(Roma-Chiesa di San Salvatore in Lauro-Presepe 2009)
Due sere fa, mi trovavo in un negozio assieme ad una persona di famiglia, per aiutarla scegliere alcuni piccoli regali natalizi....
Mentre osservavamo angioletti e mini presepi, sentivamo una cliente del negozio, dire alle proprietarie che "nonostante le vetrine addobbate, non si sente l'atmosfera del Natale".
La proprietaria rispondeva: "Si, nonostante noi stiamo vendendo tanto...è proprio vero".
Da premettere che quel riferimento alla vendita non era inteso in termini di "incremento economico", ma indicava il fatto che le persone, al di là di questo "non sentire" facciano ugualmente degli acquisti natalizi... ma questo fattore non "produca" atmosfera....
Quando siamo rimaste sole in negozio, ci siamo un attimo soffermate su quelle considerazioni, e le titolari evidenziavano una delle possibili cause: la nostra abitudinarietà per il Natale, una festa che, a livello sociale-consumistico-materialistico viene sempre più anticipata, finendo così per trovare nei supermarket, già ai primi di ottobre, pandori e panettoni che un tempo non riuscivamo ad addentare prima dell'Immacolata.
Per non parlare poi degli spot pubblicitari, degli inviti agli acquisti, delle vetrine addobbate già con un mese e mezzo di anticipo.
Ricordo in effetti che, quando ero piccolina, difficilmente pubblicità e prodotti natalizi si potevano vedere in giro prima dell'8 dicembre, allora, tanto per semplificare, anche per fare il presepe bisognava aspettare, perché se occorreva acquistare qualcosa, non c'era verso di trovarlo prima di quel periodo.
Già questo era un "fattore" che aumentava l'attesa, rendeva, in un certo senso, quel momento natalizio come fonte di aspettative, anche sul piano materiale che è collegato (innegabilmente) alla festività.
Perché Natale è anche il tempo in cui, concretamente, esprimiamo la nostra gioia per la nascita di Cristo attraverso la realizzazione del presepe, lo scambio di piccoli doni, le luci che ancoriamo al balcone...
Oggi, anche nei bambini stessi, è difficile ricreare questo genere di "aspettativa", intesa come un momento in cui si riesca (anche e proprio per il senso stesso dell'aspettare) a creare l'idea, il sentimento, di un qualcosa di importante che ricordiamo in modo specifico una volta l'anno...per il quale vale la pena di attendere, per il quale c'è un tempo specifico...un evento straordinario, che meriti di essere celebrato con particolare solennità.
E' già difficile sul piano prettamente "materiale" innescare nei piccoli di oggi questi sentimenti, perché se un tempo, per noi bambini, Natale era -tanto per fare un esempio- il periodo unico in cui potevamo ricevere quel giocattolo che tanto avevamo desiderato (chi non si è mai sentito dire: "Se fai il bravo, te lo regalo a Natale"!), oggi, tanti bimbi hanno tutto...e sempre, in ogni periodo dell'anno.
Non vorrei poi dire una stupidaggine, ma, almeno per me, bambina negli anni 80, in cui il massimo dei giocattoli era la "Barbie", il presepe aveva un che di magico perché ricordava, in un certo senso, il meccanismo di fondo della casa delle bambole (che non avevo!), con un paesaggio ricostruito, le casette, i personaggi, le varie attività...ed una grotta in cui, povero, nasceva il Bambinello.
Una povera grotta in cui però si respirava tanto calore...
E poi, c'erano le luci, che nemmeno le case delle bambole avevano!
Insomma, il bambino riusciva a "stupirsi" dinanzi al presepe, perché trasmetteva qualcosa, e, anche concretamente, aveva degli elementi in più, rispetto a quello che all'epoca i bimbi possedevano.
Pensiamo invece, a cosa accada oggi: per i più piccoli ci sono giochi di ogni tipo, videogame, con effetti di luci e di suoni, bambole stra-tecnologiche che si muovono, parlano, piangono...e finanche capi di abbigliamento, come le scarpe, hanno spesso le luci incorporate!
