domenica 3 gennaio 2010

Sguardo cristiano su notizie di attualità / 4


RILETTURA DI UN SILENZIO
L'incontro tra Mons. Gänswein e Susanna Maiolo

Il Papa tace, non sparge parole sulla vicenda del 24 dicembre scorso, che l'ha visto protagonista inconsapevole di un'aggressione in Vaticano, ad opera della venticinquenne Susanna Maiolo, italo-svizzera che già un anno fa, con le stesse modalità, aveva tentato di “abbracciarlo”, scavalcando la transenna che la separava dal corteo processionale in San Pietro.
Eppure, ad una settimana esatta di distanza da quella notte, la giovane, ricoverata presso il reparto di Psichiatria dell'ospedale di Subiaco, ha ricevuto la visita del segretario personale del Pontefice, Mons. Georg Gänswein.
Un incontro quasi inaspettato, almeno da parte di quanti paventavano un faccia a faccia tra la giovane e lo stesso Papa, che si è invece mantenuto fermo nella sua posizione di silenzioso rispetto verso una ragazza psichicamente instabile e di fiducioso abbandono in Dio, scevro da ogni teatralità dei sentimenti, che tuttavia tanto di questi tempi va di moda.


D'altronde, lo stesso Santo Padre, in occasione della festività dell'Immacolata Concezione, aveva rivolto un monito non solo alla popolazione romana, ma all'intera umanità, invitandola a disinquinarsi dal male che quotidianamente viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula”.
In queste parole, è facile rintracciare la motivazione profonda di un silenzio papale che dunque non reca in sé né i segni di una sterile insensibilità, né di una superiorità fredda e distaccata, ma appare magistero vivente di quanto affermato dallo stesso Santo Padre.
La lezione di Benedetto XVI si colloca nell'ottica di una società che sempre più punta le luci della ribalta su personaggi sconosciuti -improvvisamente e spesso per motivi altamente diseducativi- trasformati in vero e proprio “traino” della macchina dello show-business fino agli estremi di un irrispettoso “saccheggio” nelle vite altrui.
Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto”.
A queste parole del Santo Padre, pronunciate con fermezza dinanzi alla statua della Vergine Immacolata di Piazza di Spagna, faceva seguito l'invito a non sentirsi sempre spettatori, come se il male riguardasse solamente altri”, ma a prendere consapevolezza dell' essere tutti attori comprendendo chenel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri”.
Parole illuminanti sul perché di un incontro, quello tra Mons. Georg e Susanna, che ha avuto luogo nella massima segretezza e le cui prime notizie al riguardo, sono trapelate soltanto ieri.
Su “Il Giornale” di oggi, compaiono nuove indiscrezioni: il segretario del Pontefice, accertatosi dello stato d'animo della giovane, si è fatto portavoce del perdono papale, ma cosa abbia argomentato in risposta a tali affermazioni, la venticinquenne ora in cura, non ci è dato sapere.
Probabilmente, senza le “rivelazioni” di alcuni pazienti del pronto soccorso, che hanno riconosciuto la figura del prelato -nonostante tutte le misure adottate per garantire il riserbo della visita- e senza le dichiarazioni di qualcuno molto vicino al Papa (come si appura sempre dall'articolo pubblicato su “Il Giornale”), oggi nulla si sarebbe saputo del colloquio, durato all'incirca 30 minuti e svoltosi il 31 dicembre, in tarda mattinata.
Evitare la speculazione dei mass-media su un ipotetico “a tu per tu” tra il Papa e la Maiolo, avrà sicuramente guidato la decisione di Benedetto XVI, sulla scorta del suo stesso invito a imitare la Vergine Maria, colei che ci insegna ad aprirci all'azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: a partire dal cuore. E a guardarli con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati”.
Dalla sua cattedra di professore e Pastore, Papa Ratzinger, ancora una volta, insegna a non guardare niente in superficie, a non trasformare le persone in corpi che perdono l'anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili”.

L'ultimo libro, seppur non scritto, del Papa teologo, si chiama silenzio.

8 commenti:

  1. bellissimo,brava maria e grazie.
    massimo

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  2. Grazie a te, per aver letto e voluto commentare :)

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  3. cara Maria, veramente bello! Peccato che molti pensano che solo i gesti plateali lasciano il segno; mentre, io credo che certi sentimenti di perdono ed anche di riflessione debbano essere custoditi nel proprio cuore.
    Grazie Euge

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  4. Sono pienamente d'accordo con te! I tesori vanno custoditi, non gettati al vento!

    Grazie per aver voluto lasciare il tuo segno sul blog :)

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  5. Carissima Maria,
    grazie per lo splendido lavoro e le acute riflessioni.
    Un abbraccio
    Raffaella

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  6. Grazie a te Raffaella, di tutto cuore!

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  7. Ho volutamente atteso, per poter leggere eventuali commenti! Sono contenta per gli apprezzamenti ricevuti, che sottoscrivo, in quanto si tratta di un post ben articolato, sia sotto il profilo stilistico che e soprattutto, spirituale! La frase che conclude il bel contenuto, è straordinaria in quanto rappresenta in toto l'atteggiamento del Pontefice: il silenzio non ha bisogno di parole, comunica da solo!!! Complimenti vivissimi, che Dio ti dia la grazia di poter continuare ad educare alla spiritualità non solo su questo blog!!!

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  8. Grazie anche a te, Dani:)

    Speriamo piuttosto che Dio conceda a voi la pazienza di seguirmi;)

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