"Nessuno ha
sperimentato, al pari della Madre del Crocifisso, il mistero della croce,
lo
sconvolgente incontro della trascendente giustizia divina con l'amore:
quel
«bacio» dato dalla misericordia alla giustizia.
Nessuno al pari di lei, Maria,
ha accolto col cuore quel mistero: quella dimensione veramente divina della
redenzione che ebbe attuazione sul Calvario mediante la morte del Figlio,
insieme al sacrificio del suo cuore di madre, insieme al suo definitivo «fiat».
Madre del Crocifisso e del Risorto che, avendo sperimentato la misericordia in modo eccezionale, «merita» in egual
modo tale misericordia lungo l'intera sua vita terrena e, particolarmente, ai
piedi della croce del Figlio"
(Giovanni Paolo II, Dives in Misericordia, n.9)
Vergine Addolorata - Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, Roma |
La "redenzione in anticipo" di Maria non viene dal "nulla": è il frutto della Passione del Figlio, i cui meriti le vengono applicati prima che essa abbia luogo storicamente.
E' un mistero grande, quello di una Croce che il Cristo affronta anche per Sua Madre, per preservarla dal peccato originale, e poi da qualunque altro peccato, conferendole una santità, una grazia attuale così "elevata" da far sì che il suo libero arbitrio non potesse tendere ad altro che al compimento della Volontà Divina.
Se una madre terrena si trovasse dinnanzi ad un figlio che soffre, che soffre per lei, per acquistarle un qualche vantaggio...non si struggerebbe dal dolore anche per questo motivo? Non soffrirebbe sia per il dolore del figlio, che per la pena di sapere che quel dolore lo patisce anche per lei?
Applichiamo questa considerazione a Maria, che per prima, anzitempo, ha beneficiato dei meriti infiniti della Passione di Gesù: il suo dolore di Madre sarà stato immenso.
Gesù soffriva sotto i suoi occhi, soffriva per il peccato degli uomini e soffriva per lei, per applicarle quei meriti che l'avevano resa "la tutta pura".
C'è un però un paradosso nella vera sofferenza tra persone che si amano infinitamente: il dolore unisce.
Si potrebbe dire che questa unione intensa è il frutto stesso dell'amore, in cui si annidano tanti sentimenti, come la riconoscenza per quanto l'uno fa per l'altra.
Maria soffre, ma si lega ancora di più (l'amore è infinito!) al Figlio, perché, come Giovanni Paolo II ha scritto nella Dives in Misericordia, ella "conosce il prezzo" della misericordia divina; Gesù soffre, ma Si sente ancora più unito alla Madre perché vede in lei la discepola perfetta, che con dedizione totale e riconoscenza piena, L'ha seguito dall'inizio alla fine.
Sebbene appaia un assurdo, è proprio ai piedi del Calvario che l'amore di Maria per suo Figlio raggiunge un vertice impensabile all'occhio umano, e così quello del Figlio per Sua Madre.
Ci affidiamo a Maria perché ci renda capaci di sentirci vicini e avvicinati da Dio anche e soprattutto nei momenti di dolore.
Chiediamole di aiutarci a comprendere il prezzo della Divina Misericordia e a ripagarlo con l'unica moneta che Dio stesso desidera, anzi, "mendica"da noi: l'amore.
Vergine Santissima, Madre di misericordia, a Te si leva il nostro sguardo, per te palpita il nostro cuore.
Insegnaci ad amare il tuo Figlio Gesù e a parlare di Lui con la vita,
a mostrare nei fatti il suo amore che salva e perdona.
A Te, Madre di misericordia, Signora del popolo nostro, tutto e
tutti affidiamo.
Rendici degni del nome cristiano, non si spenga per
nostra debolezza l’annuncio del Vangelo che salva.
Da Te vogliamo imparare l’attento silenzio del cuore, per accogliere nella preghiera la ricchezza della divina Parola.
Rendi sicuro il cammino, capace di amare la vita.
Tu, vanto del popolo nostro, cammina con noi e, dopo questo esilio terreno, mostraci il tuo Figlio Gesù, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria!
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