" ...Solo colui che ama Cristo, può custodire e pascere le sue pecorelle,
perché solo colui che ama Cristo può essere riconosciuto dalle sue pecorelle: perché solo colui che ama, vede nelle anime il Cristo
e le sa rispettare, aiutare, venerare come membra stesse di lui;
perché solo colui che ama, può mutare l’autorità in servigio.
Pietro ha un cuore, il suo gran cuore.
Cristo glielo prende, lo accende della sua carità e lo inserisce nella pietra, ve lo crocifigge sopra."
(Don Primo Mazzolari- Anch' io voglio bene al Papa)
"Sant’Ambrogio proveniva da una famiglia romana e ha mantenuto sempre vivo il suo legame con la Città Eterna e con la Chiesa di Roma, manifestando ed elogiando il primato del Vescovo che la presiede.
In Pietro – egli afferma – «c’è il fondamento della Chiesa e il magistero della disciplina» ;
e ancora la nota dichiarazione: «Dove c’è Pietro, là c’è la Chiesa» ".
(Benedetto XVI- Incontro con la cittadinanza di Milano- 1 giugno 2012)
"Si dice - e questo è vero - che il Papa è vicario di Cristo.
È vero e io l’accetto con tutta umiltà.
Il Papa è vicario di Cristo per la Chiesa di Roma e a causa della vocazione, della caratteristica di questa Chiesa romana è anche vicario di Cristo per la Chiesa universale.
Si tratta certamente di un’attribuzione, di una parola forte: una parola che fa trepidare.
Devo dirvi che preferisco non abusare di questa parola e adoperarla raramente. Preferisco dire “successore di Pietro”, sì; ma ancor più preferisco dire “Vescovo di Roma”.
Quell’altra parola deve venir riservata ai momenti più solenni dove la Chiesa deve presentarsi nella sua identità cristologica, nella sua dimensione cristologica, come corpo di Cristo.
In questa circostanza e in questo contesto anche la parola “Vicario di Cristo” sembra più giustificata".
(Giovanni Paolo II,
Discorso agli studenti del Pontificio Seminario Romano Maggiore
3 marzo 1984)
Scrivo queste righe con un poco di amarezza dentro...amarezza e moltissima delusione.
In questi giorni, in occasioni differenti fra di loro, mi sto rendendo conto di come sia spesso distorto, in molti di noi cattolici, il concetto di "Obbedienza alla Chiesa".
Obbedire per timore, obbedire per vergogna, obbedire per comodo, obbedire a modo nostro.
L'obbedienza la si può prestare per svariati motivi, alcuni dei quali, della vera obbedienza, non hanno niente.
Eppure...ci definiamo "cattolici apostolici romani".
Diciamo, in sostanza, di essere membri della Chiesa fondata da Cristo, di credere nella successione apostolica e nel...primato di Pietro e quindi dei suoi successori.
Badiamoci bene: lo ripetiamo in ogni Santa Messa domenicale, al momento del Credo.
Ci fregiamo di questo bel dire...ma la nostra è una professione di fede reale (Credo la Chiesa, una santa cattolica apostolica) o sbandieriamo solo parole al vento?
Non posso non essere amareggiata e delusa da quanti sentenziano di essere cattolici, apostolici e romani, solo perché obbediscono su alcune cose, ma poi negano il magistero; non posso non essere amareggiata da quanti pensano che il compito del Papa sia solo quello di dispensare soldi per restaurare le Chiese; non posso non essere amareggiata da chi arriva a dire che il Papa non rappresenti la Chiesa e neanche Cristo.
Dire una cosa del genere vuol dire RINNEGARE LA PROPRIA FEDE: non si può dire che il Papa non rappresenti Cristo e poi definirsi cattolici apostolici romani... casomai si sarà protestanti, evangelici, luterani o che altro.
La Chiesa CATTOLICA APOSTOLICA E ROMANA riconosce nel Papa il successore di Pietro, il Vicario di Cristo, colui al quale Gesù stesso affidò la Chiesa, anzi, disse:
"Tu sei Pietro
e su questa pietra edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
A te darò le chiavi del Regno
e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato anche in Cielo
e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto anche in Cielo".
(Mt 16,18-20)
Perdonatemi il tono molto caustico, ma si ha un bell'ardire nell' affermare che il Papa sia "nessuno" nella Chiesa: siamo forse noi capaci di reggere una Chiesa senza Papa?
"Guardate come si amano" dicevano i pagani dei primi cristiani....
