...rimetti a noi i nostri debiti...
Fin dalle sue prime pagine, la Parola di Dio ci presenta, in tutta la sua drammaticità, la "caduta" dell'uomo: il peccato originale rompe l'alleanza fra umano e divino e la storia che ne segue è, in una sorta di corsi e ricorsi, un continuo ricadere e rialzarsi.
Indubbiamente Dio ha donato progressivamente all'uomo i doni spirituali necessari per vivere una vita di fede sempre più piena e "fedele", preparando il terreno per l'alleanza del Vecchio Testamento, ma l'assoluta e totale riconciliazione fra il genere umano e Dio si è compiuta solo con l'Incarnazione, Passione e Risurrezione di Cristo.
Da morti che eravamo per i nostri peccati, Lui ci ha reso "vivi" (cfr Ef 2,5), sconfiggendo definitivamente la schiavitù del male!
Sostiamo per un attimo sulla scena della Crocifissione, ma riandando con la mente al primissimo atto del ministero pubblico di Gesù: il Figlio di Dio si è volontariamente addossato i peccati dell'umanità intera (di tutti i tempi!), perché la Giustizia divina potesse finalmente trovare soddisfazione.
E' un grande mistero d'Amore!
Se dovessimo spiegarlo in termini semplicistici, si potrebbe dire che Dio stesso preferisca incarnarsi per placare sull'Umanità Incarnata di Cristo la Sua Giustizia, piuttosto che...sterminare il genere umano!
Chi, infatti, sarebbe stato in grado di colmare il divario scavato fra l'uomo e Dio, dal peccato?
La mia disumanità è stata pagata a caro prezzo dall'Umanità Sacra di Cristo!
Teologicamente parlando, Cristo non si è reso uguale a noi in tutto, fuorché nel peccato: in termini pratici, si è assunto il peso di sopportare le tentazioni di tutta l'umanità, e le conseguenze, le pene del peccato di tutti noi....fino alla morte di Croce.
Non c'è a sufficienza per far sì che la nostra riconoscenza, il nostro amore, ci rendano più attaccati al nostro Unico, Vero Bene?
Non abbiamo abbastanza "coraggio", allora, per dire al Nostro Padre Celeste: siamo peccatori, ma in Cristo....continua a rimettere, oggi, i nostri debiti?
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