martedì 13 dicembre 2011

SANTA LUCIA

PREGHIERA A SANTA LUCIA 


(breve estratto da una preghiera di San Pio X)




O Santa, che dalla luce hai nome, 
a te pieni di fiducia ricorriamo 
affinché ne impetri una luce sacra,
 che ci renda santi
per non camminare nelle vie del peccato
e per non rimanere avvolti nelle tenebre dell'errore.


AMEN








Un anno fa scrissi su questo blog di un signore non vedente della mia parrocchia, il cui atteggiamento di profonda devozione durante un'adorazione Eucaristica mi aveva molto colpita.
Questo signore è venuto a mancare durante i mesi estivi, riacquistando finalmente la "luce degli occhi".
Ancora una volta vorrei parlare di lui, in occasione di questa memoria di Santa Lucia, la santa "della vista", perché pensare ad un non vedente che muore -un non vedente dalla nascita- mi ha fatto riflettere sul senso del "vedere" dopo la nostra partenza da questa terra.

Chi di noi ha la fortuna di possedere e mantenere integro il dono della vista, probabilmente pensa poco a quanta e quale importanza abbiano gli occhi nella vita di ogni giorno.
Si dà per scontato che ci siano, che ci rendano un servizio utile, ma non ci soffermiamo su questo punto con particolare attenzione.
Non è una banalità: chiunque infatti attraversi, ad un certo punto della vita, un momento in cui la vista cominci ad essere "difettosa", o incorra in qualche problema ad essa più o meno serio, si ritrova improvvisamente preso da mille preoccupazioni e riconosce immediatamente l'importanza del dono immenso -e non dovuto!- che Dio ci fa nella vista.
La paura di poter "non vedere" diventa la molla per riflettere sulla quantità di cose (tutte, probabilmente!) che facciamo con l'ausilio di questi organi di senso, quali sono gli occhi.
Forse impariamo anche a "custodirli" meglio, a proteggerli dagli sforzi eccessivi, dalle situazioni pericolose, a ringraziare Dio per quel dono che avevamo anche prima, ma che consideravamo un tesoro "scontato".

C'è però anche un'altra cosa a cui forse, nel tempo della salute oculare, non si pensa: per quali scopi usiamo i nostri occhi?
Ne facciamo strumento a servizio di Dio, "riparandoli" dalle cose che possono danneggiare la vista interiore, quella dell'anima?
O facciamo entrare in noi, attraverso di essi, cose che poco per volta fanno accumulare sporcizia spirituale o che semplicemente diventano "inutilità", cose superflue?

Ecco, pensando al signore non vedente che è tornato alla casa del Padre quest'estate, il primo pensiero è stato: HA CONSERVATO IL VINO BUONO PER L'ULTIMO...non ha "sprecato" gli occhi per e su cose inutili o sporche, ha riservato per essi, per la propria vista interiore, la vista del SOLO CHE VERAMENTE POSSA DARCI OCCHI PER VEDERE!
Non vedente fin dalla nascita, chissà come avrà potuto immaginare sua madre, gli alberi, il mare che tante volte "ascoltava" quando veniva portato a passeggiare, la Chiesa in cui pregava....
Non vedente, chissà come avrà immaginato Nostro Signore, che non ha mai visto in nessuna delle Sue rappresentazioni scultoree o pittoree....
Non vedente, è stato come una persona che, partendo per un lungo viaggio, veda colui che lascia e poi chiuda gli occhi, per riaprirli solo al momento del ritorno a casa, per rincontrare con lo sguardo l'amico da cui si era separato....

Che bello sarebbe se, tutti noi che godiamo del bene della vista, potessimo "idealmente", spiritualmente riservare il "primo sguardo" per il Signore che ci accoglierà nell'eternità!
Per farlo è però necessario imparare a "mitigare" il nostro desiderio di guardare tutto, di "curiosare" con gli occhi, di perdere anche del tempo prezioso attraverso il loro cattivo uso.

Pensiamo a quante ore vengano sprecate per guardare programmi televisivi poco educativi (se non addirittura volgari), a quanto tempo si perda nel leggere riviste che non lasciano nessuno spazio alla riflessione....
pensiamo, poi, a quanto poco tempo si dedichi invece alla contemplazione della natura, che ci rimanda con la sua bellezza, al Creatore;
a quanto poco si osservino i propri figli, la propria moglie, il proprio marito, che sono "capolavori" di Dio nelle nostre vite;
a quante poche ore si dedichino alla contemplazione Eucaristica...

San Giovanni, nel suo Vangelo, ci dice: "la concupiscenza degli occhi non viene dal Padre, ma dal mondo" (Gv 2,16).
E l'etimologia della parola "concupiscenza" richiama un desiderio "bramoso" di qualcosa, quindi eccessivo...fuori luogo...perché il significato della parola indica l'inclinazione verso "piaceri non puri".

Non è allora un caso se il Vangelo utilizzi proprio il verbo "osservare" in riferimento alla Parola di Dio: gli occhi hanno una grande "potenza": possono essere lo strumento concreto per assimilare qualcosa, in bene o in male.
Se impariamo quella che i santi di tutti i tempi  hanno chiamato la "custodia" degli occhi allora potremo anche noi, simbolicamente, riservare veramente il primo sguardo, uno SGUARDO PURIFICATO per il Signore che viene, altrimenti rischieremo di essere come vedenti che si fanno ciechi....

Che Santa Lucia, di cui oggi si fa memoria, ci aiuti in questo percorso di purificazione della vista, affinché i nostri sguardi -mondati dalla ricerca di ciò che è vano, cattivo, inutile- possano acquistare la purezza necessaria per vedere DIO, rendendoci capaci di riconoscerLo in ciò che ci circonda e di fuggire da quello che ci separa da Lui.

Buon onomastico a chi porta il nome di questa Santa Martire!

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