giovedì 1 novembre 2012

SOLENNITA' DI TUTTI I SANTI -una meditazione di Giovan Battisti Montini (Paolo VI)






O Dio onnipotente ed eterno, 
che doni alla tua Chiesa la gioia di celebrare in un'unica festa
 i meriti e la gloria di tutti i santi, concedi al tuo popolo, 
per la comune intercessione di tanti nostri fratelli, 
l'abbondanza della tua misericordia.

AMEN


(Colletta della Liturgia odierna)







Da "Scritti Liturgici. Riflessioni, appunti, saggi (1930-1939)" di Giovan Battista Montini:


"La vita spirituale cristiana è come un'astronomia: si possono studiare ad una ad una le stelle maggiori e visibili; si possono contemplare i disegni ch'esse trapuntano sul manto del cielo, le costellazioni; ma si può anche aprire l'occhio su tutto l'orizzonte e lasciare che lo spazio lucente ed immenso parli all'occhio esterrefatto.

Il salmista esclama: i cieli discorrono della gloria di Dio (Sal 18,2).
E' l'incanto del cosmo; è il canto dell'universo; è il peso della sproporzione tra sé e il creato, e il fascino d'avvertirla; di vincerla perciò, con la grandezza del proprio pensiero.
La pupilla e il cielo!

Così nel cielo soprannaturale.
Il cielo delle anime.
Chi ha l'occhio di Dio lo vede.
Vede il panorama immenso della sua creazione, qua e là scintillante di luce nuova, di luce sua: lumen de lumine (luce da luce).
Le anime che hanno la grazia sua sono come stelle per lui; le stelle che nell'immensa oscurità della vita naturale rappresentano luce, ordine, bellezza, eternità.

Anche S. Paolo ha paragonato gli eletti alle stelle.
E S. Gregorio Magno non ha detto la stessa cosa: caelum est anima iusti?

Questa è la più solenne celebrazione della vita.
Della vita immortale.
Quasi mi piacerebbe che l'anno liturgico finisse qui.
Qui, con la festa del Paradiso, celebrata in Cristo, primizia dei vittoriosi sulla morte, a Pasqua, celebrata nello Spirito Santo, a Pentecoste, nella scoperta e nella comunicazione della vita di Cristo in noi, oggi in noi, noi vittoriosi, noi redenti è celebrata l'immortalità.

Ed eccola a noi, beata e verace!
A noi? bisognerebbe dire: ai Santi.

Ma quest'audacia oggi ci è consentita per due altre ragioni.
Oggi non il nome, ma il numero dei Santi è festeggiato dalla Chiesa.
E il numero è innumerevole.
Che è quanto dire: tutti possono essere santi.
Perché la conversione è possibile.
Basta volere.

Ed ancora. Oggi lo splendore non è accecante; è pio e fraterno.
Questa immensa società del cielo non è senza relazione con quella della terra.
La Chiesa trionfante rimane sorella di quella militante.
Un flusso di vita e di carità emana da quella in questa, man mano che da questa sale a quella un flusso di di preghiera e di desiderio: l'intercessione dei Santi per noi, e l'invocazione e il culto nostro per loro tracciano fra cielo e terra un misterioso sistema di comunicazioni, di cui segreto e forza è l'unità di Cristo.

La comunione dei Santi oggi dovrebbe inebriarci di gioia, di speranza, di forza".



BUONA SOLENNITA' A TUTTI!




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