giovedì 26 giugno 2014

NOVENA AL SACRATISSIMO CUORE DI GESU' - Nono giorno: "Cuore di Gesu', salvezza di chi spera in Te" -


S.Cuore - Chiesa di San Giacomo, Roma
 
 
 
PREGHIERA  AL  SACRO CUORE
 
 
Dio, Padre buono,
nel Cuore di Tuo Figlio
celebriamo le meraviglie del Tuo amore:
da questa fonte inesauribile
riversa su di noi
l'abbondanza dei Tuoi doni. 

Amen
 
 
(dalla Liturgia) 










 
Nelle Litanie, invochiamo il Cuore di Gesù come "re e centro di tutti i cuori": è un'invocazione che sembra carica di risonanze paoline, laddove viene detto che il "disegno del Padre" è "fare di Cristo il cuore del mondo".
La preghiera litanica ci spinge a riflettere proprio se la rileggiamo in ottica biblica: Cristo è il centro, il cuore del mondo, perché così ha voluto il Padre fin dall'eternità, che gli uomini ne siano consapevoli o meno.
Ma far sì che tutti raggiungano la piena coscienza di questo è anche compito di ogni cristiano: solo ponendo Gesù e quindi il Suo Cuore segno dell'Amore di Dio per l'umanità, come centro della propria vita, annunciando e testimoniandoLo con coerenza, è possibile raggiungere i lontani o rafforzare i deboli nella fede.
La devozione al Cuore di Gesù impegna personalmente il discepolo.
Diceva Benedetto XVI, nel corso dell'Angelus dell' 1 giugno 2008:
"Ogni persona ha bisogno di un centro della propria vita, di una sorgente di verità e di bontà a cui attingere nell’avvicendarsi delle diverse situazioni e nella fatica della quotidianità. 
Ognuno di noi, quando si ferma in silenzio, ha bisogno di sentire non solo il battito del proprio cuore, ma, più in profondità, il pulsare di una presenza affidabile, percepibile coi sensi della fede e tuttavia molto più reale: la presenza di Cristo, cuore del mondo". 

Sentire Cristo come "centro" del proprio cuore, della propria vita, implica poi la cooperazione "attiva": che sia di preghiera, di apostolato fattivo, di offerta del dolore e delle gioie.
"Il mistero del Sacro Cuore è dunque il mistero della nostra cooperazione all'atto divino.

Tale cooperazione dell'uomo all'atto divino dimostra ed è l'espressione del massimo amore di Dio verso l'uomo, di un amore che non tollera più che l'uomo debba soltanto ricevere, ma che esige che possa anche donare; lo associa al suo stesso mistero, lo fa grande con Sè, lo uguaglia a Sè stesso.
Noi dobbiamo vivere la devozione al S. Cuore come impergno ad associar
ci a questo lavoro immenso, a quest'opera divina della redenzione del mondo.

Non come se dovessimo portare qualcosa, aggiungere al prezzo del Cristo il nostro piccolo prezzo, ma in modo che Cristo viva nella nostra medesima vita il mistero della sua Morte Redentrice". 

(Don Divo Barsotti, La mistica della riparazione, p.103)

Facciamo di Cristo il cuore del mondo: poniamo il Suo Sacratissimo Cuore come Re dei nostri cuori, centro da cui attingere amore, forza, conforto, luce da donare al mondo per salare una realtà che a volte è senza sapore, perché resa insipida da tutto ciò che non è Dio, da quanto non può dare la vera gioia.
Solo nel Cuore di Gesù è la nostra vera felicità!

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