lunedì 6 dicembre 2010

SVEGLIARSI DAL "SONNO". Riflessioni per la festa dell'Immacolata e per un buon proseguimento di Avvento





Nell'omelia feriale di qualche giorno fa, ho ascoltato delle belle riflessioni sul tema del "risveglio" dal sonno che ci impedisce di arrivare veramente a Dio e vorrei usarle come spunto per qualche riflessione su cui meditare, in prossimità della festa dell'Immacolata.


Il sacerdote ha parlato di tre tipi di sonno:
  • sonno collettivo, quello per il quale viviamo come se Dio non esistesse
  • sonno sociale, quello per il quale ci facciamo prendere la mano da quanto, nella società, ci viene proposto e che ci allontana da Dio o comunque non ci porta a Lui
  • sonno personale, ossia le nostre "debolezze morali", i nostri "tallone d'Achille" contro cui dobbiamo lottare per la personale santificazione

Mentre ascoltavo il sermone, pensavo all'invito di San Paolo:

"Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, 

che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. 

 In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,
 per essere santi e immacolati 
al suo cospetto nella carità". (Ef 1, 3-4)

La festa dell'Immacolata Concezione ci ricorda la nascita di Maria Santissima come colei che è stata concepita senza peccato originale, ma anche noi siamo chiamati a vincere il peccato, prima di tutto attraverso la purificazione battesimale e, in seguito, con la lotta quotidiana contro le tentazioni, la ripresa coraggiosa e fiduciosa dopo ogni caduta, al fine di poter ricreare in noi un'anima pura, sebbene mai paragonabile a quella concepita ab origine senza macchia.

Tornando alle riflessioni sul "sonno", potremmo dire che, in primo luogo, occorre uscire da quella mentalità materialistica e troppo, solamente "umana", per cui tutto ciò che facciamo è semplicemente attivismo senza fondamento soprannaturale.
Pensare ad ogni nostro gesto/attività in questa ottica, ci impedisce l'unione del cuore con il Signore, ci rende semplicemente delle "macchine" che passano da un'azione all'altra come in una serie di cose da sbrigare senza elevare il cuore a Dio.
Ci rende incapaci di dare un senso vero ad ogni nostra azione, dalle più umili alle più grandi.
Se invece pensiamo al lavoro, alle attività domestiche, alle relazioni affettive, anche ai nostri hobby, come ad un qualcosa che compiamo nel percorso quotidiano di santità, allora potremo uscire da questo sonno, poco per volta, iniziando ad impegnarci per il Signore anche in questi nostri compiti, oltre che ritagliandoci lo spazio per la preghiera, la Santa Messa (quanti dicono: "non ho tempo, devo lavorare"! o "Non posso, ho da fare in casa"!).

In questo Maria Santissima ci sarà di grande aiuto, proprio lei che visse un'esistenza molto semplice sul piano delle attività materiali, ma anche ricca di impegni, fra gestione casa, cura del piccolo Gesù e del suo sposo Giuseppe, carità verso i più bisognosi.
Tutto sempre compiuto con l'animo fisso in Dio, a Sua maggior Gloria e per il bene delle anime!

Quanto al secondo sonno, quello "sociale", è sotto i nostri occhi, senza bisogno di grandi riflessioni, il fatto che la società di oggi cerchi di condurci in una direzione opposta a quella che ci conduce a Dio.
Pensiamo al Natale che stiamo per vivere: il messaggio che riceviamo da mass-media, o entrando nei negozi, o leggendo i "palinsesti" delle feste nei vari comuni, è quello di un momento di spesa folle (addobbi, viaggi, prodotti alimentari di ogni genere), e di momenti di "aggregazione sociale".  
La preparazione interiore, spirituale, si trova al secondo posto, per una ristretta cerchia di persone che vivono questo momento come credenti praticanti.

