lunedì 4 gennaio 2010

Modelli di vita cristiana / 2



SUOR CONSOLATA BETRONE
Paralleli con la spiritualità di s. Teresa di Lisieux e di s. Faustina Kowalska

Mi è necessario il profondo silenzio interno ed esterno, lo stato di morte totale a tutto, la solitudine e la tenacità' a volere, fortemente volere, costantemente volere amarTi ininterrottamente, nel gelo del cuore, nell'aridità', nell'angoscia, nella desolazione, nella tentazione, nella straziante indifferenza, insensibilità'.”


A pag. 598 del volume “Appunti in coro. Diari” di Suor Consolata Betrone, spiccano queste righe, vergate il 25 aprile del 1938 e che racchiudono, nello spazio di poche battute, tutto il “programma spirituale” della clarissa cappuccina, nata a Saluzzo (CN) e morta a Moriondo, dopo 29 anni trascorsi come figlia di San Francesco, spendendosi per “i fratelli” tra sofferenze fisiche e spirituali, ma pur sempre nella gioia di una donazione totale al Signore, la sola che possa ottenere la salvezza delle anime.

Suor Consolata (al secolo Pierina Betrone) -la cui causa di beatificazione ha preso il via a Torino l'8 febbraio 1995- si colloca nel filone della spiritualità' che animo' due grandi Sante: Teresa di Lisieux e Faustina Kowalska.

