin da allora sappiamo che ebbe il privilegio di essere esaudita in tutto ciò che chiedeva".  

Ricorriamo dunque a Maria, affidandole i nostri cari defunti e tutte le anime del purgatorio, nella rassicurante certezza che quando anche a noi toccherà la stessa sorte di passare nelle pene purificatrici, saremo da lei soccorsi e aiutati, per essere condotti al più presto in Paradiso, visto che proprio la Vergine viene invocata col titolo di "Porta del Cielo".

La stessa tradizione che ce la fa invocare con l'appellativo di "Stella del Mare" rammenta questa medesima verità: Maria vuole condurci al porto sospirato, alla Gerusalemme Celeste.

Le preghiere che dalla terra si innalzano al Cielo per le anime del purgatorio sono di certo presentate dalla Madre al Figlio, e unite alle suppliche materne che Ella stessa rivolge a Lui, sono impreziosite e rafforzate.
Poco possiamo da soli, molto in unione a Maria!



                                               "È simile alle navi di un mercante,
                                               fa venire da lontano le provviste"
(Prv 31,14)



mercoledì 21 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: settimo giorno - Maria, aiuto della Chiesa militante -




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!






SETTIMO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DELLA CHIESA MILITANTE"


"La Chiesa, contemplando la arcana santità di Maria, imitandone la carità e compiendo fedelmente la volontà del Padre, diventa essa pure madre per mezzo della parola di Dio accolta con fede; mediante la predicazione e il battesimo essa genera alla vita nuova e immortale i figli che sono stati concepiti ad opera dello Spirito Santo e sono nati da Dio.
Ed è anch'essa vergine, perché ad imitazione della Madre del suo Signore e con la forza dello Spirito Santo conserva verginalmente intatta la fede, 
solida la speranza, e sincera la carità.
I fedeli sono impegnati a crescere in santità vincendo il peccato; perciò innalzano gli occhi a Maria che rifulge 
come modello di virtù davanti a tutta la comunità degli eletti.
Nella sua vita la Vergine è stata modello di quell'amore materno che deve animare tutti coloro che nella missione apostolica cooperano alla rigenerazione degli uomini".
(Lumen Gentium n. 64-65) 


"Un'esperienza di secoli ci fa vedere in modo luminosissimo 
che Maria ha continuato dal Cielo e col più grande successo 
la missione di madre della chiesa 
ed ausiliatrice dei cristiani 
che aveva incominciato sulla terra".

(Don Bosco, Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di M.Ausiliatrice)


Una Madre non abbandona mai i suoi figli.
Maria continua ad essere presente accanto a noi - Chiesa militante - e ad assisterci e aiutarci nel nostro cammino di fede.
E' interessante notare il passaggio della Lumen Gentium: Maria e lo Spirito Santo ci danno il modello e la forza per perseverare nella fede, nella speranza e nella carità.
Maria ci è aiuto con la sua stessa vita: col suo silenzio meditativo di ogni parola di Dio; con la sua fortezza davanti a critiche, ostacoli e dolori; con la sua capacità di perseverare senza mai tentennare, senza cercare vie alternative, fughe, scappatoie.
Maria è aiuto della Chiesa militante perché - mettendola su un piano ancora più soprannaturale - non è solo un modello da contemplare ed imitare, ma come fa veramente una Madre, rimane accanto a ciascuno dei suoi figli e ...suggerisce soluzioni, comportamenti, preghiere, disposizioni interiori.
Il luogo privilegiato di questo nostro "incontro" con la Madre aiuto dei suoi figli, è la Santa Messa: "in questo memoriale del Calvario è presente tutto ciò che Cristo ha compiuto nella sua Passione e morte. 
Pertanto non manca ciò che Cristo ha compiuto anche verso la Madre a nostro favore.
In ogni celebrazione della Santa Messa noi riascoltiamo quell' ECCO TUO FIGLIO! detto dal Figlio a sua Madre, mentre Egli stesso ripete a noi: "ECCO TUA MADRE"! 
 (J. Jose Silvestre, L'incontro con Maria nella Celebrazione Eucaristica - in "Il sacerdote nella Celebrazione Eucaristica p. 99)