Che senso di stupore possono provare i bambini, davanti ad un presepe che, nella maggior parte dei casi e specialmente per i bimbi che non vengono particolarmente educati alla fede, non rappresenta altro che un "modello sorpassato"?
Non solo, ma aggiungerei anche questo: un tempo, il Natale era anche l'occasione per lavorare a stretto contatto con i genitori, nella realizzazione degli addobbi, presepe in primis.
E questo significava un relazionarsi intrafamiliare, che andava al di là del semplice aiuto materiale (un bambino piccolo, ben poco aiuto può dare!), ma diventava un mezzo efficacissimo per innescare un rapporto "paritario" fra adulto e bambino, per responsabilizzare il bimbo in piccolissime attività, per trascorrere dell'ulteriore tempo insieme...e per parlare delle realtà della nostra fede cattolica.
Il Natale si attendeva con particolare ansia anche per questo motivo: era bello sapere che quello sarebbe stato anche il momento per stare di più insieme, per lavorare a stretto contatto...
Oggi che il tempo è rosicchiato, che ci sono gli alberi facili da fare (basta appenderci le palline!), che si trovano i presepi "prefabbricati", in tante case è scomparso questo momento di sana aggregazione familiare.
Il presepe non è più uno strumento di "riunione" familiare, di gioia nel costruire, innovare, scambiarsi idee.
Però...c'è anche un altro però: se non sentiamo più atmosfera natalizia, è anche per un altro motivo....
Se le nostre società accantonano l'ALTRO per eccellenza, dimenticano la fede, trascurano la vita interiore, automaticamente, finiamo per diventare come una foresta soggetta a disboscamento, privata del polmone naturale.
Respiriamo aria inquinata, in cui manca la cosa principale per la corretta respirazione e per la vita: l'ossigeno!
Riflettiamoci, stiamo uccidendo lo spirito del Natale, perché stiamo uccidendo in noi la fede...e senza fede, il Natale diventa un momento come tanti altri, consumistico quanto vogliamo, scenografico quanto si desidera...ma senza "anima".
Che la Vergine Maria riesca, con il suo materno aiuto, a far rinascere in tutti noi la fede vera, per accogliere in essa, come fosse una culla preziosa, il Bambino che nasce.
Auguri di buon Natale a tutti voi!
Però...c'è anche un altro però: se non sentiamo più atmosfera natalizia, è anche per un altro motivo....
Se le nostre società accantonano l'ALTRO per eccellenza, dimenticano la fede, trascurano la vita interiore, automaticamente, finiamo per diventare come una foresta soggetta a disboscamento, privata del polmone naturale.
Respiriamo aria inquinata, in cui manca la cosa principale per la corretta respirazione e per la vita: l'ossigeno!
Riflettiamoci, stiamo uccidendo lo spirito del Natale, perché stiamo uccidendo in noi la fede...e senza fede, il Natale diventa un momento come tanti altri, consumistico quanto vogliamo, scenografico quanto si desidera...ma senza "anima".
Che la Vergine Maria riesca, con il suo materno aiuto, a far rinascere in tutti noi la fede vera, per accogliere in essa, come fosse una culla preziosa, il Bambino che nasce.
Auguri di buon Natale a tutti voi!
Innanzitutto ti rinnovo gli auguri di Natale anche da questo blog, e aggiungo che quanto dici è sacrosantemente vero!!! Manca lo spirito vero del Natale, che è lo Spirito con la esse maiuscola!!
RispondiEliminaDobbiamo tutti ritrovare il vero senso del Natale, che il consumismo ha relegato ad un girotondo di acquisti, di vacanze, ma pare una giostra dove manca il perno principale per farla girare: Il Signore Gesù fattosi Bambino per noi! Buon Natale a te e a tutti coloro che visitano il tuo blog!