Di Santa Teresina, ritroviamo, in Suor Consolata, lo slancio generoso, "missionario", di immolazione per la salvezza di molte anime e, soprattutto, i frutti della “piccola via” della santina di Lisieux, attecchita e maturata alla perfezione in Pierina, fino a farsi la “piccolissima via”.
Sulle orme della carmelitana scalza francese, Suor Consolata si impegno' a salire fino alla vetta del suo “personale calvario”, con coraggio eroico, certa che tutto possa la fortezza di Dio, laddove nell'uomo ci sia solo debolezza.
Santa Teresina diceva : Non perdere nessuna delle spine che incontri nel cammino di ogni giorno: con una di esse, puoi salvare un'anima”.
Suor Consolata colse questo invito alla “sofferenza spicciola che santifica e acquista anime”, e scrisse nel suo diario: Non cercherò' la sofferenza, conscia della mia debolezza, ma accetterò' tutto in silenzio, con tanto amore, vigilando per non lasciarmi sfuggire nessun sacrificio”.
E ancora : “Trovai anche in fondo al cuore la grazia di soffrire allegramente, di accettare tutto con un bel sorriso. E così l'immolazione fisica, spirituale e morale, è trasformata in gioia. E' come una sfida d'amore, che lancio a Gesu', per ogni Sua prova in questa notte di tenebre, di noia e di tedio”.
Non è un programma facile, ma neanche al di fuori della portata umana.
A noi, Suor Consolata, insegna oggi che la sofferenza non è quella che ci infliggiamo volontariamente, bensì' il dolore che sappiamo “raccogliere”, come anche Teresina ci invita a fare, man mano che lo incontriamo sul nostro cammino.
Ma è anche una strada impervia -quella che Consolata ci “offre”- un percorso che richiede costante vigilanza e grande umiltà' per rialzarci dopo ogni caduta, consapevoli che il Signore ci aspetta sempre, a braccia aperte.
Santa Teresina, d'altronde, nella sua piccola via ci insegna proprio questo: se ci facciamo bambini, piccoli, deboli, non avremo paura di ricominciare dopo ogni nostro errore, correndo incontro alla “mamma”. E la mamma, proprio perché' consapevole della nostra debolezza, ci aiuterà' a rialzarci con tenerezza immensa.
La Santina stessa, paragonandosi non ad un'aquila, ma ad "uccellino" che "dell'aquila ha gli occhi e il cuore perche' nonostante la mia piccolezza estrema, oso fissare il Sole Divino", cosi' illustra il suo atto fiducioso di abbandono in Dio: "Io lo so e anche tu lo sai: spesso l'imperfetta creaturina, pur restando al suo posto (cioè' sotto i raggi del Sole), si lascia un po' distrarre dalla sua unica occupazione. [...] poi, quando incontra una piccola pozzanghera, si bagna le penne appena spuntate; vede un fiore che gli piace e il suo piccolo spirito si occupa di quel fiore. Insomma, non potendo librarsi come le aquile, il povero uccellino si occupa ancora delle piccolezze della terra. Eppure, dopo tutte queste birichinate, invece di andare a nascondersi in un angolo a piangere la sua miseria e morire di pentimento, l'uccellino si gira verso il suo Amato Sole, presenta ai suoi raggi benedici le alucce bagnate, geme come la rondine e nel suo dolce canto egli confida, egli racconta una per una le sue infedelta' pensando nel suo abbandono temerario di acquistare piu' potere, di attirare più' pienamente l'amore di Colui che non e' venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori...".
Il bambino, cosi' come l'uccellino a cui si paragona Teresina, sa bene che lo "sbaglio" puo' diventare una fonte di apprendimento, di "miglioramento", come Gesu' stesso confido' a Suor Consolata, che a sua volta, trasmette a noi questo messaggio d'amore: "Tu vorresti che ti promettessi di non lasciarti cadere mai, ma sempre fedele, sempre perfetta? No, Consolata, Io non voglio illuderti e quindi ti dico che commetterai e mancanze e infedeltà' e imperfezioni; e queste ti serviranno ad avanzare, perché' ti faranno fare tanti atti di umilta'"
L'unica "ricetta segreta" per affrontare allora questo cammino, consapevoli anche dei nostri "apparenti fallimenti" è la FIDUCIA IN DIO, che è "Sommo Giudice", ma anche "Insondabile Misericordia".
Il parallelo con Santa Faustina Kowalsa, a questo punto, è quasi “d'obbligo”.
Nel diario di Santa Faustina leggiamo: Altre [anime] non hanno fiducia nella mia bontà' e non vogliono mai gustare la dolce intimità' nel proprio cuore, ma Mi cercano chissà' dove, lontano, e non Mi trovano. Questa mancanza di fiducia nella Mia bontà' è quella che Mi ferisce maggiormente. Se la Mia morte non vi ha convinti del Mio amore, che cosa vi convincerà'?”
E Suor Consolata, quasi di rimando, con una semplicità' sorprendente e trascinante, riprende il tema della bontà' Divina, che Gesù' stesso le insegna:
Un istante, e poi il pentimento, l'angoscia, il pianto. Intellettualmente vidi un pulcino appena nato: era Consolata! Compresi ancora che, come nelle Co munita' vivono Suore che non avranno mai la soddisfazione di essere di grande aiuto, perché' prive di talenti, cosi' esistono anime che non avranno mai la gioia di poter offrire al Gesù' grandi sofferenze! Più' tardi, mi facevo tutti i rimproveri davanti a Gesù' Esposto, e Lui intuii che perdonava e poi «Sta' in pace! Non farMi severo Consolata […] Hai capito che Gesù' è la Bontà, la Misericordia, l'Indulgenza?»
Santa Teresina, Santa Faustina, Suor Consolata: tre vittime all'amore misericordioso di Dio, che salva le anime attraverso la generosa collaborazione di uomini e donne di ogni epoca e Nazione.
Tre religiose che hanno attraversato, con intrepida fiducia, la notte oscura della fede, le prove e aridità' spirituali, che hanno affrontato ogni vicenda dolorosa disseminata sul loro cammino, per amore dei fratelli, nonostante la salute malferma, che lentamente le ha consumate, fino ad uno spegnimento “d'amore”.
Tre mistiche, che lasciano agli uomini di questa e delle generazioni future, un messaggio di speranza e di amore. Un segno "tangibile" della Bonta' Misericordiosa del nostro Dio.




Chi volesse approfondire la conoscenza di Suor Consolata Betrone, può' farlo direttamente sul sito delle Clarisse Cappuccine di Moncalieri, cliccando sul seguente link:


2 commenti:

  1. Vi segnalo il gruppo Facebook su suor Consolata, che ho creato in comunione con le Sorelle Clarisse Cappuccine di Moriondo:

    http://www.facebook.com/groups/consolata/

    Se volete unirvi, siete i benvenuti!
    Gesù Maria vi amo salvate anime!

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    1. L'eperienza mistica di suor Consolata Betrone, e la conoscenza che ci dà sul profondo e tenerissimo amore di Gesù Cristo per ognuno di noi, è una delle più confortanti e commoventi che abbia mai letto. Da leggere e rileggere, riflettendo realmente su quanto il Signore è buono, comprensivo e misericordioso e fa di tutto per farci raggiungere la salvezza e la felicità eterna. E ricordarsi anche di pregare sempre suor Consolata, suor Teresa, suor Faustina, oltre naturalmente la ss.Madonna e san Giuseppe, che tanto possono intercedere per noi.

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