Non parliamo poi di come, nel resto dell'anno, il mondo sia completamente fuori dal binario che conduce alla santità, creando una scala di valori in cui contano l'apparire, l'essere perfetti esteticamente, l'avere molti beni (anche di lusso), l'ascesa sociale, la volgarità, la morbosità per i fatti di cronaca nera senza rispetto per le persone coinvolte (anche per le vittime!)...

Anche in questo, possiamo prendere esempio dal modello che è Maria: la nostra Madre Celeste si è sempre tenuta fuori dai clamori del mondo, non ha perso tempo in pettegolezzi (e chissà quanti se ne facevano, nel periodo della vita pubblica di Gesù!), non ha mai aspirato a posizione sociale e ricchezze, a divenire la "prima donna"...
Lei che ci insegna l'umiltà, ci concederà anche la fortezza per tirarci fuori da quanto, nel mondo di oggi, ci allontana da Dio, da quanto è futile, frivolo, se non addirittura peccaminoso.

Infine, l'ultimo sonno è quello personale, costituito dalle nostre "debolezze morali", in altre parole i nostri punti deboli, le imperfezioni del nostro carattere, gli angoli che ancora dobbiamo smussare.
Per qualcuno si tratterà dell'impazienza, per altri della gola, per altri ancora della lingua.
Ciascuno di noi ha un "punto debole", un "tallone d'Achille".

Riflettiamo sull'iconografia di Maria Immacolata: sotto i suoi piedi, il serpente maligno che viene schiacciato.

Nella Genesi leggiamo: 


"Io porrò inimicizia tra te e la donna, 

tra la tua stirpe 
e la sua stirpe: 
questa ti schiaccerà la testa 
e tu le insidierai il calcagno". (Gen 3, 15)

Soffermiamoci a pensare a quanto il "serpente" -il Diavolo- abbia insidiato il calcagno della Vergine Maria...potremmo dire: il "tallone d'Achille" della Madonna era Gesù Cristo stesso, suo Figlio, venuto nel mondo per redimerci con il sacrificio della Croce.a 
Ogni madre soffre per un figlio, figuriamoci la Madre delle madri, sapendo che Gesù si sarebbe fatto carico del peccato dell'umanità intera, per redimerla con il Suo Sangue.
Quanti di noi, al posto suo, si sarebbero lamentati, avrebbero fatto di quella pena, un motivo non di compartecipazione al dolore del Figlio, ma di "sbandamento spirituale"?
Ma quel tallone d'Achille siamo anche tutti noi, l'umanità redenta dal Sacrificio di Nostro Signore, che rifiuta ancora oggi la Sua Grazia e rischia di perdersi...
Nonostante questa spada che continua a trafiggere il cuore dolcissimo di Maria, la nostra Madre celeste continua a pregare per noi, ad indicarci la via...che è Gesù...

La Vergine ci dice, allora, che possiamo "sconfiggere" i nostri punti deboli, che siamo chiamati alla santità e per questo dobbiamo lottare contro le particolari debolezze morali che ci allontanerebbero da Dio, se assecondate.





Chiediamo a questa nostra buona Madre che ci aiuti a vincere il triplice sonno che rischia di chiudere il nostro animo alla luce di Dio, e per farlo, invochiamola attraverso una devozione tanto antica quanto bella, che potremo dedicarle nel giorno dell'Immacolata!
Si tratta dello "Stellario di Maria", il cui significato è ben illustrato sul sito Madonna di Fatima!

Buona preghiera e buona festa dell'Immacolata a tutti!

2 commenti:

  1. Grazie Maria di questo bellissimo post. Che la Madonna ci faccia svegliare di questi tre tipi di sonno. Un'abbraccio

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  2. Speriamo che sia proprio il suo regalo, per questo Natale!

    Scusa il ritardo nella mia risposta, mi trovavo fuori sede!
    Spero che tu abbia trascorso una serena festa dell'Immacolata!

    un abbraccio

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