sabato 6 novembre 2010

TRIDUO ALLA BEATA ELISABETTA DELLA TRINITA, CARMELITANA SCALZA. Primo giorno: possiamo sempre rimanere uniti a Dio!



O Dio, che ami tanto gli uomini da fare in essi la tua dimora,
Ti ringraziamo dei doni concessi a Suor Elisabetta della Trinità,
alla quale hai fatto comprendere e gustare l'ineffabile tua presenza nell'anima.

Se Ti piace glorificare questa tua serva fedele, 
per i suoi meriti concedici la grazia che ti domandiamo.

3 GLORIA PATRI



Da una lettera della beata Elisabetta della Trinità alla sorella Margherita:

"Non turbarti quando sei presa dal lavoro come ora, e non puoi fare tutti i tuoi esercizi di pietà.
Si può pregare il buon Dio lavorando: basta pensare a lui.
Allora tutto diventa dolce e facile perché non si è soli ad agire, vi è Gesù".

A volte, siamo convinti che l'unica forma di preghiera esistente sia quella fatta con le parole, per cui si crede che, senza far ricorso a formule, giaculatorie, preci scritte da altri, non si possa pregare.

La beata Elisabetta, in conformità alla spiritualità carmelitana, ci mette in guardia da questa concezione errata.
E' vero, a volte abbiamo bisogno di ricorrere alla preghiera "preconfezionata", magari perché siamo incapaci, in un dato momento, di parlare spontaneamente a Gesù, presi da un grande dolore, da una forte preoccupazione, da una certa infermità fisica o spirituale, anche solo e semplicemente dalla stanchezza.

Ma, anche in quei casi, la preghiera, se fatta solo a parole, senza unire il cuore o la forza di volontà (qualora il cuore fosse stretto dalle aridità), non sarebbe vero colloquio con Dio....

Se entriamo nell'ottica di una preghiera come "dialogo d'amore", allora possiamo ben capire quello che ci invita a fare la beata Elisabetta: pregare sempre, pregare quella preghiera che è lo stare in compagnia di Gesù e il farGli compagnia....rimanere con il cuore collegato al Suo Cuore, col pensiero in Lui.

Questa è la preghiera più bella, quella più spontanea, più amorosa che possiamo rivolgere a Nostro Signore, perché ci impegna totalmente, pur lasciandoci liberi di agire nei nostri doveri quotidiani.

Non è così difficile come potrebbe apparire, dobbiamo semplicemente imparare a lasciarci guidare dall'amore, ad amare veramente Gesù!
Allora, tutto verrà di conseguenza!

Pensiamo all'esperienza dell'innamoramento umano: la persona di cui ci innamoriamo finisce per essere il centro dei nostri pensieri e non ci lascia mai, sia che stiamo lavorando, studiando o trafficando fra le faccende domestiche; sia che ci troviamo fuori casa, che siamo da soli o in compagnia di altre persone.
Noi continuiamo a vivere come avevamo sempre fatto, presi tra mille impegni, eppure qualcosa è diverso, il centro dei nostri pensieri, il centro "nascosto" cui solo noi abbiamo accesso, è diventato l'oggetto del nostro amore. 
E quel centro ci "illumina", ci rende più allegri, più volenterosi, più amabili....

Ecco, se ci "innamoriamo" di Dio, e se vogliamo amarLo sempre (anche nelle apparenti freddezze del nostro cuore), possiamo fare con Lui la stessa cosa, renderLo il centro del nostro pensiero, in modo da portarLo sempre in noi e con noi, da rimanere sempre con Lui, qualsiasi cosa stiamo facendo!
Se staremo in Dio, accadrà anche per noi quello che ci dice oggi la beata Elisabetta: sarà più facile agire, perché il Signore sarà con noi, ci donerà coraggio, forza, amabilità, dominio sulla volontà....e tutto ciò di cui avremo bisogno, di volta in volta, per comportarci da veri cristiani!


Chiediamo alla beata Elisabetta, di aiutarci a prendere la bella e santa "abitudine" di rimanere sempre, in qualunque circostanza, in compagnia di Gesù, elevando a Lui il nostro pensiero, per fare della nostra giornata, una preghiera ininterrotta, specie in quei casi in cui non riusciremo ad avere il tempo per ricorrere alla preghiera "classica"!


Buon fine settimana a tutti!

Nessun commento:

Posta un commento