lunedì 26 agosto 2013

IPOCRISIA: STATO PATOLOGICO DI "CARENZA DI..." - Riflessioni sul Vangelo di oggi


Il vangelo di oggi (Mt 23,13-22) mi ha colpita soprattutto per una parola: "ipocriti".
Riflettevo sul senso di questo  termine, che nell'intero paragrafo da cui è tratto il brano della Liturgia odierna compare sei volte (sei...su sette maledizioni!), pensando a quei vocaboli in cui -normalmente- si fa uso del suffisso -ipo: "ipoteso, ipotiroideo,ipoglicemico" etc etc...

In tutti questi termini, ipo indica una "carenza", qualcosa che il nostro organismo produce in meno rispetto al quantitativo normale che abbisognerebbe per vivere bene, per essere in condizione di salute fisiologica. 
La situazione dell' -ipo è quella di un uomo  afflitto da una patologia, con insufficiente produzione di un qualcosa, o insufficiente attività svolta da un organo specifico, se non completa assenza di un certo organo.

L'ipocrita, mi sono detta allora -portando le mie considierazioni sul piano della vita spirituale- è una persona che versa in una condizione di "patologia da carenza": manca di qualcosa che pure dovrebbe essere in grado di produrre o manca dell'organo addetto a tale produzione; l'ipocrita è qualcuno che non gode di buona salute e Gesù stesso, nel Vangelo, ci dice quale sia la "mancanza" che affligge l'ammalato di ipocrisia e con quale "alternativa" cerchi di colmare la propria carenza.



"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini" : l'ipocrita chiude la porta, anzi all'ipocrita manca la Porta, che è Gesù stesso (Gv 10,7)! 
Non riconoscendo Gesù come Dio, si nega la possibilità di salvezza e insegna dottrine false! In un certo senso, l'ipocrita è ammalato di iperlesionismo. ("così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci" (Mt 23,13) 

"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi" (Mt 23,15) : l'ipocrita manca del "fine", all'ipocrita non interessa la "maggior gloria di Dio e la salvezza dell'uomo", si potrebbe dire che è accecato dall' ansia dei numeri. 
Il maggior profitto, per l'ammalato di ipocrisia, è "fare numero", avere più proseliti delle altre religioni, per far vedere -a Gesù per primo- di essere più bravo di Lu!
L'ipocrita è un iperprotagonista cronico.

"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà"  (Mt 23,23) : l'ipocrita è incapace di tracciare una scala di valori, comprendendo le cose più importanti da assolvere insieme a quelle meno rilevanti. 
Così facendo, manca della cosa principale: l'amore del prossimo e sovrabbonda di iperegoismo!

"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza"(Mt 23,25): l'ipocrita manca di...pulizia spirituale, è come quella persona che pur abbigliato con vesti finissime, non ha mai fatto un bagno in vita sua! 
E' afflitto da "iperesteriorità"...ma non ha amore per l'interiorità! 
E' un essere ipersuperficiale!

Il concetto ritorna, in forma diversa, ai versetti 27 e 28:  
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 
Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità", ma assume qui una valenza spirituale ancora più forte: l'ipocrita crede di scoppiare di vita, mentre è un iperdefunto!


"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. 32Ebbene, colmate la misura dei vostri padri  (Mt 23, 29-32): l'ipocrita è afflitto dalla sindrome dell'iperbugiardo, vuole giustificarsi a tutti costi in nome di una presunta verità, ma Gesù sentenzia chiaramente che all'ipocrita è sempre mancata la Verità!

Infine, un piccolo aiuto ci viene anche dall'etimologia, che così traccia l'origine del termine "Iprocrita":

Immagine tratta dal sito www.etimo.it



Viene da dire: l'ipocrita è una persona che è al di sotto delle spiegazioni, che è carente di spiegazioni coerenti,di spiegazioni "vere"!
Cerca di giustificare il proprio modo di agire, di ragionare, di vivere, ma messo alle strette di fronte alla Verità crolla il castello di false teorie che ha archittetato.
Tante volte, nel Vangelo, assistiamo al mutismo di scribi e farisei, che non riescono ad obiettar nulla perché una falsa teoria (la loro!) non si può reggere su sé stessa, qualunque risposta si provi a dare!
E' il caso del loro silenzio alla domanda di Gesù sul "battesimo di Giovanni" (Mc 11,27-33) -cui fa da sfondo l'architrave di ragionamenti simil-logici-, o dei mutismi voluti e inquietanti davanti a tanti malati guariti in giorno di sabato, allorché il Maestro chiedeva: "E' lecito, o no"? (Lc 6,9)

Eppure, scribi e farisei, in teoria avrebbero gli "organi", gli strumenti per produrre ciò che loro manca: hanno la dottrina, hanno la Legge... ma non sanno usarla perché hanno tolto dal loro stesso essere l'organo più importante: IL CUORE.

Anche a noi, oggi, Gesù chiede: siamo uomini di CUORE? sappiamo unire ragione e fede, sappiamo riconoscere la Verità prima che con la ragione, con l'amore, per poi coniugare entrambe le cose? 
Viviamo una religione di soli precetti esteriori, o di vera conversione interiore?

A ciascuno di noi, la risposta, in un a tu per Tu con Lui, il Cuore di tutti i cuori. 

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