O Dio, nostro Padre,
che apri le porte del tuo regno
agli umili e ai piccoli,
fa' che seguiamo
con serena fiducia la via tracciata
da santa Teresa di Gesù Bambino,
perché anche a noi
si riveli la gloria del tuo volto
AMEN
QUARTO GIORNO: LE PENNELLATE SIANO DOLCI!
Da "Storia di un'anima":
"Quando giunse l'ora in cui avevamo deciso di incontrarci la povera sorellina gettò gli occhi su di me e vide subito che non ero più la stessa; si sedette accanto a me arrossendo; e io, appoggiando la sua testa sul mio cuore, le dissi con voce rotta dalle lacrime tutto quello che pensavo di lei, ma con espressioni così dolci, mostrandole un affetto così grande che ben presto le sue lacrime si unirono alle mie.
Riconobbe con con molta umiltà che tutto quello che dicevo era vero, mi promise di cominciare una vita nuova e mi chiese come una grazia di avvertirla sempre delle sue mancanze.
Alla fine, al momento di separarci, il nostro affetto era diventato tutto spirituale: non c'era più niente di umano".
Essere pennelli da dettaglio richiede non solo la giusta tempitstica di intervento (come ci ha spiegato ieri Teresina), ma anche una certa e buona dose di diplomazia...
Tradotto in termini meno tecnici e più "umani", si potrebbe semplicemente dire che dipingere bene, rifinire bene è questione di cuore, di amore!
E' facile capire il perché: quando un'opera d'arte viene realizzata non solo con la giusta competenza tecnica, ma anche mettendoci il cuore, lo si nota.
Lo spettatore coglie un che di differente, di "supplementare": dentro quel capolavoro c'è del sentimento che traspare e si comunica a chi lo osserva!
Così è del lavoro che siamo chiamati a svolgere sulle anime: nella stragrande maggioranza dei casi dovremo avvicinarci a loro con grande delicatezza, travestire i colpi di scalpello che la renderanno più "precisa" in dolcissime pennellate tracciate con molto amore, quasi in maniera impercettibile.
Solo così la nostra "correzione", il nostro intervento, risulterà gradito all'altro, e si comprenderà che non agiremo per amore di vanagloria, di superiorità, ma perché ci sta a cuore la bellezza interiore del nostro fratello!
Riconobbe con con molta umiltà che tutto quello che dicevo era vero, mi promise di cominciare una vita nuova e mi chiese come una grazia di avvertirla sempre delle sue mancanze.
Alla fine, al momento di separarci, il nostro affetto era diventato tutto spirituale: non c'era più niente di umano".
Essere pennelli da dettaglio richiede non solo la giusta tempitstica di intervento (come ci ha spiegato ieri Teresina), ma anche una certa e buona dose di diplomazia...
Tradotto in termini meno tecnici e più "umani", si potrebbe semplicemente dire che dipingere bene, rifinire bene è questione di cuore, di amore!
E' facile capire il perché: quando un'opera d'arte viene realizzata non solo con la giusta competenza tecnica, ma anche mettendoci il cuore, lo si nota.
Lo spettatore coglie un che di differente, di "supplementare": dentro quel capolavoro c'è del sentimento che traspare e si comunica a chi lo osserva!
Così è del lavoro che siamo chiamati a svolgere sulle anime: nella stragrande maggioranza dei casi dovremo avvicinarci a loro con grande delicatezza, travestire i colpi di scalpello che la renderanno più "precisa" in dolcissime pennellate tracciate con molto amore, quasi in maniera impercettibile.
Solo così la nostra "correzione", il nostro intervento, risulterà gradito all'altro, e si comprenderà che non agiremo per amore di vanagloria, di superiorità, ma perché ci sta a cuore la bellezza interiore del nostro fratello!
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