Santa Maria Crocifissa di Rosa,
che ardesti di amore per Gesù penante e per i poveri,
eleggendo la Sua Croce per tuo ambìto retaggio
e tutto donando a beneficio del prossimo,
ottieni anche a noi lo stesso ardore di carità,
affinché, a tuo esempio,
possiamo santificare le nostre sofferenze fisiche e morali
e prestarci con generosa dedizione, in ogni opera di bene,
a gloria di Dio ed a salvezza delle anime,
sempre confortate dalla celeste protezione di Maria Immacolata
tua e nostra dolcissima Madre.
Gloria al Padre....
Dall'epistolario di Santa Maria Crocifissa di Rosa (al secolo Paola -fondatrice delle Ancelle della Carità-):
Brescia, agosto 1839
"Carissimo Papà.
Vi prego e vi supplico a non fare le meraviglie sulla cosa che sono per esporvi.
Ben conosco che questi giorni sono da voi dedicati all'orazione, al raccoglimento, ed al ritiro; ed io non dovrei distrarvi.
Ma non posso a meno di farvi consapevole di una cosa che a me appartiene, ed assai interessante.
Mi si presenta un partito assai vantaggioso per collocarmi.
Voi ben sapete quanto fossi aliena da simile idea; ma la vostra avvedutezza e la lunga esperienza vi avranno fatto conoscere abbastanza l’indole del cuore umano, instabile cioè ed incostante per aderire volentieri oggi a ciò che ieri aborriva.
Per vostra tranquillità però sappiate che non ho fatto alcuna risoluzione senza prima consigliarmi col mio direttore.
Vi prego di nuovo a non fare le meraviglie.
Ciò che poi mi lusinga del vostro facile assenso e che anzi mi assicura della gioia vivissima con cui il cuor vostro farà plauso alla mia determinazione è la circostanza che la persona aspirante è vostra amica da gran tempo e vi ama assai.
Non parliamo per ora dell’età sua, perché quando ne udirete il nome saprete anche questo.
Non vi prendete pena, perché forse il mondo vorrà parlare e ridersi di me; le meraviglie durano al più tre giorni, e la cristiana filosofia insegna a non fare calcolo delle dicerie di un mondo insano, balordo e sempre ingiusto nei suoi giudizi, quanto lo è nelle sue massime.
Ritenete, caro Papà, che molte di quelle giovani che vorranno ridersi di me, nel fondo dell’animo invidieranno la mia sorte, e molto più quando rifletteranno che voi non me lo avete esibito, che io non l’ho cercato, ma che Egli stesso si è messo a cercarmi, mentre io non lo conosceva che di nome.
Ma è tempo ormai che vi esponga il nome del caro oggetto che ebbe la bontà di chiedermi. Egli è Gesù di Nazareth, cui porgo le mie preghiere perché rapisca anche il vostro cuore, e lo collochi in mezzo al suo. Egli è Gesù; presso
il quale desidero assai che mi teniate in decoro, come avete
già fatto e come fareste con un altro genero nell’affidargli la
vostra affezionatissima
Paola"Della Santa che si festeggia quest'oggi si potrebbero dire molte cose, specialmente sul carisma della congregazione dal lei fondata, ma trovo che questa lettera, con la quale comunicò al padre, nobile della società bresciana e molto devoto, la decisione di farsi religiosa, si ponga in linea di continuità con le meditazioni di ieri, sulla necessità di essere testimoni visibili e senza paura del Vangelo.
San Giovanni della Croce ci ha esortato a "confessare Cristo con le opere di fronte agli uomini" senza vergogna e oggi, Santa Maria Crocifissa di Rosa, ci dice, con altre parole, la medesima cosa, aggiungendo che le risate scettiche, ironiche, le dicerie di questo mondo passano!
A volte siamo trattenuti dall'agire conformemente al Vangelo dalla paura della derisione altrui, specialmente di quelli che conosciamo, come colleghi di lavoro, amici, parenti.
A volte siamo trattenuti dall'agire conformemente al Vangelo dalla paura della derisione altrui, specialmente di quelli che conosciamo, come colleghi di lavoro, amici, parenti.
Temiamo di essere etichettati come troppo "ferventi" se agiamo sempre con coerenza cristiana e quindi di dover sopportare le frequenti occhiate di "compatimento o scetticismo" di coloro che frequentiamo di più.
Abbiamo timore di essere considerati poco socievoli, poco "moderni", se dimostriamo con i fatti il nostro essere apostoli di Gesù....
Santa Maria Crocifissa di Rosa, quando ancora viveva in famiglia, non esitò a concretizzare una serie di attività apostoliche a favore di altre giovani meno fortunate di lei, tanto da essere considerata come "troppo religiosa".
Quello che dunque scrisse poi a suo padre, non era il frutto di sole riflessioni ma, al contrario, si presentava come il risultato di una reale esperienza di vita, che l'aveva forgiata maggiormente ad essere "sale della terra" senza lasciarsi vincere dalle incomprensioni umane.
C'è un'altra cosa molto veritiera, nelle parole della religiosa: chi ci deride, ci attacca, ci guarda con "ironico compatimento", spesso e volentieri ha intuito parte della Verità che anima le nostre azioni, ma non vuole ammetterlo e viverlo....così facendo si dimena fra mille cose, tutte mondane, tutte superficiali, senza mai trovare pace...e ci invidia, sapendoci sereni anche nelle tempeste della vita!
Crediamo forse che i lontani da Dio, ai quali "apparentemente" sembra andare tutto bene, siano più felici di noi che, impegnati nella vita di "buoni cristiani e onesti cittadini" (come diceva Don Bosco), affrontiamo prove di varia natura?
Guardiamoci intorno, i cosiddetti "belli e felici", sono in realtà le creature che oggi hanno maggiormente bisogno dell'incontro con Gesù: vivono presi dai passatempi, dalla superficialità, sperperano denaro in cose futili, ma non costruiscono affetti e famiglie durature, non trovano qualcosa che dia un senso "stabile" alla loro esistenza e per questo motivo passano di banalità in banalità, non si donano agli altri....
Crediamo forse che i lontani da Dio, ai quali "apparentemente" sembra andare tutto bene, siano più felici di noi che, impegnati nella vita di "buoni cristiani e onesti cittadini" (come diceva Don Bosco), affrontiamo prove di varia natura?
Guardiamoci intorno, i cosiddetti "belli e felici", sono in realtà le creature che oggi hanno maggiormente bisogno dell'incontro con Gesù: vivono presi dai passatempi, dalla superficialità, sperperano denaro in cose futili, ma non costruiscono affetti e famiglie durature, non trovano qualcosa che dia un senso "stabile" alla loro esistenza e per questo motivo passano di banalità in banalità, non si donano agli altri....
Proviamo, sull'esempio di Santa Maria Crocifissa di Rosa, a portare anche a loro un po' dell'Amore di Dio, affinché, vedano in noi -dal nostro esempio concreto- che è possibile vivere una vita di fede animata dalla carità, da cattolici coerenti, che sanno trovare nella fede che sposa la carità, la serenità interiore, oltre le prove della vita.
"Quello che vi raccomando, o figliole, è una grande carità". (dal testamento spirituale di Santa Maria Crocifissa di Rosa)
Nessun commento:
Posta un commento