Vivere "con Maria", prendendola nella propria casa come fece Giovanni, è fare l'orecchio attento alla voce della Madre che mette in guardia dai pericoli, che consiglia quando rischiamo di sbagliare, che ci fa discernere quando dobbiamo prendere una decisione, che ci dona forza quando il cammino della sequela si fa difficile.
"Prendere con sé Maria, significa introdurla nel dinamismo dell'intera propria esistenza e in tutto ciò che costituisce l'orizzonte del proprio apostolato". (Benedetto XVI - udienza generale 12.08.09)
 
Come questo avvenga non è possibile spiegarlo scientificamente: occorre credere.
La maternità di Maria non si gioca sul piano delle leggi della fisica o della meccanica.
Si gioca su un piano spirituale.
Maria è Madre veramente e veramente ci segue, ci aiuta, ci sostiene.
Maria è la madre di famiglia che sorveglia il buon andamento della casa.
Credere di averla a fianco, momento per momento, come ci affianca l'angelo custode, è già un primo passo per disporsi a recepirne l'aiuto.
Chiederle di parlare al nostro cuore è un passo ulteriore.
Ascoltare "nel silenzio" del cuore, come lei stessa faceva, è quello che ci consente di capire cosa lei ci voglia dire.
Mettere in pratica è poggiare su una sicurezza: ci chiederà di fare ciò che Dio stesso vuole, ciò che è meglio per noi.
La sua parola sarà la traduzione "materna" del volere del Padre, perché Maria ha desideri in tutto conformi a quelli di Dio. 

 "Sorveglia l'andamento della sua casa
e non mangia il pane della pigrizia"

(Prv 31,27) 

martedì 20 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: sesto giorno - Maria, aiuto della Chiesa nascente -




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!






SESTO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DELLA CHIESA NASCENTE"


"Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui" 
(At 1,14) 


"Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano 
e si posarono su ciascuno di loro"
(At 2,3) 

"Le grazie innumerevoli ottenute dopo la sua morte 
fecero propagare con la massima celerità il suo culto
 di modo che anche in quei primi tempi di persecuzione, 
dovunque sorgeva il segno della Religione Cattolica, 
ivi pure scorgevasi l'immagine di Maria"

(Don Bosco, Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di M. Ausiliatrice) 



Il Concilio Vaticano II, nella Lumen Gentium, esalta il ruolo di Maria, asserendo che "per il dono e la funzione della maternità divina che la unisce al Figlio redentore, e per le altre sue singolari grazie e funzioni, la beata vergine è intimamente congiunta anche con la chiesa.
Come già insegnava s. Ambrogio, la Madre di Dio è figura della chiesa nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo.
 Infatti nel mistero della chiesa, la beata vergine Maria è andata avanti per prima, fornendo un modello eminente e singolare di vergine e di madre".
(LG n.63)

Gli Atti deli apostoli, ricordando quanto avvenne a Pentecoste (ed anche prima!) altro non fanno che sottolineare questo collegamento tra Maria e la Chiesa.
Lei che era la più perfetta discepola di Cristo, pur non essendone il "successore", era a fianco della Chiesa nascente e nella Chiesa che muoveva i suoi primi passi.
Era il modello delle virtù che i ministri avrebbero dovuto insegnare, era il modello della maternità che avrebbero dovuto esercitare, era il legame vivente più forte al Cristo Risorto.
Lei che era già sposa dello Spirito Santo, a Pentecoste riceve un nuovo fiume di Grazia: immaginare quale sarà stato il suo successivo apporto nella comunità dei primi cristiani non è possibile sulla base di dati storici, ma è facile supporre che l'irruzione dello Spirito Santo l'abbia resa ancora più attenta ad ogni ispirazione, intuizione e ne abbia affinato ulteriormente le virtù.
Maria avrà messo a disposizione della Chiesa nascente i suoi doni, rendendosi ancora una volta - secondo modalità che non conosciamo - a servizio dei fratelli.

Questa sua presenza nel primissimo nucleo ecclesiale, fa veramente di Maria l'aiuto della Chiesa ed un ideale cui guardare in ogni comunità nascente, in gruppo ecclesiale che comincia il suo percorso.
Possa essere lei la guida che accompagna il percorso di integrazione, disponibilità e condivisione dei talenti.



"E' soddisfatta, perché i suoi affari vanno bene;
neppure di notte si spegne la sua lampada"

(Prv 31,18)

lunedì 19 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: quinto giorno - Maria, aiuto di San Giovanni -





PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!






