La Settimana Santa comincia e si conclude con due "ingressi" trionfali di Gesù: quello in Gerusalemme e quello nella Gloria dei Cieli, a resurrezione avvenuta.
Ma prima di giungere alla resurrezione, Nostro Signore affronta, nell'orto degli Ulivi e poi sulla Croce, la tremenda prova delle aridità e finanche dell'apparente "abbandono" di Dio Padre. Questo senso di "solitudine" si esprime nel grido di Gesù: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato"?
E' la notte "oscura" dello spirito, che richiede più che mai un atto di fiducia, la fiducia di chi si "riversa" ugualmente nelle braccia del Padre, che è puro Amore.
Di questa notte, di queste "tenebre" interiori, tanti santi hanno fatto esperienza.... ma chiunque di noi si trova spesso a "lottare" contro una serie di aridità che, pur non essendo minimamente paragonabili all'esperienza mistica della "notte", a volte mettono in seria difficoltà la nostra vita spirituale e di preghiera.
La Settimana Santa, che ci mostra un Gesù sofferente, che passa anche attraverso queste prove interiori, può allora essere l'occasione giusta per riflettere insieme sulle luci spirituali che a volte Dio ci concede e sulla mancanza di consolazioni "sensibili" che, molto più spesso, connotano l'esperienza della vita interiore, tesa alla ricerca e all'unione con il Padre.
Auguri di una fruttuosa settimana, uniti nella preghiera, più che mai necessaria, in questo momento, per la Chiesa tutta e per il Santo Padre.
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