mercoledì 6 dicembre 2017

Triduo a Maria Immacolata /2

IMMACOLATI CON DIO
Triduo a Maria Immacolata



Preghiera alla Vergine Immacolata 

 Vergine Immacolata, scelta fra tutte le donne per donare al mondo 
il Salvatore, serva fedele del mistero della redenzione, fa' che sappiamo rispondere alla chiamata di Gesù e seguirlo sul cammino dell vita che conduce al Padre. Vergine tutta santa, strappaci dal peccato e trasforma i nostri cuori. Regina degli apostoli, rendici apostoli, fa' che nelle tue sante mani 
noi possiamo divenire strumenti docili e attenti per la purificazione 
e santificazione del nostro mondo peccatore. Condividi con noi 
la preoccupazione che grava sul tuo cuore di Madre, 
e la tua viva speranza che nessun uomo vada perduto. 
Possa, o Madre di Dio, tenerezza dello Spirito Santo la creazione intera celebrare con te la lode della misericordia e dell'amore infinito. 
 Amen




Maria è la donna senza macchia anche perché non ha avuto paura di essere trasparente con Dio, di mostrarsi a Lui così com'è, senza filtri.
Quando Gabriele le porta l'annuncio della maternità divina per cui Dio l'ha scelta, l'angelo si ritrova davanti una giovane donna totalmente sincera, nella sua intersezione di razionalità e spiritualità.
«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» (Lc 1,34), chiede Maria. È una domanda che mostra la sincerità di questa ragazza, pur davanti a un progetto più grande di lei. Maria non è incredula, ma vuole spiegazioni, e parla con una schiettezza che disarma, in un a tu per Tu che ha l'aspetto di un dialogo normale, sereno, in cui l'essere umano si presenta a Dio rimanendo pienamente se stesso, nella complementarità di cuore e cervello. 
A volte l'uomo manca di questo coraggio nei confronti del divino: non riesce a essere immacolato, a mostrarsi realmente nella propria essenza. L'uomo è più spesso come Adamo ed Eva dopo il peccato originale: si nasconde per paura, e quand'anche è costretto a comparire dinanzi a Dio, finge nonostante l'evidenza, o riversa la colpa dei propri comportamenti sugli altri. 
La semplicità di Maria, invece, è affascinante e disarmante proprio perché non sacrifica – nel credere e nell'amare – né la propria umanità né la divinità di Dio.
E così dovrebbe imparare a fare anche il credente, che – nella propria condizione di essere infinitamente meno perfetto dell'Immacolata – non può agire se non portando a Dio pure le proprie debolezze e fragilità. Porsi in dialogo con l'Alto non è fingersi già santi e neppure giustificarsi con mille cavilli linguistici e psicologici. 
Dialogare con l'Alto, pregare, sintonizzarsi con Dio è innanzitutto accogliere una verità fondamentale: Dio conosce il cuore di ciascuno, vede laddove occhi umani non possono scandagliare: niente può rimanere nascosto veramente dinanzi a Lui.
E, in secondo luogo, in Cristo, Dio conosce bene la realtà umana (eccezion fatta per il peccato!), sa com'è fatto l'essere da Lui creato e per questo è anche, oltre che giusto, misericordioso. 
A conti fatti, allora, è meglio presentarsi a Dio nella propria interezza, con pregi e difetti, con atti virtuosi e con i propri peccati, e consegnare tutto nelle sue mani nella preghiera, nel sacramento della Penitenza, invocando lo Spirito Santo perché guidi l'uomo lungo il cammino che conduce dove non ci sarà più macchia, ma solo perfezione, solamente santità. 

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