O Dio
onnipotente ed eterno,
che hai innalzato alla gloria del cielo
in corpo e
anima l'immacolata Vergine Maria, madre di Cristo tuo Figlio,
fa' che
viviamo in questo mondo costantemente rivolti ai beni eterni,
per
condividere la sua stessa gloria.
AMEN
(Murillo, Assunta) |
L'invito che risuona fortemente nel Vangelo di oggi è quello al perdono, che Gesù sottolinea sia nella risposta data a Pietro (occorre perdonare "settanta volte sette", cioè....sempre!) sia nella parabola da Lui proposta, quella del "servo spietato").
Anche la memoria liturgica odierna - S.Massimiliano Maria Kolbe - ci indirizza in questo senso: questo sacerdote francescano si offrì come "vittima" nel campo di Aushwitz prendendo il posto di un padre di famiglia e morì senza odiare i suoi persecutori, ma dimostrando la sua identità sacerdotale ed il suo amore a Maria Immacolata in un esempio di alta eroicità.
Cosa si può dire, rapportando tutto questo all'ultimo giorno della novena a Maria Assunta in Cielo?
Il primo pensiero che mi viene in mente è che occorre saper "trasfigurare" la capacità di perdonare, proprio come ha fatto Maria, per giungere a quella "comunione" che ci sarà in Paradiso tra i santi.
Il perdono non va ridotto ad una questione di sola filantropia, o di sola pace sociale.
Il perdono è qualcosa che ci lega all'essere di Dio: Dio è Amore capace di perdono infinito, e tale deve essere anche l'uomo.
Nel Vangelo di oggi c'è una Parola di Gesù che evidenzia questo legame tra il perdono umano ed il perdono divino: "Se non perdonerete di cuore al vostro fratello".
Nella Bibbia il cuore assume un significato simbolico: riassume, rappresenta l'intera persona e la sua capacità di amare.
Sarà così anche per il Cuore di Cristo: in quel Cuore noi onoriamo, veneriamo, adoriamo tutto Gesù, Dio e Uomo, e in Esso vediamo l'Amore infinito di Dio per noi.
Ecco cosa ci chiede oggi Gesù: perdoniamo con tutta la nostra persona, perdoniamo coniugando mente e cuore, perdoniamo con Amore e per Amore.
Perdoniamo "come Dio ha perdonato a noi, in Cristo" (Ef 4,32)!
Maria Assunta ci insegna che è possibile: la sua capacità di fare del perdono umano un riflesso del perdono divino, nella speranza di ritrovarci tutti in Cielo, ha fatto sì che Lei potesse perdonare anche i crocifissori del Figlio.
Quelli storici, quelli di ogni tempo che Lo hanno caricato di peccati.
La sua capacità di trasfigurare il perdono è stata tale da farle accettare l'alto incarico di Madre di tutti gli uomini, incarico che continua a mantenere e che manterrà per sempre, per l'eternità.
Alla fine della vita saremo giudicati sull'amore!
Amiamo come Maria: guardiamo al di là dei torti subiti, guardiamo al di là delle sofferenze che ci vengono inflitte, guardiamo al di là del perdono come atto solo umano e facciamo di esso un atto di amore...un atto divino!
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