domenica 11 marzo 2012

NOVENA A SAN GIUSEPPE- Secondo giorno: impariamo a contemplare, sull'esempio di san Giuseppe

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE




O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare 
gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, 
per sua intercessione
 concedi alla tua Chiesa 
di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza.

AMEN







Da uno scritto di Mons. Karol Wojtyla:

"Non appena si mediti più a fondo su come il falegname di Nazaret trascorse la sua vita quotidiana, a così stretto, incredibile contatto con i misteri divini, con lo sguardo paterno, colmo di amorevole e infaticabile sollecitudine, fisso su Dio incarnato e sulla Madre, allora sarà facile ritenere la vita di san Giuseppe come il nitido prototipo ideale della vita contemplativa".

Il verbo contemplare unisce due voci latine, CUM e TEMPLUM, dove il CUM indica "mezzo" e TEMPLUM significa "lo spazio del cielo".
I latini davano a questo verbo un significato "augurale" nel senso di "consultare" il volo degli uccelli per trarne profezie, indicazioni sul da farsi....
Per noi, contemplare, è un gettare lo sguardo d'amore su Colui che è il Paradiso venuto in terra, cioè Gesù.
San Giuseppe ha contemplato - per primo insieme a Maria Santissima- il Verbo fattoSi carne, chi, allora, meglio e più di lui può aiutarci a fare altrettanto, a vivere contemplando il Signore, cioè a tenere lo sguardo "fisso" su Gesù?
Chiediamo al caro patriarca che ci guidi sulla via della contemplazione, che ci faccia tenere sempre davanti agli occhi dell'anima il suo adorato Bambino, affinché questo vivere continuamente "guardando" Gesù, ci aiuti a mettere in pratica il Vangelo, per essere uomini e donne giuste, come lo fu Giuseppe.

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