lunedì 14 novembre 2011

LA DISTRAZIONE CI DISTOGLIE DALLE GRANDEZZE DI DIO.....E CI SEPARA GLI UNI DAGLI ALTRI


Roma-Basilica del Sacro Cuore di fronte alla stazione Termini


La Basilica del Sacro Cuore, per chi la conosce, si potrebbe definire come un edificio di culto di dimensioni  medie, ben visibile quando si esce dalla stazione Termini su via Marsala ed il cui campanile (situato nel punto più alto di Roma) è ben identificabile anche dalle vie parallele....
Insomma, per dirla brevemente, non è una Chiesa che possa passare inosservata...

Eppure c'è una scenetta molto "comica" che dimostrerebbe tutto il contrario...
Scena da taxi, per farla breve.

Il passeggero entra nell'auto e chiede di essere condotto in Via Marsala, accanto alla Basilica.
Il Tassista un po' in...imbarazzo....sentenzia:

"Via Marsala la conosco....la stazione Termini...ma la Chiesa no....
le suore....."

Essendo la Basilica ben visibile.... se si arriva al posteggio taxi di Via Marsala, o si è ciechi per non "percepire" l'edificio sacro, o si è proprio dei grandi "distratti"!
Fra l'altro, la Basilica è parrocchia dei salesiani...non solo distratto, ma pure disinformato...che le Basiliche le gestiscano le suore mi è cosa nuova!

Fatto sta che l'episodio mi ha fatto pensare a quante volte, presi dal caos della nostra quotidianità, dimentichiamo di usare gli occhi, o meglio, li usiamo, ma non alla maniera giusta.
Non osserviamo realmente le cose, pure quando ci balzano davanti in maniera imponente!

La liturgia di qualche giorno fa ci proponeva la prima lettura tratta dal libro della Sapienza, in cui si parla di come l'uomo possa riconoscere la presenza di Dio anche attraverso le opere della Creazione, che rimandano l'essere umano ad una intelligenza più grande e bella di quella semplicemente umana.

Un sacerdote, nell'omelia, ha sottolineato un punto molto importante:
"A volte l'uomo rimane incantato davanti ad un'opera d'arte, all'intelligenza dell'uomo, ma non si incanta poi davanti all'intelligenza di Dio".
Frase molto forte, perché proprio il brano della Sapienza ci rammenta che non sono "scusabili" coloro che si inchinano davanti alla magnificenza dell'arte o della natura, senza riuscire a raggiungere la fonte di quella bellezza.

Nell'ascoltare il commento alla Parola, io ripensavo mentalmente alla scena del taxi...: quello che diceva il sacerdote è sacrosanto, ma purtroppo si può addirittura superare quella fase e non incantarsi nemmeno davanti all'opera dell'uomo!
Si può letteralmente "distruggere" in noi la capacità di "attenzione" al bello, anche semplicemente la curiosità di vedere, capire, cogliere quello che ci offre il paesaggio, l'architettura, il tragitto che compiamo per andare a lavoro.....
In una parola sola, come diceva il sacerdote....siamo "distratti"....

L'etimologia della parola distrarre richiama l'atto del "separare, tirare qua e là, disgiungere".
Non riuscire a vedere la bellezza, non cogliere poi di quel bello la relazione con il Creatore, è indice della nostra SEPARAZIONE DA DIO.
Ci tiriamo dal lato opposto a quello del Creatore e spesse volte anche da quello delle creature.
Ci ISOLIAMO e non riusciamo che a percepire le nostre sole "produzioni" di pensieri, parole, opere....tutto il resto rifiutiamo a priori di coglierlo e ci bendiamo gli occhi.
Ci chiudiamo allo stupore di fronte alla natura, davanti a quello per un'opera d'arte altrui, conta solo quello che ci riguarda personalmente....

Separarsi da Dio Creatore e dall'uomo capace di creatività che rimanda a Dio è poi anche indice di separazione fra occhi, cuore e mente.
L'occhio dovrebbe aprirci il cuore.... stimolarci alla sensibilità verso il bello, renderci capaci di emozione davanti alle meraviglie del creato, dell'abilità umana, dell'arte....infine, il cuore dovrebbe aprire anche la mente ad una "fede ragionata": quello che vedo e che mi riscalda il cuore dovrebbe rimandarmi ad una Intelligenza Suprema, al Dio Onnipotente creatore del cielo e della terra, come professiamo nel Credo.

Come si coordinano vicendevolmente occhio, cuore e ragione, quando l'uomo smette di essere "distratto", separato...e prova a fare lo sforzo per ricongiungere tutti gli elementi come in un puzzle!
Come diventiamo "unione" fra noi stessi e Dio e fra noi fratelli e sorelle, quando cerchiamo di uscire dal nostro isolamento interno e di proiettarci anche sull'esterno, per coglierne le sfumature di bellezza e collocarle in una prospettiva più "ampia"!

Pensiamo a Maria Santissima: ha saputo accogliere in sé il Bello Assoluto, che si è fatto piccolissimo attraversando le "comuni" fasi di ogni creatura che nasce.
Gesù si è reso in lei embrione, feto, bambino piccolo.....
Maria l'ha accolto riconoscendone la bellezza e facendone elemento di unione fra lei e Dio, fra lei e lo Spirito Santo, fra lei e tutte le creature...
Che la Vergine ci aiuti ad apprendere l'arte di "unire", anziché disgiungere, che ci insegni la capacità di "attenzione" anziché quella di ....distrazione...

Buona settimana a tutti!

2 commenti:

  1. Un inno contro la distrazione!! Bellissima la frase: "A volte l'uomo rimane incantato davanti ad un'opera d'arte, all'intelligenza dell'uomo, ma non si incanta poi davanti all'intelligenza di Dio". Fa riflettere! Infatti, se l'uomo ha la capacità di fare meraviglie a livello artistico, e non solo, quanto più grandi sono le meraviglie del Signore!! Grazie cara e buona settimana anche a te!!!

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  2. Sono contenta che la riflessione del sacerdote celebrante ti sia piaciuta.
    E' un modo per far arrivare "lontano" anche gli spunti che riceviamo in posti diversi, ma che possono essere condivisi con gli altri per meditarci poi su a livello personale.

    Un abbraccio!

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