venerdì 23 settembre 2011

NOVENA A SANTA TERESA DI LISIEUX- Secondo giorno: la piccola via è accettare con gioia la mortificazione


O Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, Dottore della Chiesa, che nella tua breve esistenza sei stata esempio di angelica purezza, di forte amore e di generoso abbandono a Dio, volgi uno sguardo di compassione a noi che confidiamo in te.
 Fa' tuoi i nostri desideri, e rivolgi per noi una parola alla Vergine Maria di cui fosti figlia prediletta e "che ti sorrise sul mattino della vita". 
Dille che, come Madre di Dio e degli uomini, ci ottenga con la sua potente intercessione la grazia che tanto desideriamo, e che l'accompagni con una benedizione che ci fortifichi in vita, ci assista in morte e ci conduca alla beata eternità. 
Amen.



Santa Teresa di Lisieux usava, non di rado, un linguaggio volutamente infantile e giocoso" per parlare della piccola via dell'infanzia spirituale.
Ricorreva a questo sistema anche con la sua novizia, Suor Maria della Trinità, e per spiegarle come la strada spirituale da lei tracciata comportasse l'accettare con gioia le mortificazioni ricevute, sfruttò  un particolare espediente, prendendo spunto da un episodio realmente accaduto al Carmelo di Lisieux.

Ecco come lo descrive la stessa Suor Maria della Trinità, nei suoi "Consigli e Ricordi":

"Nel mese di dicembre 1896 le novizie ricevettero vari ninnoli per l'albero di Natale.
Ed ecco che per caso si trovò in fondo alla scatola magica un oggetto molto raro al Carmelo: una trottola!
Le mie compagne dissero: Com'è brutta! A che cosa può servire?
Io, che conoscevo bene il gioco, afferrai la trottola, gridando: Ma è molto divertente: potrebbe andare senza fermarsi un'intera giornata, mediante buoni colpi di frusta!
La mia suor Teresa di Gesù Bambino mi osservava senza dire niente e il giorno di Natale, dopo la Messa di Mezzanotte, trovai nella nostra cella la famosa trottola con questa deliziosa letterina:
Vorrei giocare alla trottola e, se vuoi, la trottola sai tu.
Te ne do' una per modello; come vedi, non è bella; chi non sa servirsene la butterà via a calci, ma un bambino salterà dalla gioia vedendola e dirà: com'è divertente!
Può girare tutto il giorno senza fermarsi.
Io, Gesù bambino, ti amo, benché tu sia senza attrattiva alcuna, e ti prego di girare sempre per divertirmi...
Ma per far girare la trottola occorrono dei colpi di frusta...
Lascia che le tue sorelle ti rendano questo servizio e sii riconoscente verso quelle che saranno più assidue a farti girare di più.
Quando mi sarò divertito molto con te, ti condurrò lassù e allora potremo divertirci senza soffrire".

Seguire Teresa nella via dell'infanzia spirituale significa rendersi disponibili a "porgere l'altra guancia", come Gesù ci insegna nel Vangelo.
Ne abbiamo occasione frequentemente, forse molto più di quanto a noi sembri: ogni giorno ci capita -in famiglia, sul luogo di lavoro, fra gli amici- di vivere momenti di incomprensione, in cui magari una nostra buona intenzione venga scambiata per cattiva, o in cui qualcuno ci accusi ingiustamente di qualche piccolezza.
Quante occasioni, di salvare anime, sprechiamo in questi casi!
Subito corriamo ai ripari, scusandoci, giustificandoci, lamentandoci, magari alzando anche la voce.
Non sappiamo sfoderare il bel sorriso che usava invece Santa Teresina, allorché qualcuno le muoveva un rimprovero o la accusava di "imperfezione".
Non sappiamo ringraziare l'altro della correzione, non sappiamo dire a Gesù un TI AMO accettando in pace quella mortificazione, senza subito alzare prontamente il muro della difensiva e senza impugnare le armi per combattere.
Ma cosa ci guadagniamo, da quei "combattimenti"?
Molte volte finiamo col fare parole su parole...altre volte scateniamo piccoli momenti di tensione...altre ancora ci togliamo per un po' il saluto....
Tutto questo quando basterebbe accettare silenziosamente quello che non ci pregiudica su cose gravi ed importanti, ma che sappiamo può far piacere a Gesù, se accolto con amore ed offerto per salvare le anime dei peccatori.
Costa molto alla natura questo "silenzio" esterno che si deve fare anche silenzio interiore.
La mortificazione non è mai semplice, è un cammino graduale.
Santa Teresina stessa confidò in "Storia di un'anima" che la sua prima mortificazione nel non giustificarsi, costò molto alla sua natura.
Ma una volta cominciati....si è a metà dell'opera.
Che Santa Teresina ci aiuti in questo difficile cammino!

Nessun commento:

Posta un commento