O Dio
onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo
in corpo e
anima l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio,
fa' che
viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni,
per
condividere la sua stessa gloria.
AMEN
(Murillo, Assunta) |
La memoria liturgica di quest'oggi, che ci fa ricordare Santa Chiara d'Assisi ci aiuta a calarci nel sesto giorno della novena a Maria Assunta, meditando in lei la capacità di trasfigurare la povertà terrena per arrivare alla ricchezza del Cielo.
L'atteggiamento di Maria nei confronti della povertà ci spinge ad imitare Cristo povero, ciascuno secondo il proprio stato di vita, distaccando il cuore dall'attaccamento alle cose materiali.
Ci esorta San Paolo: "conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà". (2 Cor 8,9)
Santa Chiara scriveva:
"O beata povertà, che procura ricchezze eterne a chi l'ama e l'abbraccia!
O santa povertà: a quanti la possiedono e la desiderano è promesso da Dio il regno dei cieli ed è senza dubbio concessa gloria eterna e vita beata!
O pia povertà, che il Signore Gesù Cristo, nel cui potere erano e sono il cielo e la terra, il quale disse e tutto fu creato, si degnò di abbracciare a preferenza di ogni altra cosa!" (Prima lettera a Sant'Agnese di Boemia)
O santa povertà: a quanti la possiedono e la desiderano è promesso da Dio il regno dei cieli ed è senza dubbio concessa gloria eterna e vita beata!
O pia povertà, che il Signore Gesù Cristo, nel cui potere erano e sono il cielo e la terra, il quale disse e tutto fu creato, si degnò di abbracciare a preferenza di ogni altra cosa!" (Prima lettera a Sant'Agnese di Boemia)
La Vergine Maria si è fatta povera con Cristo povero.
Sono molti i santi che, nei loro scritti di meditazione o "ispirati" sostengono che la scelta della povertà fu volontaria, proprio per assecondare la volontà di Dio.
Sono molti i santi che, nei loro scritti di meditazione o "ispirati" sostengono che la scelta della povertà fu volontaria, proprio per assecondare la volontà di Dio.
Maria visse povera, ma trasfigurò questa povertà, vedendo bene al di là delle cose materiali: la sua ricchezza era quel Dio Bambino che abitava nella sua casa, che da lei prendeva il latte verginale, che con lei imparava e cresceva; la sua ricchezza era lo sposo Giuseppe, che nella stessa ottica di obbedienza a Dio visse povero accanto ai suoi due tesori più preziosi.
La ricchezza di Maria era sapere che nell'obbedienza a Dio si trova tutto, perché si compie ciò che Egli sa essere migliore per ciascuno, e a maggior Sua gloria.
"Grande davvero e lodevole è questo scambio: lasciare i beni temporali per quelli eterni, meritare i celesti al posto dei terreni, ricevere il cento per uno e possedere la vita beata senza fine".
(Santa Chiara, prima lettera a Sant'Agnese di Boemia).
Il Signore ci aiuti ad imitare Maria, povera sulla terra di beni terreni, ma ricca di beni celesti, Regina di questo mondo, e del Cielo senza fine, affinché, liberati dall'attaccamento alle cose, sappiamo impiegare le nostre energie spirituali per la ricerca delle realtà vere, quelle eterne.
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