alla vita di comunione con Dio
e permette l’ingresso nella sua Chiesa
è sempre aperta per noi.
E’ possibile oltrepassare quella soglia
quando la Parola di Dio viene annunciata
e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma.
Attraversare quella porta
comporta immettersi in un cammino
che dura
tutta la vita".
(Benedetto XVI, Motu Proprio Porta Fidei)
Il Catechismo della Chiesa Cattolica -indicato dal Santo Padre come il prezioso testo da approfondire nel corso di quest'anno speciale, al capitolo terzo, così parla della Fede:
"Con la fede l'uomo sottomette pienamente a Dio la propria intelligenza e la propria volontà.
Con tutto il suo essere l'uomo dà il proprio assenso a Dio rivelatore.
La Sacra Scrittura chiama obbedienza della fede questa risposta dell'uomo a Dio che rivela". (CCC, 143)
Il "Vademecum di Teologia Morale", di Padre Gerardo Cappelluti O.P., aiuta a comprendere meglio il concetto di "fede" come "virtù teologale:
"Le virtù sono soprannaturali se vengono infuse da Dio.
Sono teologali quando hanno come oggetto direttamente e immediatamente Dio.
La fede è una virtù soprannaturale che ci dispone, con l'aiuto della grazia, ad ammettere fermamente per vero tutto ciò che Dio ci ha rivelato, per l'autorità di Dio rivelante.
Chiunque ha raggiunto l'uso di ragione deve sapere e credere, di necessità e di mezzo, Che Dio esiste e che premia il bene e punire il male".
Qui siamo solo ai primi accenni di un tema tanto vasto, quale è quello sulla fede.
Che sia una virtù soprannaturale, è facile intuirlo: la fede è un dono di Dio.
Benedetto XVI, nella catechesi del 14 agosto 2011, l'ha così sintetizzato:
"Siamo chiamati a crescere nella fede, ad aprirci e ad accogliere con libertà il dono di Dio, ad avere fiducia e gridare anche a Gesù “donaci la fede, aiutaci a trovare la via!”.
È il cammino che Gesù ha fatto compiere ai suoi discepoli, alla donna cananea e agli uomini di ogni tempo e popolo, a ciascuno di noi.
La fede ci apre a conoscere e ad accogliere la reale identità di Gesù, la sua novità e unicità, la sua Parola, come fonte di vita, per vivere una relazione personale con Lui.
Il conoscere della fede cresce, cresce con il desiderio di trovare la strada, ed è finalmente un dono di Dio, che si rivela a noi non come una cosa astratta senza volto e senza nome, ma la fede risponde a una Persona, che vuole entrare in un rapporto di amore profondo con noi e coinvolgere tutta la nostra vita.
Per questo ogni giorno il nostro cuore deve vivere l’esperienza della conversione, ogni giorno deve vedere il nostro passare dall’uomo ripiegato su stesso, all’uomo aperto all’azione di Dio, all’uomo spirituale (cfr 1Cor 2, 13-14), che si lascia interpellare dalla Parola del Signore e apre la propria vita al suo Amore".
La fede è quindi DONO GRATUITO di Dio all'uomo, ma non un regalo "scontato": può trovare infatti molti ostacoli nell'essere umano, nel suo bagaglio culturale, nel suo entroterra sociale oppure, per una particolare disposizione divina di Provvidenza, Dio stesso può volere che la creatura si disponga alla ricerca di questa fede....e che fatichi prima di ottenerla, per custodirla come tesoro preziosissimo.
Abbiamo però una certezza:
"il Signore è vicino
a quanti lo cercano
con cuore sincero"
(Sal 145).
(Sal 145).
L'esperienza di alcuni santi che hanno dovuto scavare in profondità prima di ottenere il dono della Fede, ci è di stimolo e di esempio.
Pensiamo a Santa Benedetta Teresa della Croce, ebrea, filosofa, atea: mossa dall'inquietudine della ricerca della Verità, approdò -per un caso non caso- al libro della Vita di Santa Teresa d'Avila.
Fra le pagine dell'autobiografia della riformatrice del Carmelo, incontrò quella Verità, quel Dio che cercava.
Si convertì alla fede cattolica, ricevette il Battesimo e gli altri Sacramenti e decise di consacrarsi al Signore proprio nell'ordine Carmelitano.
Testimoniò la propria fede fino al martirio, in un campo di concentramento.
Chi ha meno faticato per accogliere il dono della fede dovrebbe essere spinto alla preghiera incessante per chi ancora non lo ha fatto proprio.
Santa Monica, ad esempio, fu esemplare nella sua perseveranza materna che implorò per moltissimi anni la grazia della Fede per il figlio Agostino.
Fu tanto "importuna" con Dio, che Sant'Ambrogio (vescovo di Milano, amico della santa, nonché colui da cui Agostino ricevette il Battesimo) definì quella conversione come il "frutto delle" sue "lacrime" materne.
Infine, rimane propria di ogni battezzato, l'accorata richiesta degli apostoli:
"Signore, aumenta la nostra fede"! (Lc 17,6)
BUON ANNO DELLA FEDE A TUTTI!
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