giovedì 12 marzo 2015

NOVENA A SAN GIUSEPPE con don Bosco - terzo giorno -






Nell' anno del bicentenario della nascita di don Bosco ho deciso di preparare una breve novena a San Giuseppe che dia qualche cenno sulla grande devozione nutrita dal santo torinese per colui che è Sposo di Maria Vergine e Padre Putativo di Gesù.


San Giuseppe Patrono della Chiesa Universale, Roma, Basilica del Sacro Cuore




O Dio onnipotente, 
che hai voluto affidare 
gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, 
per sua intercessione
 concedi alla tua Chiesa 
di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza.
AMEN


















"La festa più solenne in questo periodo dell'anno scolastico era quella di san Giuseppe. 
La precedeva un mese dedicato al padre putativo di Gesù, la qual pratica da quattro anni nell'Oratorio si faceva con molta divozione. 
La pia usanza non era diffusa allora; Don Bosco la introdusse specialmente per gli artigiani che a poco a poco vi sì affezionarono. 
Vi partecipavano però anche gli studenti. 
Ogni mattina il numero delle Comunioni andava aumentando; alla sera, prima della benedizione, invece dell'Ave Maris Stella si cantava il Te Joseph celebrent; le solite letture pubbliche in chiesa riguardavano San Giuseppe. Moltissimi studenti durante la ricreazione della merenda visitavano l'altare del Santo; gli artigiani facevano questa visita dopo cena. Nessuno ve li obbligava; pure ben pochi se ne dispensavano".
(Memorie Biografiche di don Bosco)

Dedicare un mese intero, o almeno nove giorni, a meditare sulla figura di un santo, sulle sue virtù, sui suoi esempi di vita, favorisce la creazione di un clima "festoso" attorno alla festa che ci si accinge a celebrare.
Di più: riunirsi in famiglia (o tra amici, vicini di casa, come si faceva nei quartieri di paese!) per pregare e riflettere assieme, è cosa ancora più bella. Da' un maggiore senso di quell'essere "Chiesa", cioè comunità, in cui il santo non è una persona lontana da noi, o vicina solo al singolo, bensì vicina a tutti e a ciascuno, nello stesso tempo.
Ricordare in modo speciale un santo, preparando anche un semplice addobbo in casa, è un modo "povero", ma efficace, per "vitalizzare" la festa. 
Sono tutti gesti concreti che ci fanno sperimentare una certa gioia interiore: sentiamo, poco per volta, che quel santo che stiamo ricordando è una persona che ha vissuto come noi, su questa terra, tra difficoltà, gioie, aspettative.
Nello stesso tempo, lo immaginiamo come qualcuno che ha finalmente raggiunto la serenità eterna, la felicità senza fine: è dunque una persona che vive ormai nella sua dimensione piena e che può ascoltarci, comprenderci e aiutarci.
Perché non dedicare queste attenzioni anche a San Giuseppe, proprio come don Bosco inculcava ai suoi ragazzi?
Se anche fossimo poco entusiasti all'inizio...il fervore crescerà cammin facendo, come capitava ai tempi del primo oratorio salesiano.
Soprattutto, non dimentichiamo che il dono più bello da offrire al Padre putativo di Gesù sarà la Santa Comunione! 

1 commento:

  1. Nella mia piccola casa S. Giuseppe si trova accanto alla porta d'ingresso: è il custode della casa e delle persone che vi abitano. S. Giuseppe è anche il nostro padre putativo, è il nostro tutore paterno, è il custode della nostra vita, è il Santo- Angelo custode nostro. Ti voglio bene e vorrei tanto che anche i giovani imparassero a conoscerti di più, a volerti bene proprio come un vero papà, certi che avrai sempre sani e saggi consigli da dare.

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