venerdì 14 ottobre 2011

NOVENA A SANTA TERESA D'AVILA- Nono giorno: chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire!

O Santa Teresa di Gesù, che in terra hai tanto amato il tuo e nostro Dio ed ora in cielo lo ami con amore più puro e più grande: tu che hai sempre desiderato di vederlo amato da tutti gli uomini, ottieni, ti preghiamo, anche per noi la scintilla di questo santo amore. 
Fa' che tutte le nostre opere siano sempre impiegate nel compiere la volontà di Dio, che merita di essere infinitamente ubbidito e amato. 
Ottienici queste grazie, tu che tanto puoi presso di Lui, affinchè veniamo a goderLo con te, nella beata eternità del Paradiso. 

Amen






"La vigilia di San Lorenzo, dopo la comunione, mi sentivo così distratta e turbata, da non riuscire a venir fuori da questo stato.
Cominciai a invidiare coloro che stanno nei deserti, sembrandomi che, non vedendo né sentendo nulla, fossero liberi da tali distrazioni.
Udii allora dirmi: T'inganni molto, figlia mia, perché, anzi, le tentazioni del demonio lì sono più forti che altrove.
Abbi pazienza: finché si vive queste son cose inevitabili".

Un proverbio dice: "Chi bella vuole apparire, un poco deve soffrire".
Ora, riportando l'espressione all'esperienza spirituale, si potrebbe dire che le tentazioni siano il bisturi dell'anima, che a furia di incidere, aggiungere, togliere, cucire, rendano l'anima sempre più bella, più giovane, più splendente.
Noi ne sentiamo tutto il dolore, perché si tratta di un'operazione chirurgica che avviene senza impiego di anestesia, a volte, allora, sembriamo quasi "invidiare" il nostro stato precedente, o la condizione di altre anime, pensando che siano scappate da tutto e tutti e quindi immunizzate dall'intervento doloroso cui noi ci stiamo lasciando sottoporre.
Gesù, a Santa Teresa, ricorda invece che non è così: a volte noi siamo portati a pensare che la monaca, il frate, persone che hanno scelto la clausura totale, ma anche in generale tutti i religiosi (anche di vita attiva!) siano più distaccati dal rumore del mondo, dalle occupazioni e quindi sentano meno la sofferenza per i tagli di bisturi....
crediamo che abbiano meno occasioni per essere tentati...

Così, Santa Teresa, in un momento di forte tribolazione, riteneva che gli eremiti del deserto (in clausura più clausura della sua!) godessero di maggiore "tranquillità" spirituale.
Il Signore le fa capire il contrario: più facciamo in noi il silenzio che lascia parlare Dio, maggiore è il dolore del taglio di bisturi che vuole rendere più bella la nostra anima, proprio perché avviene lontano dal frastuono delle....anestesie!

Non ce ne lamentiamo con Dio: ci sono passati tutti i santi, ci passiamo anche noi, nonostante la nostra buona volontà ed anche se metteremo a frutti tutti i consigli ricevuti in questa novena...anzi, a maggior ragione se li metteremo a frutto!
Sappiamo che l'intervento chirurgico avrà però un esito felice, se lasceremo operare l'espertissimo "Chirurgo plastico": lasciamoLo fare, Lui sa dove e come e quando intervenire.
Facciamo in modo che sia Lui a decidere dove "potare" i nostri rami secchi e dove far nascere nuove gemme; noi limitiamoci a renderci strumenti docili...cavie...sotto le Sue sapienti ed esperti mani!
Non siamo affidati ad un chirurgo da strapazzo: Dio è il Medico che da secoli, da millenni, dall'Eternità opera sulle anime per renderle BELLISSIME!
CORAGGIO: Mille anni sono come un giorno per il Signore, e nell'Eternità beata, sarà così anche per noi!

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