domenica 31 agosto 2014

TRIDUO A SANTA TERESA MARGHERITA REDI DEL S.CUORE - Terzo giorno :amare oltre l'amore sensibile


O Santa Teresa Margherita Redi,    
che sentisti forte nella tua vita
la presenza di Dio-Amore 
nascondendoti con Cristo in Dio, 
tanto da esserne consumata in breve tempo,
ottienici di poter anche noi vivere 
e far nostro questo amore di Dio 
soprattutto nelle pene e sofferenze della vita.

AMEN


Santa Teresa Margherita Redi in una stampa
della foresteria del monastero
delle Carmelitane scalze di Parma

TRIDUO A SANTA TERESA MARGHERITA REDI DEL S.CUORE DI GESU', OCD
"Amare oltre l'amore sensibile"
(trovate qui e qui altre notizie sulla santa)


La carità, l'umiltà e l'obbedienza della Santa carmelitana furono vissute come virtù in crescendo; il servizio alle consorelle fu instancabile e giunse fino all'eroismo: Teresa Margherita cominciò a prendersi cura di una monaca purtroppo con gravi problemi mentali, che era stata fino a prima ineccepibile ed ammirabile nella pratica della vita religiosa.
Questa consorella, abituata ad un trattamento più accondiscendente attuato da un'altra monaca, mal tollerò il rispetto degli ordini medici messo in pratica da Teresa Margherita.
Ciò le fu causa di non poche umiliazioni, come finanche il lancio di piatti...
La santa visse nel più completo oblio di sé stessa anche questi episodi: mai un lamento con la Madre Priora, mai una mancanza di dolcezza con l'ammalata, mai uno sfogo con le consorelle.
Tale disposizione d'animo - tradotta in vera virtù anche esteriore - non fu da tutte compresa...ci fu chi ebbe a dire che alla santa veniva spontaneo, naturale occuparsi delle altre e che dunque nulla ci fosse di costoso alla sua natura, in questo.
Tale fu però la pena, in un giorno di maltrattamenti subiti dalla povera ammalata, che alla santa carmelitana sfuggì un "non ne posso più", frase di cui si pentì poi fortemente.
Eppure, per noi, questa è testimonianza del grande sforzo da lei compiuto per vincere le naturali repulsioni, la paura, e i moti di ribellione alle ingiuste  - ed in ogni caso involontarie - mancanze nei suoi riguardi operate dall'ammalata.
In tutto questo già arduo cammino si inserì anche una prova ben più dolorosa: la notte della fede.
Incendiata dall'amore di Dio e verso gli altri, Teresa Margherita si sentì gettata nella più profonda aridità: le sembrava di non amare affatto il Signore.

Lei, che si era offerta vittima al Cuore di Gesù, lei che infaticabilmente dimostrava coi fatti la sua donazione totale a Colui che l'aveva chiamata, era convinta di meritare solo l'inferno.
Fu una prova penosissima, che non fece trasparire all'esterno, e della quale il padre spirituale diede poi testimonianza.
Fu questo lo stato in cui visse fino alla morte, in verità molto prossima, e che in un certo senso avvenne per "consumazione d'amore".
Si potrebbe dire che Teresa Margherita amò oltre l'amore: amò oltre quel sentire sensibilmente l'affetto che lega a Dio e che Dio prova infinitamente per la Sua creatura.
Materialmente, scientificamente, la santa fu colpita da un male improvviso e fulminante, ma - a parere concorde del direttore spirituale e del confessore ordinario del monastero - a consumarla fu l'amore e se non fosse volata al Cielo per male naturale, l'amore stesso l'avrebbe consumata in breve tempo.
Straordinario l'episodio che cominciò a portare in luce la straordinaria ricchezza della storia di quest'anima.
Consumata (almeno sul piano delle cause naturale) nel giro di pochissimi giorni la strappa alla sua comunità, il suo corpo senza vita - sformatosi post-mortem anche all'esterno - riprende improvvisamente biancore e bellezza quando si era giunti al momento di tumularlo (ed anche in fretta, viste le condizioni).
Furono chiamati medici e autorità religiose.
Tutti concordarono nel dichiarare che si trattava di cosa prodigiosa, umanamente inspiegabile.
Reliquie della santa furono veicoli di miracoli...e la fama di santità si propagò.

L'esempio che ci offre questa santa è quello che risponde al Vangelo di oggi: se uno guadagnasse il mondo intero...ma perdesse la propria vita, a cosa gli gioverebbe?
Se invece si perde la vita...nella donazione totale di sé, allora si guadagna tutto!
Teresa Margherita, sull'esempio di Gesù, accettò di "perdere la propria vita": di donarsi a Lui, di donarsi nel servizio alle consorelle, di vivere nascosta in Dio solo, e di rinunciare agli affetti umani e finanche al gusto di sentire Dio sensibilmente.
La sua vita è stata però feconda per questo motivo e ancora oggi attira altre anime ad approfondirne la realtà spirituale, l'esempio, le virtù.

Santa Domenica a tutti!

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