QUINTO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DI S.GIOVANNI"

"Gesù allora, vedendo la madre 
e lì accanto a lei il discepolo che egli amava,
 disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!»"

(Gv 19,26)



"La più splendida prova che Maria è aiuto dei cristiani noi la troviamo sul monte Calvario.
Mentre Gesù pendeva agonizzante sulla Croce, Maria superando la naturale debolezza Lo assisteva con fortezza inaudita.
Pareva che nulla più rimanese a Gesù da fare per dimostrar quanto ci amava.
Il Suo affetto però Gli fece ancora trovare un dono che doveva sugellare tutta la serie dei Suoi benefici.
Dall'alto della Croce volge lo sguardo moribondo sulla sua madre, l'unico tesoro che Gli rimanesse sulla terra.
Donna, disse Gesù a Maria, ecco il tuo figliolo. 
Poi disse al discepolo Giovanni: ecco la madre tua.
E da quel punto, conclude l'evangelista, il discepolo la prese fra i suoi beni".

Così scrive don Bosco nel suo libro "Meraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice", e si potrebbe parafrasarlo dicendo che anche Maria, che pareva averci ormai dimostrato in tutti i modi il suo amore - nell'accettazione del piano di Dio che la coinvolgeva - trova il modo per dimostrarci ancora di più questo suo affetto materno.
La Vergine accetta di accogliere come figlio il discepolo prediletto di Cristo ed in questo discepolo, simbolicamente e di fatto accogliere tutti noi; Maria acconsente a farsi nuovamente carico dell'impegno e della responsabilità di essere madre.
Maria pronuncia nuovamente il suo "sì" all'essere aiuto di tutti i figli, come lo fu di Giovanni.

In questo essere "aiuto di Giovanni" possiamo leggere anche la capacità di Maria di essere sostegno non solo per quel Figlio che moriva sulla Croce, ma anche per il nuovo che le veniva donato; Maria è chiamata a mettere da parte il suo dolore per lenire il dolore dell'altro, per sostenerlo, per consolarlo, per fortificarlo.
Per Maria, madre e aiuto dei figli, continua la responsabilità di una maternità che richiede l'esericizio della fortezza cristiana.

Maria è pronta a "ricominciare" il gravoso lavoro dell'essere genitore, ad accogliere tra le sue braccia il figlio che va sostenuto, guidato, accompagnato.


                                                         "Si cinge forte i fianchi
                                                        e rafforza le sue braccia"

(Prv 31,17)

domenica 18 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: quarto giorno - Maria aiuto dei discepoli e delle donne -




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!






QUARTO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DEI DISCEPOLI E DELLE DONNE"

Se Maria abbia seguito Gesù initerrottamente nella Sua vita pubblica o se solo in determinate circostanze sia stata con Lui, non ci è dato di saperlo con certezza storica.
Il Vangelo ce la presenta a Cana di Galilea, poi fuori da una casa in cui il Maestro predicava (Lc 12,46) e sulla via del Calvario, per accompagnare Gesù fino al Golgota.
Quello che è certo, dunque, è che Maria fu "discepola" oltre che Madre, e dunque gli apostoli e gli altri che seguivano Gesù, la conobbero.
Luca, autore che molto insiste sull'infanzia di Gesù, fu quello tra i dodici che - assieme a Giovanni - ebbe forse modo di conoscerla meglio e approfondire il dialogo con lei.
Ma si può benissimo ipotizzare che una certa familiarità sia stata intessuta con gli altri apostoli e con i vari discepoli, già mentre Cristo era in vita ed esercitava il Suo ministero.

Maria sarà stata di certo "aiuto" per i discepoli e per le donne: per i primi poteva essere aiuto nel comprendere il modo di...rapportarsi a Gesù, sulla base della sua stessa esperienza di fiducia incondizionata, immediata ai progetti di Dio;
alle seconde poteva essere d'ausilio nell'inserirsi in un contesto storico-sociale in cui la posizione femminile aveva connotati particolari e di certo non doveva apparire "normale" che uno stuolo di donne seguissero l'insegnamento di un Uomo ritenuto pazzo dai parenti, blasfemo dai sacerdoti, e quantomeno strano forse dalla maggior parte del popolo.

