domenica 17 marzo 2013

TRIDUO A SAN GIUSEPPE: Secondo giorno


TRIDUO A SAN GIUSEPPE: secondo giorno

"San Giuseppe, uomo attento ai segnali del Divino"


Particolare della statua di San Giuseppe con Bambino presso la Chiesa di Santa Maria in Traspontina, Roma

O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare
gli inizi della nostra redenzione
alla custodia premurosa di san Giuseppe,
per sua intercessione
concedi alla tua Chiesa
di cooperare fedelmente
al compimento dell'opera di salvezza.


AMEN



Da "L'infanzia di Gesù" di Benedetto XVI- Joseph Ratzinger:


"Mentre l'angelo «entra» da Maria (Lc 1,28), a Giuseppe appare solo nel sogno -in un sogno, però che è realtà e rivela realtà.
Ancora una volta si mostra a noi un tratto essenziale della figura di san Giuseppe: la sua percettività per il divino e la sua capacità di discernimento.
Solo ad una persona intimamente attenta al divino, dotata di una peculiare sensibilità per Dio e per le sue vie, il messaggio di Dio può venire incontro in questa maniera".



Dio ci parla in  molti modi, parla a tutti, nella vita di ogni giorno.

Usa un linguaggio a volte insolito: incontri casuali, oggetti ritrovati, frasi lette su di un libro, luci che riceviamo mentre sfogliamo il Santo Vangelo.
I "messaggi" del Signore ci vengono spesso recapitati così, in questa maniera quasi spicciola, ordinaria, ma anche tanto...straordinaria.
Forse qualcuno di noi sognerà anche qualcosa di profetico, ma al di là di questi casi particolari, rimane un dato di fatto che non si può dimenticare: Dio è sempre presente nella nostra vita e se decide di non ricorrere ad interventi miracolosi per farci intendere il Suo volere o per darci il Suo aiuto, frequentemente ricorre a questi semplici meccanismi di comunicazione.
Quelli che, per intenderci, a volte consideriamo veri e propri "aiuti della Provvidenza", ispirazioni improvvise, incontri insperati al momento opportuno.

San Giuseppe ci insegna oggi una cosa importante: a non sminuire queste comunicazioni divine.
Al contrario, ci sprona a non considerarle "sciocchezze", ma a saperle identificare, a farci "sensibili" alle Sue vie, proprio come fece il profeta Elia, che riconobbe il Signore non nel tuono o nel vento impetuoso, ma in un leggero fruscio, in una brezza leggera. (cfr 1Re 19, 11-14)
Dio parla, parla sempre, a noi la capacità di saperLo ascoltare!

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