domenica 4 dicembre 2011

NOVENA ALL'IMMACOLATA CONCEZIONE- Sesto giorno-



PREGHIERA ALLA VERGINE IMMACOLATA


Vergine Immacolata, scelta fra tutte le donne per donare al mondo il Salvatore, serva fedele del mistero della redenzione, fa' che sappiamo rispondere alla chiamata di Gesù e seguirlo sul cammino dell vita che conduce al Padre.
Vergine tutta santa, strappaci dal peccato e trasforma i nostri cuori.
Regina degli apostoli, rendici apostoli, faa' che nelle tue sante mani noi possiamo divenire strumenti docili e attenti per la purificazione e santificazione del nostro mondo peccatore.
Condividi con noi la preoccupazione che grava sul tuo cuore di Madre, e la tua viva speranza che nessun uomo vada perduto.
Possa, o Madre di Dio, tenerezza dello Spirito Santo la creazione intera celebrare con te la lode della misericordia e dell'amore infinito.

AMEN





"Io ritengo che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi" (Rm 8,18)

Sarebbe un errore ritenere che, in virtù della sua Immacolata Concezione, Maria Santissima non abbia sofferto.
Al contrario, la sua purezza, la sua innocenza, l'hanno resa più sensibile ad ogni dolore, ad ogni sofferenza altrui.
Basti pensare al fatto che lei sia Madre di tutto il genere umano: se ogni madre soffre per le pene dei figli...pensiamo a quale "capacità" di sentire, di compartecipare al dolore altrui possa aver avuto e abbia la Vergine Maria!
Ora che la Madonna è in Paradiso, indubbiamente non soffre per come noi intendiamo il soffrire, ma, appunto, compartecipa alle nostre angustie, le "porta" insieme a noi e le lenisce.
Su questa terra, invece, Maria ha sofferto indicibilmente, sentendo in sé stessa tutti i dolori del Figlio e tutti i dolori dell'umanità.

Proprio la Sua Immacolata Concezione l'ha resa capace di questo: più si è santi, più si è puri, più si diventa, in un certo modo, "sensibili", ricettivi alle sofferenze altrui...
Don Dolindo Ruotolo scrive: "C'è il martirio delle anime tanto elevate, che il loro corpo è come trascinato dietro all'anima, è come il suo tempio.
Allora non ha bisogno di essere demolito  ma, al contrario, si mantiene tutto sano per essere strumento dell'anima, per farle sentire ogni dolore spirituale in una pienezza di vita che glielo fa bere tutto, fino all'ultima goccia.
Maria è stata martire così, Regina dei martiri.
Ella aveva un corpo purissimo, tempio vivo di Dio, strumento docile dell'anima sua benedetta.
Il corpo, era così ordinato, così puro, così sensibile da farle sentire immensamente ogni dolore dell'anima.
In Maria il martirio fu martirio dell'anima, fu immolazione della stessa grandezza che Dio vi aveva posta, e quindi Ella fu la vittima più pura che si sia offerta a Dio dopo Gesù Cristo che in sé raccolse tutti i martiri, tutte le immolazioni.
Gesù viveva tanto intimamente in Maria, che i suoi dolori fisici furono anche dolori spasimanti di Maria, di modo che Ella non dovette immolare il suo corpo, perché esso divenne come l'eco viva di tutti i dolori di Gesù.
Non scorre il sangue in un'immolazione, ma la sua sensibilità fece scorrere l'anima.
E' un martirio unico, che ha reso Maria Regina del cielo e della terra, che ha coronato la sua grandezza".

Che la Vergine ci ottenga la capacità di compartecipare al dolore altrui, per non rimanere insensibili davanti a chi soffre! Che ci renda capaci di consolare, aiutare, soccorrere! 
E che ci renda anche in grado di non chiuderci in noi stessi, ma di accettare l'aiuto che ci venga offerto dagli altri!



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