A tutti loro ha insegnato la fortezza nel momento del dolore supremo, quello della Crocifissione: il suo essere ai piedi della Croce è stato esempio di vera fede, di eroismo per quanti erano scappati, per quanti avevano avuto timore.
A Risurrezione avvenuta e dopo le apparizioni di Cristo, forse i discepoli avranno ricordato la solida speranza di Maria, che mai aveva dubitato delle parole del Figlio e avranno capito che fede è credere, "sperando contro ogni speranza" (Rm 4,18).

Questo insegna anche a noi, discepoli di oggi: fiducia nel progetto di Dio, speranza incrollabile nelle Sue promesse.

"Forza e decoro sono il suo vestito
e fiduciosa va incontro all'avvenire.
Apre la bocca con saggezza
e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà"

(Prv 31, 24-25)

sabato 17 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: terzo giorno - Maria aiuto del suo sposo, Giuseppe -




PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE


COMPOSTA DA DON BOSCO

O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!






TERZO GIORNO: "MARIA,  AIUTO DI SAN GIUSEPPE"


"Una vergine sposa di un uomo di nome Giuseppe della casa di Davide"
(Lc 1,27)

Eva condusse Adamo sulla strada della disobbedienza che anche lei aveva seguito; Maria condusse Giuseppe a Gesù sulla strada della perfetta adesione al volere di Dio, la stessa via che ella aveva deciso di percorrere.

C'è un "fiat" nella vita di Eva, come in quello di Maria, ed in entrambi i casi è un "sì" che finisce per trascinare nella stessa direzione anche gli uomini che Dio aveva messo loro accanto.
In tutto questo c'è sempre la libertà dei mariti, che liberamente accettano di seguire le proprie mogli.
E' però vero che la capacità di "trascinare", pur nel rispetto della libertà altrui, non è sempre orientata al bene.
Il fiat di Eva è quello sbagliato: è il sì alla "ribellione", al "di più" proibito, è un sì al tentatore e conduce al peccato;
il fiat di Maria è il sì al Creatore ed al Suo piano di salvezza e porta al Bene, alla Bellezza, alla Pienezza.

E' curioso  come la vita di Adamo e quella di Giuseppe stia, in un certo senso, in mano alle loro donne.
Adamo e Giuseppe hanno piena libertà di scelta: potevano opporsi a quanto stava accadendo alle loro consorti.
Adamo poteva dire di no alla seduzione del maligno operata sfruttando la disobbedienza di Eva, Giuseppe poteva rifiutare di accettare quel Figlio che era stato concepito in Maria, direttamente da Dio.
Entrambi accettano, ma mentre per Adamo questo significa la fine del Paradiso terrestre, per Giuseppe ciò è l'inizio del Paradiso in terra: la vita con Maria e con Gesù.

CONIUGE deriva, etimologicamente, da CONIUGE: CON e la radice JUG.
"Insieme, unire".
Tutto si riporta al "giogo", quello che lega i due sposi per la vita.
Da qui la grande responsabilità tanto per l'uomo quanto per la donna: l'unione tra i due fà sì che l'uno si fidi dell'altro e delle sue scelte...il loro legame diventa un traino, perché uno solo è il giogo che li lega.
Attenzione, quindi, a che l'uomo non trascini la donna verso la direzione sbagliata e viceversa.

Il vero "aiuto corrispondente" allo sposo è veramente Maria, che arricchita dei doni infiniti del Suo Creatore, spinge Giuseppe ad un'ascesa spirituale senza pari.
Maria è il modello della moglie "aiuto", "ausilio" del marito, sulla via interiore, ma anche nelle fatiche temporali del quotidiano.
Maria prende sul serio il casto legame sponsale che la unisce al suo Giuseppe: oggi diremmo, che le è stato fedele nella buona e nella cattiva sorte, in salute ed in malattia.
Perchè Maria ha condiviso con Giuseppe le calunnie che di certo la gente avrà proferito contro di loro al momento della gravidanza inattesa e avvenuta prima del tempo; poi ha vissuto con lui la sorte di emigranti, le peripezie dei viaggi in condizioni disagiate, le difficoltà economiche e - se volessimo dirla in termini moderni - le fatiche dell'essere genitori.
Penso a quando Gesù si smarrisce nel Tempio e per tre giorni Suo padre e Sua Madre Lo cercano con apprensione.
Non possono comprendere quello che accade, sperimentano il dolore di non riuscire a penetrare nella psicologia, nelle motivazioni di un figlio.
Provano il dolore della responsabilità genitoriale, forse si interrogano anche personalmente sul come abbiano assolto il loro compito.
Maria rimane accanto al suo sposo, con fedeltà.
Non recrimina, non incolpa, non abbandona.

"Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo"
 (Lc 2,48)

Maria proferisce la più bella dichiarazione d'amore che una moglie avrebbe potuto fare al marito, nel momento in cui la sofferenza acuta per il timore d'aver smarrito un figlio, avrebbe forse spinto una donna "ordinaria" ad incolpare lui- il capofamiglia, l'uomo di casa -
Maria rimane al suo posto: cede a Giuseppe l'ordine di priorità, esprime in un plurale verbale il sentimento comune, la responsabilità condivisa; quando forse lui percepiva intimamente un timore di colpa, la paura d'aver mancato...ecco che lei raccoglie le forze anche per lui e prende la parola.
Con una sola frase spazza via ogni dubbio di rimprovero allo sposo, ogni pretesa di un posto di primo ordine nell'educazione del figlio.
Lei, che pur era la più santa tra i due (nulla togliendo alla santità grandissima di San Giuseppe, il più santo dopo Maria), lei che era la Madre di Dio, rispetta il suo ruolo di moglie e di madre.

Maria Ausiliatrice è dunque modello di ogni moglie e di quel suo essere "aiuto corrispondente, simile" per il proprio sposo.
Maria è donna come ogni donna, conosce i pesi della vita familiare, conosce l'animo umano.
Maria, pienamente donna, ha vissuto fino in fondo il suo ruolo di "aiuto" del suo casto sposo, ha dimostrato il suo amore che soccorre, che aiuta, anche nelle situazioni più drammatiche.

Possa la Vergine illuminare tutte le spose e guidarle nell'essere, per i loro mariti, sante e santificatrici, donne capaci di sacrificio e di mutuo soccorso, consapevoli del loro grande ruolo di sostegno all'uomo nelle più o meno importanti sfide che la vita, giorno dopo giorno, presenta loro. 

 "In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita"

(Prv 31,11-12)

venerdì 16 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: secondo giorno - Maria, nuova Eva, aiuto del nuovo Adamo -





PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE

COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!








SECONDO GIORNO: "MARIA,  NUOVA EVA AIUTO DEL NUOVO ADAMO"

"Ecco la serva del Signore"  
 (Lc 1,38)


"Diede alla luce il suo figlio primogenito. 
Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, 
perché per loro non c'era posto nell'albergo" 
(Lc 2,7)



"Stavano presso la croce di Gesù sua madre, 
la sorella di sua madre, 
Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala". 
(Gv 19,25)


La maternità è l'esperienza unica di una creatura che si trova ad essere "serva della vita": essere madre è cambiare la prospettiva delle cose, l'ordine delle priorità; è mettere al primo posto il bambino in arrivo, è dedicarsi completamente ad un altro, è assumersi una responsabilità che dura per tutta l'esistenza, senza limiti di età.
Perché si è madri per sempre, si è madri quando i figli sono neonati, quando diventano adolescenti e anche quando sono uomini maturi.
Si è madri quando i figli sono sani e quando la malattia li colpisce; si è madri quando si partorisce e quando - purtroppo - a volte un figlio muore, magari ancora nel fiore degli anni.

Essere madri è essere "aiuto" per il proprio figlio, in ogni circostanza, in ogni necessità, per ogni problema.
Questa capacità - quasi "dovere" d'amore di una madre di essere ausiliatrice di un figlio - la si vede in quel gesto meraviglioso che la natura stessa predispone: una madre ospita il feto nel proprio grembo, lo custodisce; poi , una volta partorito, nutre il neonato con il proprio latte e così via, in un crescendo di attenzioni che si tramutano dall'aiuto fisicamente tangibile al meno materiale compito di educare e far maturare la persona umana.
L'etimologia di MADRE rimanda a "misurare, ordinare": una madre è colei che valuta le qualità, le capacità, le potenzialità di un figlio e le ordina in uno sviluppo armonioso.
In quella funzione di AUSILIATRICE (come ieri l'etimologia della parola ci ha spiegato), la madre - aiuto del figlio - rafforza e potenzia ciò che è debole, soccorre con la sua forza ciò che manca.

