giovedì 7 agosto 2014

NOVENA A MARIA ASSUNTA - Secondo giorno: trasfigurare la realtà per incontrare Cristo


Prosegue la novena a Maria Assunta e - come anticipato nella riflessione di ieri - il tema di quest'anno sarà "La trasfigurazione silenziosa di Maria in terra che culmina nella sua assunzione".
Gli spunti per le meditazioni quotidiani saranno tratti per lo più dalla Liturgia, in base a ciò che le Letture  o le memorie liturgiche ci offriranno giorno per giorno.

Assicuro in modo speciale, in questi giorni "mariani" una preghiera per tutti gli amici del blog, ai quali chiedo di contraccambiare il ricordo orante, magari anche solo con un'Ave Maria.


NOVENA A MARIA ASSUNTA
SECONDO GIORNO - Trasfigurare la realtà per incontrare Cristo
 


(Murillo, Assunta)

O Dio onnipotente ed eterno, 
che hai innalzato alla gloria del cielo
 in corpo e anima l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio, 
fa' che viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni, 
per condividere la sua stessa gloria. 
 
AMEN
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il Vangelo di oggi (Mt 16, 13-23) ci propone la scena di un dialogo particolare tra Gesù e Pietro, in cui appare la "contraddittorietà" dell'essere umano nel porsi alla sequela.
Inizialmente l'apostolo riconosce Gesù come il Figlio di Dio, seguendo l'ipirazione dello Spirito che parla al suo cuore e che gli rivela il piano del Padre; successivamente rinnega però l'annuncio prospettato dal Maestro, quella della morte in Croce del Messia, previsione tuttavia "mitigata" dalla risurrezione che sarebbe avvenuta il terzo giorno.
In questo atteggiamento di Pietro ci possiamo ritrovare un po' tutti: finché il Signore ci dona le Sue consolazioni spirituali e finquando la vita quotidiana si svolge senza troppi scossoni ci è facile gettarci tra le Sue braccia, riconoscerLo come Dio giusto e buono, bello e santo.
Quando invece si avvicinano le croci, le difficoltà, le delusioni, gli apparenti rovesci materiali o interiori, ecco che diventa difficile "accettare" l'idea di un Dio che ci faccia passare attraverso il crogiolo della prova, dell'apparente ingiustizia umana, delle umiliazioni, della malattia e della morte.
In un certo senso qui si rivela la natura dell'uomo incline alla felicità, che ripugna il dolore, ma si evidenzia anche il lato negativo della superbia nel non accettare il piano di Dio e l'impazienza, nel volere "tutto e subito".
Vi è poi la sfiducia: se si credesse realmente, totalmente e profondamente che Dio assicura la "risurrezione", anche se lontana ancora nel tempo, la paura del dolore non dovrebbe avere il sopravvento.
 
 
Maria, in questo senso, appare invece capace di rispondere giorno per giorno alla sua professione di fede: riconosce in Gesù il Figlio di Dio e Lo considera come tale anche nelle situazioni di "contrasto" con la ricchezza totale che è per Lui l'essere Dio Figlio.
Potrebbe Dio nascere in una stalla?
Potrebbe l'Onnipotente dover fuggire da un "semplice" re della terra che vuole ucciderLo?
Potrebbe esserGli annunciata una morte infame?
Potrebbe - Colui che è Somma Sapienza - esser considerato come pazzo dai Suoi parenti e da quelli che dicono di adorare Suo Padre?
Potrebbe - Dio che è Vita e Autore della Vita - morire in croce come il peggiore dei malfattori?
 
Maria crede che Gesù è Dio anche in tutte queste ed in molte altre circostanze umanamente e razionalmente paradossali.
Lei è capace di "trasfigurare" la realtà terrena delle cose, vedendo oltre la figura della sua apparenza materiale e fidandosi della Parola di Dio.
Maria sa cogliere i significati, la portata degli eventi nella loro dimensione spirituale; quando ancora non vi riesce totalmente, si affida al volere del Padre, alla Sapienza del Suo progetto e serba tutto nel suo cuore, per meditarlo e comprenderlo a tempo opportuno.
 
Solo se sapremo vivere come lei, andando oltre le apparenze delle situazioni e rimanendo ancorati saldamente alla Parola, in Cielo potremo godere della visione di Dio "faccia a faccia" (cfr 1 Cor 13,12) dopo averLo contemplato in terra nonostante i paradossi delle nostre storie personali e delle grandi vicende del mondo.

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