giovedì 15 marzo 2012

NOVENA A SAN GIUSEPPE- Sesto giorno: la paternità e la protezione come tratti tipici dell'uomo nel Vangelo



PREGHIERA A SAN GIUSEPPE





O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare 
gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, 
per sua intercessione
 concedi alla tua Chiesa 
di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza.


AMEN









Da uno scritto di Mons. Karol Wojtyla:

Il "ruolo protettivo, paterno" di San Giuseppe "sembra non soltanto primario, ma anche essenziale rispetto a qualsiasi altra sua attività all'esterno, sociale o organizzata.
E' il Vangelo a suggerire questo ordine di idee.
Il problema maschile è in esso trattato almeno da due punti di vista: attraverso le figure degli Apostoli e di san Giovanni Battista, ma anche attraverso la figura di san Giuseppe.
Solo concatenando entrambi questi aspetti e integrandoli l'uno con l'altro, ricaviamo una immagine completa della figura maschile.
L'uomo deve essere non solamente un essere sociale, organizzatore, annunziatore e difensore dell'idea, ma anche padre e protettore.
Altrimenti non realizza tutta intera la pienezza morale della sua individualità maschile".


Osservando oggi la realtà di tante famiglie, di gruppi di lavoro...a volte anche di organismi religiosi, si può constatare come questo aspetto "protettivo" dell'uomo si sia un poco smarrito.
E' in un certo senso anche il "contesto" sociale attuale, in cui pure la donna ha compiti e ruoli direttivi a vari livelli, che rende forse più "facile" questa deviazione dal ruolo maschile tracciato invece nella Bibbia.
Ma il modello di uomo solo proiettato sul sociale, sull'organizzazione, finisce con l'essere uno stereotipo incompleto, capace di donare cose, idee, ma non quel senso di affetto, di fiducia, che rende l'uomo un "padre".
Prendiamo un devoto di San Giuseppe (e non solo di Maria Vergine, come si potrebbe credere): don Bosco.
Fu "Padre, maestro ed amico" dei giovani.
In confessionale e fuori dal confessionale ebbe prima di tutto questo marcato aspetto di paternità e protezione che lo rendeva poi capace di occuparsi a 360° dei suoi giovani (ed anche degli adulti, a partire dai suoi confratelli).
Così don Bosco, animato e spinto da questi nuclei del suo essere uomo "paterno e protettivo" è stato in grado di coltivare lo sviluppo dell'altro, della persona a lui affidata, in tutte le sue dimensioni: sociali, lavorative, relazionali...morali e religiose.
Che San Giuseppe aiuti gli uomini di oggi a fare altrettanto, prendendo esempio proprio dal suo modello di padre e di protettore.

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