Maria conosce bene quest'esperienza, quella di una maternità in cui ha dovuto offrire fin da subito "aiuto" ad un Bambino speciale, al Figlio di Dio!
L'aiuto dalle critiche della gente nel vedere una donna incinta prima del tempo, dai pericoli di un parto in un ambiente non confortevole, poi in una terra straniera; l'aiuto nel momento in cui comincia la missione pubblica di Gesù e mentre tutti Lo considerano un pazzo.
Lei, la Madre, continua a starGli accanto e a credere nella Sua missione.
Lei, la Madre, rimane con Lui anche sotto la Croce.
E' il momento in cui Gesù - come Figlio - sperimenta maggiormente la presenza della Madre come "aiuto": Lei non Lo lascia solo nel momento del dolore più intenso, in quello dell'umiliazione più profonda, dell'apparente abisso della sconfitta umana, in quello del silenzio della morte.
Lì la Madre è la forza che sorregge la forza di un Figlio che sperimenta la debolezza umana, quella del patire, quella dell'abbandono degli amici, la notte oscura in cui nemmeno il Padre Si fa sentire.

Gesù avrà accolto con gioia, giorno dopo giorno, la presenza dolce della Madre che Lo attendeva al ritorno dal lavoro, poi dalle fatiche apostoliche durante il lungo peregrinare Suo, dei discepoli e delle donne che Lo seguivano.
Così avrà accolto con immenso amore la presenza di Maria sul Calvario, quella presenza materna che, anche se non può cancellare il dolore, riesce però a renderlo un dolore condiviso, abbracciato per amore del Padre e degli uomini.
Così avrà accolto con gioia che il Suo Corpo martoriato venisse riconsegnato alla Madre, per essere ripulito e degnamente sepolto...per essere nuovamente "ordinato" e preparato per l'ultimo atto che gli uomini potevano compiere verso il corpo di Gesù.

Questa funzione di ausilio, Maria continua a svolgerla anche adesso: Maria è l'acquedotto della grazia, secondo l'insegnamento dei santi.
Lei che è Regina del Cielo continua a regnare con Cristo, ed in quanto sovrana è colei che condivide i progetti del Figlio, e si adopera affinché si realizzino in noi.
Gesù le ha dato il potere di "ordinare" come buona Madre, la vita e l'animo dei suoi figli, di soccorrerli con la sua potenza.
Lasciamoci amare da questa Madre e come i figli della donna virtuosa descritti nel libro dei Proverbi, lodiamola senza fine!



"Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti.

Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani
e le sue opere la lodino alle porte della città".

(Prv 31, 28;31)

giovedì 15 maggio 2014

NOVENA A MARIA AUSILIATRICE: primo giorno - Maria, l'Aiuto che ci è "simile" -


 
La novena a Maria Ausiliatrice sarà completamentamente centrata sul tema dell' "aiuto": Maria è quell' "aiuto simile" a noi, che Dio ci ha donato, affinché Ella - umana come noi - sia per noi "Ausiliatrice" in tutte le declinazioni pratiche e spirituali del termine.
La Sacra Scrittura ci dà un'idea di questo ruolo: Madre di Gesù, Maria è per Lui la tenerezza premurosa che aiuta la Vita a venire al mondo e La custodisce; Sposa di Giuseppe, è per lui l'aiuto di una moglie santa e sempre presente, nelle gioie e nei dolori; ai piedi della Croce, Maria diventa l'Ausiliatrice di Giovanni, il discepolo (in cui tutti siamo raffigurati) che il Figlio le affida come nuova progenie.
Ma Maria è anche "Aiusiliatrice" della Chiesa intera: da quella ancora in nuce dei discepoli seguaci di Cristo, a quella nascente che si riunisce a Pentecoste, quando Egli invia lo Spirito Santo promesso ai Suoi; Maria è Aiuto della Chiesa militante, purgante e trionfante, poiché è Regina del Cielo e della Terra.

Non si può dimenticare che la parola "AUSILIO" deriva, etimologicamente da AUGERE (rafforzare, aumentare) e la cui radice "AUG" significa "forte, potente".
Maria è l'aiuto che rafforza quanto in noi c'è di buono, aumenta le nostre deboli capacità, ci stimola a dare, fare di più; ci consente di agire al di là delle nostre sole forze umane, perché ci dona qualcosa delle sue stesse virtù.
Don Bosco, così tanto innamorato di Maria Ausiliatrice, ci aiuti dal Paradiso ad onorarla con quello stesso entusiasmo ed amore che ha sempre diffuso nella sua vita, affinché i nostri cuori e quelli degli altri, possano essere toccati e trascinati dal cuore di questa Santa Madre.
Buona novena a tutti!


