mercoledì 27 gennaio 2010

Modelli di vita cristiana / 3


CARLO ACUTIS
Un ragazzo innamorato dell'Eucaristia

Nella storia della Chiesa non mancano gli esempi di piccoli santi capaci di nascondere proprio nella loro piccolezza grandissimi tesori spirituali.
D'altronde, come anche la Bibbia ci insegna, la sapienza non è prerogativa solo degli “anziani”, ma spesso inabita i più giovani, poiché Gesù stesso ci invita a divenire come bambini, per entrare nel Regno dei Cieli.
Ciascuno di noi, anche se “piccolo per età” può e deve allora far proprio questo appello di Nostro Signore potendo fra l'altro attingere agli esempi di chi ha vissuto aspirando, pur piccolo per età, ad una santità grande.
Facciamo allora oggi la conoscenza di un “piccolo aspirante Santo” che possa darci qualche consiglio per il nostro cammino spirituale: Carlo Acutis.


Carlo Acutis ha trascorso su questa terra solo 15 anni -dal 1991 al 2006- ma ha lasciato in chi lo ha conosciuto una traccia così viva e piena di fede, da invogliare alla raccolta di testimonianze in proposito, in vista dell'avvio della sua causa di canonizzazione.

Colpito da una leucemia fulminante, in soli dieci giorni fu consumato dalla malattia, dopo aver offerto -già quando non conosceva ancora la gravità del suo male- tutte le sue sofferenze “per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio e andare dritto in Cielo”.
L'incontro ravvicinato con la malattia, non lo colse impreparato. Anzi -subito dopo essere stato informato delle sue condizioni- disse ai suoi genitori: Il Signore mi ha dato una sveglia!” e a quanti ebbero occasione di conoscerlo, pur se in quella drammatica circostanza, ha lasciato il ricordo di un ragazzo dolcissimo, umile, coraggioso.
Francesca Consolini, postulatrice per le Cause dei Santi, cosi' si esprimeva un anno fa, intervistata per il sito della Radio Vaticana, descrivendolo come una persona solare e serena: “era un ragazzo che viveva con gioia il suo essere “giovane”, la sua età e, coglieva il bello, il buono, l’imprevisto. La sua fede era così limpida e sicura che lo portava ad essere sempre sincero con se stesso e con gli altri. Una straordinaria attenzione verso il prossimo. Aveva capito il vero valore della vita come dono di Dio, come impegno, come risposta da dare al Signore Gesù giorno per giorno in semplicità. Vorrei sottolineare che era un ragazzo normale, allegro, sereno, sincero, volitivo, che amava la compagnia, che gustava l’amicizia. Aveva capito il valore dell’incontro quotidiano con Gesù nell’Eucaristia, ma non aveva un atteggiamento “bigotto” o convenzionale, era anzi molto amato e cercato dai compagni e dagli amici per la sua simpatia e vivacità. Dopo la sua morte, molti hanno sentito la necessità di scrivere un proprio ricordo su di lui e altri ancora hanno dichiarato di affidarsi a lui nella preghiera: ciò ha fatto sì che la sua figura fosse guardata con interesse particolare. Come postulatrice delle Cause dei Santi sono stata interpellata per vagliare quanto si è detto e scritto su Carlo; e di lui si è già parlato con il responsabile dell’Ufficio ‘Cause dei Santi’ della Diocesi di Milano, mons Ennio Apeciti”.
Un ritratto dalle pennellate rapide, impressionistiche -questo appena letto- ma che proprio nella sua immediatezza, rende benissimo l'idea dell'essere giovane e dell'aspirare alla santità che sono stati tratti caratteristici dell'esistenza del nostro amico!
Il volume "Eucarestia - La mia autostrada per il Cielo" -edito dalle edizioni San Paolo e scritto da Nicola Gori- ci permette di conoscere qualcosa di più, su questo giovane veramente speciale.
Amabile e disponibile con tutti, diligente nel suo compito di scolaro, brioso e amico degli animali, appassionato di informatica, Carlo si è distinto soprattutto per la sua fede forte e “insolita” in un bimbo e ragazzo. Una fede che gli faceva affermare -con estrema "lucidità"- ad es. che il Battesimo è importantissimo, perché permette alle anime di salvarsi grazie alla riammissione alla Vita Divina. Le persone non si rendono conto di quale infinito dono sia questo e a parte i confetti, le bomboniere e il vestitino bianco, che di solito la gente vuole che abbia i pizzi, non si preoccupano assolutamente di capire il senso di questo grande dono che Dio dà all'umanità”.

