martedì 17 aprile 2012

TEOLOGO E' CHI PREGA BENE!



Il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica la parte quarta alla "Preghiera Cristiana", cominciando col dire che "La preghiera è l'elevazione dell'anima a Dio o la domanda a Dio di beni convenienti. 
Che lo sappiamo o no, la preghiera è l'incontro della sete di Dio con la nostra sete". (CCC 2559, 2560)

Dio ha sete dell'amore della Sua creatura, la creatura ha sete dell'amore del Suo Dio....e chi cerca la verità, ne sia consapevole o meno (diceva Santa Teresa Benedetta della Croce) è già alla ricerca di Dio, che è la Verità.
Il salmista infatti ci rammenta che "Il Signore è vicino a quanti Lo cercano con cuore sincero" (Sal 145,18), vale a dire con spirito umile!

Un anno fa il Santo Padre ha dedicato un ciclo di catechesi al tema de "L'UOMO IN PREGHIERA" (4 maggio-17 agosto 2011) sottolineando -a partire dalla prima della serie- come da sempre l'essere umano sia consapevole"della sua condizione di creatura e della sua dipendenza da un Altro a lui superiore e fonte di ogni bene".
Pregare, tanto che lo si faccia da cristiani o come credenti di altre religioni, significa riconoscere che c'è Qualcuno al di sopra di me, il Qualcuno che ha creato e regge il mondo e ordina ogni cosa secondo i Suoi disegni di Provvidenza.
Naturalmente, la preghiera cristiana ha un "quid" in più, perché è la preghiera che ci è stata rivelata da Gesù, Dio fatto Carne, il Verbo, il Figlio di Dio.
Gesù ci insegna a pregare non semplicemente indicandoci delle "parole" da rivolgere al Padre.
No, Gesù fa di più:  ci rende capaci di attuare nella nostra vita quella stupenda espressione di Evagrio, Padre del deserto, che ci dice ancora oggi :"TEOLOGO E' CHI SA PREGARE BENE"!

Teologo: colui che "studia" Dio e le cose di Dio....colui che conosce Dio....
Gesù, insegnandoci a pregare, ci vuole condurre proprio a questo: a conoscere Dio, a "studiarLo" nel senso di "approfondire" la conoscenza che genera amore e l'amore che genera  il Suo svelarsi all'anima amante....

E pregare bene non è sintomatico di snocciolare tante belle formule preconfenzionate: potrei aver imparato a memoria moltissime preghiere, dal linguaggio raffinato e ricco....e pronunciarle senza un solo accento amoroso verso il Padre.
La mia sarebbe una preghiera che non condurrebbe né alla conoscenza di Dio, né al Suo donarsi a me.
Potrei recitare molte preghiere ed anche con un po' di affetto, sull'onda però di un "sentimentalismo" passeggero, e poi essere come quell'uomo che al primo vento, vedendo cadere la propria casa...abbandona Dio e non compie la Sua Volontà.
E ancora non sarei né amante, né conoscitore di Dio!

Potrei invece essere un semplice analfabeta, ma capace di pronunciare con amore un'Ave Maria, un Pater, un Gloria...un analfabeta che partecipa alla Santa Messa consapevole della donazione totale di Cristo per la mia salvezza....un analfabeta che vive quotidianamente nell'abbandono alla volontà del Padre: E ALLORA PREGHEREI BENE E SAREI TEOLOGO!

Non c'è, ovviamente, contrapposizione fra "sapere" e fede, a meno che non vogliamo crearla noi stessi!
Posso essere anche uno studioso, o semplicemente una persona che ama anche approfondire le ragioni del proprio credere attraverso la lettura di buoni libri cattolici; posso dedicarmi ogni giorno alla meditazione, all'orazione mentale, allo studio della teologia.
Ma solo se rimango NELLA "DIMENSIONE" DELLA PREGHIERA CHE MI HA INSEGNATO CRISTO SIGNORE posso farmi veramente TEOLOGO CHE PREGA BENE!

E cosa mi ha insegnato Gesù? Cosa CI ha lasciato detto?

In primo luogo (e come spiega bene anche il Papa nel ciclo di catechesi dal titolo "La preghiera attraversa tutta la vita di Gesù" ) che solo IN GESU' ogni nostra preghiera è efficace e può salire al Padre.
Solo Lui è Mediatore fra l'umanità peccatrice e la Divinità della Prima Persona della Santa Trinità.
La nostra è una preghiera Cristologica, sempre e comunque, già sotto questo punto di vista.
Sia che reciti il Santo Rosario, sia che partecipi alla Santa Messa, sia che parli a Dio usando parole spontanee....sia che mi soffermi solo a "guardare" il Santo Tabernacolo con occhi innamorati, tutte le mie preghiere sono condotte al Padre IN e DA Gesù Cristo, Sommo Sacerdote e Mediatore fra l'uomo e Dio.

In secondo luogo, la nostra preghiera è una preghiera vera solo quando lasciamo che sia lo SPIRITO SANTO  a pregare in noi, perché solo lo Spirito Santo sa cosa è conveniente chiedere, come ci ricorda San Paolo...e lo Spirito Santo chi ce lo ha promesso e donato? GESU'!
E' per opera dello Spirito Santo che veniamo "legati" al Padre per mezzo del Figlio!

A livello concreto...e solo per fare un esempio, lo stesso PATER, se ben pregato (e partendo da queste due conspevolezze di cui sopra), mi porta già ad essere....teologo!

In esso Gesù mi aiuta a comprendere che:
  • dipendo totalmente da Dio perché Dio è PADRE, e come ogni figlio, da Lui -Padre Celeste- ho ricevuto tutto: la vita fisica, la vita spirituale, i beni per il mio sostentamento, la creazione in cui sono inserita. Il dono stesso della Paternità è gratuito. Dio poteva anche non crearmi, L'ha fatto per amore. Paolo VI, in una sua poesia-preghiera giovanile, scrive "TU MI HAI SUSCITATO ALLA VITA. IO NON ERO E TU MI HAI CHIAMATO DAL NULLA E MI HAI FATTO QUESTO DONO DI RISPONDERE IO SONO";
  • riconosco che ho un SOLO DIO (e dunque che il cristianesimo è una religione monoteista), un SOLO PADRE, perché per natura stessa "ontologica" è impossibile avere più...padri! Non ho allora bisogno di rivolgermi al....dio denaro, al dio vestito., al dio potere....DIO E' PADRE E MI BASTA QUESTO perché
  • Lui è Signore del Cielo e della Terra e si interessa di tutti i miei bisogni, dal "pane quotidiano"  alle mie necessità spirituali;
  • mi impegno a collaborare alla realizzazione del Suo Volere, sia compiendo la Volontà Divina in ciò che quotidianamente mi viene chiesto, sia facendomi realmente sale e luce della terra!
  • riconosco che Dio è il SOMMO E UNICO BENE, tanto da chiederGli aiuto per non soccombere al peccato che viene non da Lui, ma dalla mia naturale tendenza alla soddisfazione dei miei desideri, anche quando sbagliati (San Paolo dice infatti che tendiamo a fare il male che non vogliamo...e a non fare il bene che vorremmo compiere!)
  • E, infine, MI RENDO CONTO CHE DIO NON E' UN DIO LONTANO....ma, al contrario, pur rimanendo il TOTALMENTE ALTRO, il totalmente "diverso da me" (E' DIO!), si è fatto VICINO nel Figlio, si è fatto uomo come me....per farmi come Lui.
SI', E' TEOLOGO CHI SA PREGARE BENE!

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