PREGHIERA A MARIA AUSILIATRICE
COMPOSTA DA DON BOSCO
O Maria, Vergine potente,
Tu grande illustre presidio della Chiesa;
Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani;
Tu terribile come esercito schierato a battaglia;


Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo;
Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze
difendici dal nemico e nell'ora della morte
accogli l'anima nostra in Paradiso!





PRIMO GIORNO: "MARIA, L'AIUTO CHE CI E' SIMILE"

"Poi il Signore Dio disse: 
«Non è bene che l'uomo sia solo: 
gli voglio fare un aiuto che gli sia simile»". 
(Gn 2,18)

La lettura "simbolica" della Genesi, ci permette di vedere in Adamo la prefigurazione di Cristo - nuovo Adamo - ed in Eva quella di Maria, che sarà la nuova Eva.
Ma se in Cristo è rappresentata tutta l'umanità (umanità redenta dal Suo Sacrificio Salvifico!) allora in Maria, nuova Eva è visibile concretamente quell'aiuto "a noi simile" che Dio ci ha donato.
Maria è Ausiliatrice dei cristiani perché è l'aiuto a noi simile, (a noi corrispondente, come dice la traduzione CEI 2008 della Bibbia): umana come noi, di carne come noi, pellegrina nella fede come noi, soggetta - come ogni essere umano - alla sofferenza, alle difficoltà materiali e alle pene interiori; come noi creatura che ha dovuto lavorare, mangiare, dormire...seguire Gesù verso la non facile strada della Croce.
Lei è l'apristrada: la prima e perfetta discepola.
Già per questo è per noi "aiuto": simile a noi nella carne, riesce ad essere Madre di Misericordia perché conosce la debolezza umana, non nel peccato (da cui è sempre stata immune), ma in quella tendenza naturale alla fragilità, al sentire il dolore oltre misura, a cui la carne vorrebbe spingere, ma che in lei è sempre stata perfettamente trattenuta;
simile a noi nell'avanzare nella fede, sa come indicarci la strada giusta da seguire perché per prima ha peregrinato nella fede; 
simile a noi nell'umanità sa come accompagnarci nel cammino perché è perfetta ascoltatrice ed esecutrice della Parola di Dio anche tra le difficoltà.
Tuttavia, essere "della stessa pasta" ed aver percorso un cammino simile al nostro, non basterebbero a noi per vedere in Maria "l'aiuto simile" veramente potente. 
L'aiuto di Maria è "diverso" dagli altri perché Maria è Tutta Santa, Tutta Pura, la Redenta in anticipo e l'Assunta in Cielo: Dio ci fa contemplare in Lei la bellezza e la perfezione della santità.
Di quella santità a cui tutti, in misura inferiore rispetto a Lei, ma pur sempre alta, siamo chiamati.
Dio ci fa vedere in Maria ciò che "saremo" se la seguiremo come Madre che ci conduce al Figlio.
Dio ci dona, in Lei, la forza per sconfiggere gli assalti del nemico dell'anima.
Maria è aiuto veramente potente perché è Regina del Cielo e della Terra e come tale può soccorrerci in ogni necessità.
Don Bosco, nella sua preghiera, ha bene espresso  questi concetti, ricorrendo a parole molto forti, come "presidio" "potente" ,"esercito".
Don Bosco ha compreso che ogni "necessità" e ogni "strettezza" possono diventare, tra le mani del demonio un mezzo per farci cadere nel peccato, e per questo ci invita ad affidarci a Maria con coraggio, con fiducia, certi di essere nelle mani più sicure: quelle della Madre, quelle dell'Aiuto più forte che esista, il vincolo dell'Amore tra una Mamma ed i suoi figli!
Don Bosco ha tradotto in preghiera quello che la stessa etimologia della parola ci dice circa il ruolo dell'Ausiliatrice: essere l'aumento della nostra forza, il supplemento delle nostre capacità, essere la forte, la potente Madre che aumenta ciò che in noi è debole e fioco.


"Una donna forte chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore".


(Ptv 31,10)