La vita spirituale di Carlo era fondata su due cose: la Parola e la preghiera. Non è quindi una fede “istintiva” o solamente “sentimentalista”, ma realmente costruita “sulla roccia”...ed ancorata agli insegnamenti della Chiesa ed al suo pastore, il Santo Padre.
La testimonianza di un suo compagno di scuola è la seguente: Aveva molta fede e andava a Messa assiduamente. La sua conoscenza della fede era grande: qualche volta quando l'insegnante di religione non si ricordava alcune letture del Vangelo, chiedeva a lui che sempre si ricordava”.
 E in termini altrettanto positivi si è espresso un suo amico : “Sosteneva sempre posizioni conformi agli insegnamenti della Chiesa Cattolica: era fortemente contrario all'aborto che considerava un omicidio di una vita innocente. Mostrava una grande coerenza in ciò a cui credeva e viveva pienamente la propria fede”.
Con estrema lucidità e “lungimiranza”, Carlo sottolineava un dato recentemente emerso anche da alcune “analisi” statistiche sulle omelie che ascoltiamo in Chiesa :Se veramente le anime corrono il rischio di dannarsi, come in effetti molti Santi hanno testimoniato e anche le apparizioni di Fatima hanno confermato, mi chiedo il motivo per cui oggi non si parli quasi mai dell'Inferno, perché è una cosa talmente terribile e spaventosa che mi fa paura il solo pensarci”.
Carlo era consapevole di non essere “cittadino eterno” di questo mondo, ma di trovarsi qui solo di passaggio, in attesa di raggiungere la vera patria. Lo confermano alcune sue parole, ricordate anche da suo padre: “Mio figlio viveva una vita assolutamente normale, però aveva sempre in mente che prima o poi sarebbe dovuto morire. Infatti molte volte quando gli si chiedevano cose sul futuro rispondeva: si se saremo ancora vivi domani e dopodomani perché non posso assicurarti quanti anni vivremo tutti, perché il futuro lo conosce solo Dio”.
Da questa consapevolezza dell'essere chiamati ad un'esistenza più alta e bella, derivava in Carlo la necessità di condurre una vita spirituale intensa, nutrita dalla vigilanza per essere pronti all'incontro col Signore, dalla confessione ben curata, dalla preghiera costante e soprattutto, dalla partecipazione quotidiana alla Santa Messa, per fare dell'Eucarestia, la sua autostrada per il Cielo”.
Molta gente secondo me non comprende veramente fino in fondo il valore della Santa Messa perché se si rendesse conto della grande fortuna che il Signore ci ha dato donandosi come nostro cibo e bevanda nell'Ostia Santa, andrebbe tutti i giorni in Chiesa per partecipare ai frutti del Sacrificio celebrato, e rinuncerebbe a tante cose superflue!”
Carlo aveva invece capito! Perciò, non contento di partecipare ogni giorno alla Celebrazione Eucaristica, si fermava, prima o dopo la stessa, in Chiesa, per ringraziare Gesù del grande dono che fa agli uomini nel rendersi presente realmente nel sacramento dell'Eucarestia”.
E al servizio di questo suo appassionato amore per Gesù Eucarestia, Carlo ha messo anche le sue strepitose doti informatiche, creando un sito dedicato ai "Miracoli Eucaristici".
Questo spazio web esiste ancora, e rimane come un bellissimo ricordo del “ragazzo” Carlo, ma anche e soprattutto come una testimonianza concreta -e attualissima, perché consapevole del potenziale apostolico insito nelle nuove tecnologie- di un aspirante Santo.

Potete trovare maggiori informazioni su Carlo Acutis, collegandovi al  sito internet a lui dedicato!

1 commento:

  1. Sai, quasi mi vien da piangere, nel vedere questo ragazzo,stroncato nel fiore degli anni, ma eterno in Cielo!!! Che bella storia!! Che bella vita!!
    Che genialità spirituale!
    Grazie per avermelo presentato!!!

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