mercoledì 28 novembre 2012

L'AMORE GENERA AMORE: SIGNORE, ACCOGLI I NOSTRI DONI!



" Gesù prese il pane, fece la preghiera di benedizione, 

poi spezzò il pane,

 lo diede ai discepoli

 e disse: 

'Prendete e mangiate; questo è il mio corpo' "

(Mt 26,26)








"Poi prese il calice e rese grazie, 

lo diede loro 

e ne bevvero tutti. 

E disse:

«Questo è il mio sangue, 

il sangue dell'alleanza versato per molti"

(Mc 14,23-24)






Il Salmo 23,5 ci offre la scena di un "calice che trabocca",  facilmente interpretabile in chiave "eucaristica": un Calice colmo, così colmo, così pieno di Sé, che non riesce a contenerSi.
Come una fontana che zampilla continuamente, donandoSi a chiunque voglia riceverLo.

Sostando in preghiera davanti a Gesù Eucaristia, non solo quando Lo ritroviamo sotto la specie del Pane ma anche quando, dopo la Consacrazione, è presente sull'Altare sotto quelle del Vino, possiamo immaginare proprio la scena di un Calice colmo, che trabocca, arso dal desiderio di saziarci di Sé.

Siamo come davanti al Costato trafitto di Cristo, da cui sgorga Sangue Vivo, Sangue che disseta, "cibo e bevanda di salvezza".

Il Calice e la Pisside di Gesù Eucaristia, non sono come tutti gli altri calici e le altre coppe: non si svuotano quanto più si attinga ad essi, ma si "ricolmano" continuamente.
Anzi, paradossalmente, più ci nutriamo del Loro Contenuto, più stillano Abbondanza di Vita.

L'Amore Increato di Dio è Amore Infinito, Eterno, Assoluto.
L'Unico Amore che non muore MAI.

Quel "prendete e bevetene tutti" è un invito pressante, urgente, pieno dell' arsura di un Dio che ama e vuole donarSi alle creature di tutti i secoli, e per tutta l'eternità.
E' un Amore che sarà per sempre nostro -se ce ne renderemo degni!- nella Gerusalemme Celeste.

Gesù Eucaristia dunque, Si dona a noi, in un moto perpetuo di incontenibile Amore.
Ma Si dona anche attraverso di noi.

Come?

Egli, che ci ha "amati per primo" (Gv 4,19) si rivolge a noi mendicando affetto...

Vuole che noi uniamo il nostro amore al Suo Amore.
Desidera che nel "Suo Calice" -nel Suo Cuore- confluisca l'amore della creatura per il Creatore.

Ma vuole anche -ed è questa la novità più stupenda dell'Amore di Dio- che ogni nostro "dono" per Lui si trasformi in amore per gli altri: "COME IO VI HO AMATO AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI"! (Gv 13,34)

Il nostro deve essere amore in cui i nostri fratelli possano ritrovare un riflesso delle premure di Dio verso l'uomo.

In preghiera dinanzi a Gesù Sacramentato, offriamo all'Amore i nostri dolori, le nostre angosce, le nostre debolezze.
Gesù Eucaristia è come un catalizzatore, un convertitore di moneta: accetta l'offerta sincera della povera materia umana, e ne fa....AMORE.
Il nostro dono, impastato di sudore, fatica, sofferenza, Egli è in grado di rigenerarlo a vita nuova: diventa un sacrificio che si unisce al Sacrificio per eccellenza (questo in special modo durante l'offertorio nella Santa Messa), è rinuncia, povertà, semplicità, che Dio trasforma -se la nostra offerta è generosa, senza rimpianti, fiduciosa- in ricchezza per gli altri.



Signore: accogli i nostri poveri doni!

Sappiamo che....

l'Amore non può che generare AMORE!

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