Oggi noi ci amiamo a tal punto da negare finanche di avere un capo....un Vicario di Cristo in terra....e, scusatemi, senza Papa, senza successione apostolica, da dove ci verrebbero (usando termini da prima elementare) i sacerdoti in cui diciamo di "credere", mentre non crediamo al Papa?
E torniamo al punto di partenza: senza Papa non si è cattolici apostolici romani!
Il primato del Papa ed il suo essere Vicario di Cristo nascono da un preciso mandato a lui affidato da Cristo e riportato nella Parola di Dio, ribadito dalla patristica, dalla dottrina, e affermato nel magistero (per restare in tempi recenti, anche nel Concilio Vaticano II).
Se neghiamo il Papa, (ergendoci addirittura come superiori a Padri della Chiesa, Bibbia e dottrina..) neghiamo Cristo, neghiamo la nostra stessa fede, neghiamo la possibilità di essere nella Santa Madre Chiesa.
Disprezziamo l'esempio di Santi che, finanche quando hanno consigliato o ammonito alcuni Pontefici su questioni specifiche, MAI HANNO NEGATO IL SUO ESSERE RAPPRESENTANTE DI CRISTO IN TERRA.
Santa Caterina da Siena, che pure scrisse con franchezza inusuale per l'epoca al Santo Padre, definì il Papa "Dolce Cristo in terra".
San Francesco d'Assisi, obbedì in tutto al Papa, pur tuonando contro gli sperperi di molti ecclesiastici.
E quanti altri Santi hanno sempre ribadito la necessità di obbedire, amare il Papa?
Don Bosco ne fece uno dei tre capisaldi della sua famiglia salesiana e di tutto il suo impianto pedagogico, fondato sull'Eucaristia, la devozione a Maria Ausiliatrice...l'amore e la fedeltà al Santo Padre.
Ora, accusare il Papa per un motivo o per un altro, mi pare veramente uno scendere nel qualunquismo più squallido: la solita storia dei soldi di cui il Vaticano è pieno.
La storia per cui tutti gli errori degli uomini della Chiesa (e non della Chiesa), siano del Papa.
La storia per cui il Vaticano non sia niente...se non uno stato....
La Chiesa siamo noi tutti, è vero, ma la Chiesa ha un Capo, un Pastore visibile, che è Vicario di Cristo: e questi è il Papa.
La Chiesa ha anche un'organizzazione pratica, concreta, e pure beni materiali, come la aveva ai tempi di Cristo: perché anche Gesù ed i Suoi tenevano necessità "pratiche": mangiare, bere, dormire.... avere una cassa che usavano per i poveri e ovviamente per le necessità spicciole...
Anche Gesù delegava compiti ai Suoi: aveva finanche un BANCHIERE...GIUDA!
Il Papa non gestisce da solo tutto quello che "circola" in Vaticano: ha molti collaboratori....tanti fidati e onesti, altri un po' meno...come in tutta la varietà del genere umano molti sono corretti e altri bugiardi...
Anche Cristo (pur essendo Onnisciente) VOLLE FIDARSI di Giuda per darci un esempio concreto di quanto coloro dei quali il "Capo" si fida, per necessità intrinseche ad ogni organizzazione (anche religiosa!) a volte sperperino il denaro.
Ma Cristo aveva cose ben più importanti che tenere Lui da solo la cassa del denaro.
Doveva predicare, risanare, pensare al governo "generale" della comunità.
I singoli compiti -come appunto quello relativo alla cassa- li affidò ad altri.
I soldi finirono - per precisa scelta del Cristo e non per caso!- nelle mani di Giuda e Giuda ne face uso personale.
Scorretto, improprio, disonesto.
Ed egli ebbe anche l'ardire di lamentarsi del costoso profumo di nardo che la Maddalena sparse ai piedi del Signore.
"Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri"? (Gv 12, 5)
E -precisa a quel punto il Vangelo, svelando l'inghippo- Giuda disse questo non per amore dei poveri, ma per il suo interesse di cassiere "ladro".
Il Signore si fidò di Giuda: quasi a metterci in guardia dalla prospettiva del "perbenismo" personale in cui si è subito pronti ad attaccare il capo...sia Cristo o sia il Suo Vicario.
Ci permetteremmo noi, cattolici, di dire a Cristo: Hai sperperato soldi?
Badate bene all'astuzia del diavolo che trova spazio nel cuore dell'uomo: ci fa dire questa stessa cosa nei confronti del Papa.
E la sua situazione non è forse analoga a quella di Cristo, con la differenza che Gesù era Onnisciente ed il Pontefice non lo è?
E dunque, questo non dovrebbe spingerci a ragionare con maggior buon senso, prima di sparare a destra e a manca contro di lui?
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