Il Vangelo della III domenica di Avvento ci ha nuovamente presentato la figura del Battista e lo ha fatto attraverso le sue stesse parole e quelle dell'evangelista Giovanni.
Abbiamo ascoltato questi versetti:
"venne un uomo mandato da Dio
come testimone
per rendere testimonianza alla luce.
Egli non era la luce" (Gv 1, 6-8).
Eppure in Matteo, leggiamo le parole di Cristo stesso, che sprona le folle asserendo: "voi siete la luce del mondo" (Mt 5,14).
Come è possibile conciliare il fatto che Giovanni non fosse la luce, con quello che invece viene poi detto a noi: siamo luce del mondo?
Siamo o non siamo "luce"?
E' uno di quei....classici paradossi del Vangelo, che possono essere compresi solo nella prospettiva della Parola letta nella sua interezza, meditata, assimilata.
Partendo dal prologo di Giovanni, troviamo infatti il primo nostro punto fermo, GESU' SIGNORE!
La "chiave" per sciogliere il nodo dell'apparente antinomia fra luce/non luce...
"In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta
Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo".
(Gv 1, 4-5; 9)
La luce vera è solo CRISTO, LUI E' IL SOLE di cui dobbiamo "rivestirci" se vogliamo brillare...di luce riflessa!
Noi non siamo i "protagonisti" della storia umana, il protagonista è soltanto LUI, e noi, come Giovanni Battista, siamo chiamati a "render testimonianza alla luce" (Gv 1, 9).
Agendo senza manie di protagonismo, riusciamo a comportarci come quei pianeti che, ruotando attorno all'astro principale, non brillano di luce propria, bensì di luce riflessa, eppure quella luce, guardata dagli altri, appare...semplicemente "luminosa" e dona chiarore anche a chi sta intorno!
Il Natale Cristiano andò ad inserirsi in quella data che per i pagani coincideva con la festa del sole, e per noi Gesù è veramente un SOLE: la stella più luminosa di tutte, più vicina a noi "pianeti" che ruotiamo intorno a Lui...
L'avvento dovrebbe richiamarci a questa realtà: imparare a non nutrire manie da "star" nel nostro voler illuminare il mondo, ma saper prima di tutto coltivare in noi la luce di Cristo, lasciarle spazio...per poi donarla gratuitamente anche agli altri....con spirito di umiltà.
La Vergine Maria, nel suo "avvento" durato nove mesi, ha fatto esattamente questo, ed ha continuato su questa strada per tutta la sua vita, come ci ha ricordato, in Piazza di Spagna, l'8 dicembre scorso, Papa Benedetto XVI:
"la “donna” dell’Apocalisse è Maria stessa.
Ella appare “vestita di sole”, cioè vestita di Dio: la Vergine Maria infatti è tutta circondata dalla luce di Dio e vive in Dio.
Questo simbolo della veste luminosa chiaramente esprime una condizione che riguarda tutto l’essere di Maria: Lei è la “piena di grazia”, ricolma dell’amore di Dio. E “Dio è luce”, dice ancora san Giovanni (1 Gv 1,5).
Ecco allora che la “piena di grazia”, l’“Immacolata” riflette con tutta la sua persona la luce del “sole” che è Dio".
Ora, concretamente, come può fare l'uomo ad essere testimone della luce, luce "riflessa", senza volersi sostituire alla LUCE VERA?
Nel Vangelo di Luca Gesù ricorre alla parabola della lucerna, asserendo:
"nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce.
La lucerna del corpo è l'occhio.
Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma e è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre" (Lc 11, 33-34)
Viene qui spontaneo un parallelo con le prime pagine della Genesi: dopo che Adamo ed Eva mangiarono il frutto dell'albero "proibito" "si aprirono gli occhi di tutti e due" ed ebbero vergogna, "paura" davanti a Dio....perché "si accorsero di essere nudi"...(Gn 3, 7)
inoltre, prima ancora di mangiare di quel frutto, nell'accogliere la tentazione del serpente, Eva "vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza" (Gn 3, 6).
La lucerna del tuo corpo è l'occhio, ha detto Gesù nel Vangelo di Luca: e gli occhi di Adamo ed Eva ci vedevano bene anche prima di mangiare il frutto "proibito", anzi....ci vedevano meglio di come videro dopo!
Vedevano in "purezza", vedevano attraverso la luce di Dio che "passeggiava nel giardino" illuminando ogni cosa...
Vedevano in "purezza", vedevano attraverso la luce di Dio che "passeggiava nel giardino" illuminando ogni cosa...
Essi vedevano secondo il dettato di San Paolo: "Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza". (Tt 1,15)
Non percepivano infatti la loro nudità come vergognosa, perché erano esenti da malizia;
non consideravano l'unione carnale come morbosa, perché la vivevano nel rispetto delle leggi divine;
non affrontavano il parto ed il lavoro come faticosi, perché tutto contribuiva alla realizzazione del disegno di Dio: coltivare e custodire il Creato, crescere, moltiplicarsi e regnare sulla terra!
FINO A QUANDO CI SI FIDA DI DIO; FINO A QUANDO SI E' FEDELI ALLA PAROLA, AL MAGISTERO, ALLA DOTTRINA DELLA CHIESA; FINO A QUANDO SI VIVE UNA VERA VITA SACRAMENTALE stando lontani dal peccato....allora l'occhio dell'uomo è davvero una lucerna...una lucerna SANA!
Capace quindi di trasmettere "sanità" anche agli altri, capace di riflettere la luce di Dio che lo inonda....
Ma se l'occhio è "malato"....se si lascia tentare dal demonio che spinge l'uomo a vedere ogni cosa "sotto un'altra luce", allora esso trasmette per contagio quel "malanno" anche ad altri occhi...più deboli, meno forti nella fede.
E' proprio quello che ha fatto con Eva, la quale, tentata dal serpente a vedere diversamente l'albero proibito....finisce col convincersi che quella fosse la "luce giusta" e trasmette in seguito quella stessa "luce che è tenebra" al marito....
"Bada dunque, che la luce che è in te non sia tenebra" (Lc 11, 35).
Che la Vergine Maria, la donna vestita di sole, aiuti anche a noi a rivestirci della vera LUCE che viene nel mondo: CRISTO SIGNORE!
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