venerdì 11 giugno 2010

MAGGIO GIUGNO LUGLIO....UN VERO “TRIDUO” PER AFFRONTARE L'ESTATE



Il Cuore di Gesù è un mistero inscrutabile. Esso era il ricettacolo dell'Amore increato e creatore: tutto deve tornare a questo Amore. Il Cuore di Gesù conobbe le sofferenze dell'abbandono, della pietà, dell'amore che vuole donare e urta contro la libera volontà dell'uomo e contro il peccato. E' per lui che deve ardere il tuo cuore dal desiderio di salvare le anime: non per te. Non sei tu che salvi, ma lui. Arderai dal desiderio di far conoscere l'Amore in ragione del legame d'amore fra te e il Sacro Cuore”. (René Voillame)

Molte anime vanno all'inferno perché non hanno nessuno che prega e compie sacrifici per loro”
Non scoraggiarti. Io non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio” (La Vergine Maria ai veggenti di Fatima)

Il periodo che precede l'estate è un tempo “forte” di preghiera e di “penitenza”, se sappiamo coglierlo e viverlo in pienezza. 
Ci offre quasi un “triduo” (non di tre giorni, ma di ben tre mesi) in preparazione all'estate, per rafforzare in noi la pietà, il legame con Dio e vivere con spirito pienamente cristiano anche il tempo delle ferie.
Non è da “retrogradi” ricordare anche a noi stessi che, proprio l'estate, può essere tempo di grande e intensa vita spirituale, ma anche di maggiore occasione di “lontananza” da Dio, per il maggior tempo libero che ci offre, per le tante nuove conoscenze che possiamo fare, per i divertimenti (anche leciti!) che possiamo prendere....dedicando magari meno tempo alla preghiera....
Ecco che dunque questo tempo “pre-estivo” e anche il primo mese dell'estate, ci offrono un “rimedio” potente a questi rischi!
Maggio e Giugno si presentano come mesi da vivere in compagnia di Maria e di Gesù.
L'ordine “cronologico” di questi due mesi, ci prepara poi al terzo, quello di Luglio,dedicato al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore.
Sembra una “casualità” molto particolare: percorriamo tre mesi, partendo in compagnia di Maria, cioè di colei che è stata scelta dall'Altissimo per l'Incarnazione del Verbo, per “introdurre” nel mondo terreno, attraverso un concepimento ed un parto verginale, Gesù.
La Vergine ci guida, nel mese mariano, sulla strada che il suo Cuore Immacolato ha tracciato (come mamma “terrena”) anche per il suo stesso Figlio: prendendoci per mano vuole rafforzare il nostro legame con Dio, oppure purificarlo -se vi fossero attaccamenti materiali che ci impediscono di vivere una vita interiore “intensa”-.
Soprattutto, nel far questo, è forte il richiamo alla “preghiera” e alla “penitenza” di cui la Madonna ha sempre parlato nelle grandi apparizioni riconosciute dalla Chiesa.
Potremmo dunque considerare maggio, come il mese della nostra “gestazione” spirituale in Maria, che ciclicamente ripetiamo ogni anno -speriamo con maggiore intensità e consapevolezza di volta in volta-; questa “gestazione” spirituale attraverso una particolare attenzione data al Rosario (preghiera) e ai tradizionali “fioretti” (penitenza), ci offre modo di vivere un tempo intenso, durante il quale la nostra anima si “ripulisce” magari dal grigiore accumulato nei mesi precedenti.
Come rifiorisce la natura, così Maria, ci aiuta a far rifiorire anche la nostra anima!
Questa appare la prima tappa di questo triduo che ci introduce nei mesi estivi: una volta “cresciuti” alla scuola di Maria -che ci rammenta come la nostra “essenza” di cristiani sia non di “santificarci per noi stessi”, ma di “santificarci per santificare gli altri”- giunge il mese del Sacro Cuore di Gesù.
Diceva Papa Giovanni Paolo II: “l'espressione Cuore di Gesù richiama subito alla mente l'umanità di Cristo, il suo amore infinito verso il Padre e il suo amore senza limiti verso l'uomo. Per l'unione del Cuore di Gesù alla persona del Verbo di Dio possiamo dire: in Gesù, Dio ama umanamente, soffre umanamente, gioisce umanamente. E viceversa: in Gesù l'amore umano, la sofferenza umana, la gloria umana acquistano intensità e potenze divine”.
Il mese di giugno ci dona la possibilità di “conoscere” meglio e più da vicino quel Cuore di Cristo che realmente esiste, che palpita così come il nostro,  che consente al sangue di irrorarsi in tutto il corpo. 
Gesù ha un cuore di carne come il nostro, quel cuore che ha sostituito il “cuore di pietra” come profetizzava Ezechiele, nell' Antico Testamento.
Quel Cuore umano, ma anche divino, che ha amato in Dio, come Dio, ma anche come uomo, è il nostro “tesoro”, la nostra eredità.
Amare il Cuore di Gesù significa amarne la persona tutta intera, poiché il cuore è l'organo “simbolo” dei sentimenti, degli affetti, della capacità di amare.
L'importanza del “cuore” la svela Gesù stesso, nel Vangelo, facendoci comprendere che è necessaria una continua vigilanza su questo "muscolo"  inteso come “motore primo” delle azioni dell' essere umano.
 Il cuore è infatti un motore che può infiammare l'uomo di buoni sentimenti e quindi spingerlo alle buone azioni, ma anche un organo che, se non “controllato”, può invece dare libero sfogo alle passioni umane disordinate, ai lati “impulsivi” del carattere, ai tratti della nostra sensibilità che meno si avvicinano a quelle di Nostro Signore.
Gesù afferma : “Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo? Ciò che esce dall'uomo, questo si contamina l'uomo. Da di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo”. (Mc 7, 18-22)
Guardando al Cuore di Gesù, possiamo imparare a conoscere i sentimenti che Lo hanno animato  e che devono diventare anche i nostri, come ci invita a fare San Paolo, dicendoci “abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù”. E come lo stesso Gesù ci dice: “imparate da me, che sono mite e umile di cuore”.
Ecco perché la conoscenza del Cuore di Gesù riveste tanta importanza. 
Ci consente di lavorare sul nostro cuore, prendendo come modello quello di Nostro Signore, aiutati dalla Vergine Maria che più di chiunque altro si è “formata” sullo “stampo” di quel Cuore.
Una volta compreso il modo di amare (anche umano!) di Gesù, potremo passare a meditare sul Suo Preziosissimo Sangue, che rappresenta l'effluvio finale di amore di un Dio fatto Uomo, che ci ha realmente amato “sino alla fine”, “fino alla morte di Croce”.
Amare come il Cuore di Gesù ci insegna, significa renderci, ciascuno di noi nelle diverse condizioni della propria vita, disponibili alla “morte in croce”, al “martirio”.
E non si è martiri semplicemente di sangue, si è martiri anche quando si vive con pieno impegno totale e serio l'esistenza cristiana, che ogni giorno, ogni istante, ci obbliga alla vigilanza sul cuore, sul carattere, alla correzione e ripartenza senza sosta, nel cammino della perfezione.
Se questi nostri “sacrifici” li offriremo non solo per la nostra santificazione, ma anche per quella dei nostri fratelli, specialmente dei più lontani da Dio, anche noi diventeremo capaci di amare come Gesù ci insegna e desidera da noi. E come la stessa Vergine ci chiede di fare, offrendo la nostra preghiera, il nostro sacrificio, per salvare tante anime.

Buona festa del Sacro Cuore a tutti!

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