martedì 17 marzo 2015

NOVENA A SAN GIUSEPPE - ottavo giorno -



Nell' anno del bicentenario della nascita di don Bosco ho deciso di preparare una breve novena a San Giuseppe che dia qualche cenno sulla grande devozione nutrita dal santo torinese per colui che è Sposo di Maria Vergine e Padre Putativo di Gesù.







   

 O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare 
gli inizi della nostra redenzione 
alla custodia premurosa di san Giuseppe, 
per sua intercessione
 concedi alla tua Chiesa 
di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza.
AMEN 
Il grande quadro di San Giuseppe presso la Basilica del Sacro Cuore a Roma.
L'opera è di G. Rollini, che nella Chiesa romana si occupò anche di realizzare la tela di Maria Ausiliatrice, posta di fronte a questa Sacra Famiglia 


Le Memorie Biografiche, nel volume 12, riportano il racconto di una delle feste in onore di San Giuseppe, con la descrizione di una delle tante "accademie" che erano frequenti nell'oratorio, e che altro non erano se non festeggiamenti con musiche, poesie (uno spettacolino, insomma), organizzata dalla Compagnia degli artigiani.
Una delle frasi pronunciate da uno degli "attori" ci fa comprendere lo stile della devozione al santo inculcata da don Bosco:
"Gesù obbediva! Quanto più prontamente di noi, a San Giuseppe"!
Ad un orecchio poco allenato potrebbe sembrare una frase troppo forte: dovremmo obbedire a san Giuseppe?
Ma se ritorniamo all'etimologia della parola, che indica "ob-audire", "prestare ascolto a", il senso di questa affermazione si rende più chiaro.
L'ite ad Joseph tanto caramente raccomandato da don Bosco non è solo un andare da lui per affidargli delle intricate matasse da sbrogliare, siano esse materiali o spirituali.
E' invece ed anche un porgere l'orecchio per ascoltare quanto egli ci dice.
I santi non sono maghi che risolvono attraverso qualche gioco di prestigio nostri difficili problemi.
I santi intervegono - Dio permettendo - anche per offrirci soluzioni inattese ed immediate a questioni di maggiore o minore gravità, ma il più delle volte ci "illuminano" interiormente su come comportarci, su cosa dire o non dire; insomma, ci dirigono, più che prenderci in braccio.
In casi straordinari possono far tutto loro, tirandoci improvvisamente fuori dalle brutte acque in cui navighiamo; in quelli più ordinari, invece, il Signore dispone che siano per noi dei compagni di viaggio, che ci aiutino rendendo la nostra mente e la nostra anima più capace di trovare personalmente la soluzione ai problemi, di capire quale sia la volontà di Dio in determinate circostanze, o di accettare pazientemente quanto Egli dispone per noi.
In questo senso Gesù come "figlio di Giuseppe" ci insegna la vera "devozione".
Lasciarsi guidare da colui che fu scelto come per Lui come padre sapiente, umile, casto...santo!
Che dono potremmo fare al Santo Patriarca, a pochi giorni dalla sua festa, se non quello di dirgli: San Giuseppe, Padre e Custode di Gesù, Sposo di Maria Santissima, da quest'oggi in poi voglio obbedirti, cioè prestare ascolto a tutto quello che vorrai suggerirmi per guidarmi sulla via che conduce a Dio, nostra vera felicità per sempre! 

Nessun commento:

Posta un commento