lunedì 12 marzo 2012

NOVENA A SAN GIUSEPPE- Terzo giorno:da San Giuseppe impariamo a contemplare nel quotidiano


PREGHIERA A SAN GIUSEPPE


O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare 
gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, 
per sua intercessione
 concedi alla tua Chiesa 
di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza.


AMEN







Da uno scritto di Mons. Karol Wojtyla:
"Nella vita claustrale l'attività è sempre la stessa, il tipo di vita può sembrare monotono.
Per di più, è una vita modesta, fondata sull'obbedienza.
Tutta la ricchezza di questa forma di esistenza umana inquadrata nelle regole si spiega soltanto interiormente, sulla base dell'unione contemplativa con Dio che si conosce amandolo e si ama conoscendolo.
Perciò, a ragione. santa Teresa concludeva che tale doveva essere anche lo stile di vita interiore del falegname di Nazaret, e, quindi, così volentieri consacrò a lui le sue sorelle e i loro conventi".

Sentiamo spesso dire: "Faccio sempre le stesse cose" o "ogni giorno è uguale a ieri".
Non bisogna essere claustrali per sperimentare l'apparente monotonia della vita...è un'esperienza che accomuna, alla fin fine, tutti quanti noi, qualunque sia lo stile della nostra quotidianità.
Come cristiani, sappiamo però che anche Cristo ha deciso di vivere una via "ordinaria" e che Giuseppe e Maria hanno condiviso con Lui questa esistenza fatta di gesti, attività, riti ripetuti giorno dopo giorno.
Quello che ha reso "speciale", sempre diversa questa vita giornaliera, è stata la "contemplazione" continua del Padre....e, per i santi sposi, quella di Gesù, Figlio di Dio.
Da San Giuseppe, allora, tutti possiamo apprendere questa strada di contemplazione nel quotidiano.
Gesù è con noi in ogni nostra azione, perché prima di noi ha -come noi-  mangiato, dormito, camminato, lavorato.... 


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