E' una data importante: pur ritirato dal mondo, "sul monte" della preghiera, il Signore continua a donarlo a noi.
Nella sua ricchezza di uomo, di sacerdote, di teologo.
Nella sua "unicità", che rimanda al mistero dell'unicità di ogni essere umano.
La sua presenza fra noi -silenziosa, ma orante- continua ad essere una benedizione per la Chiesa intera.
Personalmente è per me motivo di gioia ricordare che 86 anni fa Dio ha pensato a me, a te che leggi, finanche a quanti non ricordano questa data, "suscitandolo alla vita" (cfr "Paternità di Dio"- poesia di Paolo VI) e pensando per lui al dono del sacerdozio.
Perché il sacerdote -prima ancora che Papa- è una benedizione per l'umanità intera, un dono di inestimabile valore.
Il Santo Curato d'Ars diceva: "Che cosa grande è il Sacerdozio!
Non lo si capirà bene che in Cielo… se lo si comprendesse sulla terra, si morirebbe, non di spavento ma di amore"!
Mi piace allora sottolineare, in questa ricorrenza, un aspetto particolare del dono che per me (e credo per molti di noi!) è stato e continua ad essere Benedetto XVI: un sacerdote, un sacerdote convinto, innamorato ancora oggi della sua vocazione e di Colui che Lo ha chiamato ad essa; un sacerdote il cui amore è stato tanto "trascinante" da fare amare quanto di più bello proprio il presbitero offre continuamente al Padre per il bene dell'umanità: Cristo Signore.
A Benedetto, che ci ha rammentato con forza e dolcezza l'essenzialità -per la nostra vita- del "primato di Dio", i migliori e più affettuosi auguri di buon compleanno, accompagnati dalla preghiera e dalla riconoscenza.
Santità. è un conforto e un motivo di gioia interiore sapere che ogni giorno, quando offre al Padre l'Ostia Santa ed Immacolata, continua a ricordarsi di noi tutti.
E' il momento più alto, più sublime, del mistero della sua vita sacerdotale e di tutta la vita cristiana; è il momento in cui il suo sacerdozio ordinato maggiormente si pone a servizio del nostro sacerdozio comune.
In quel Gesù che scende ancora oggi dal Cielo, fra le Sue mani, ci ritroviamo uniti, "un solo corpo e un solo spirito", a lavorare "per il bene della Chiesa".
Grazie, di tutto cuore,
con umile preghiera
e riconoscenza!
Santità. è un conforto e un motivo di gioia interiore sapere che ogni giorno, quando offre al Padre l'Ostia Santa ed Immacolata, continua a ricordarsi di noi tutti.
E' il momento più alto, più sublime, del mistero della sua vita sacerdotale e di tutta la vita cristiana; è il momento in cui il suo sacerdozio ordinato maggiormente si pone a servizio del nostro sacerdozio comune.
In quel Gesù che scende ancora oggi dal Cielo, fra le Sue mani, ci ritroviamo uniti, "un solo corpo e un solo spirito", a lavorare "per il bene della Chiesa".
Grazie, di tutto cuore,
con umile preghiera
e riconoscenza!
Nessun commento:
Posta un commento